Stadio Roma. Sindaca Raggi convocata in procura. Lanzalone si dimette da Acea

di redazione Roma 15/06/2018 ROMA
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La sindaca di Roma Virginia Raggi è stata convocata in Procura oggi pomeriggio in qualità di persona informata dei fatti per riferire sui rapporti e sul ruolo dell'ex presidente dell'Acea Luca Lanzalone.

Luca Lanzalone, agli arresti domiciliari ieri si è dimesso dalla carica di presidente dell'Acea. A lui fu affidato il ruolo di consigliere per conto dei Cinque Stelle sul dossier del progetto di Tor di Valle. In passato ha collaborato anche con il sindaco grillino di Livorno Filippo Nogarin.

Il caso

Non ho mai commesso reati. Abbiamo lavorato per anni, 24 ore al giorno, solo per realizzare un progetto". È quanto l'imprenditore Luca Parnasi ha detto ai suoi difensori, gli avvocati Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini, che lo hanno incontrato oggi nel carcere di San Vittore, dove si trova detenuto da ieri nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma.In base a quanto si apprende, inoltre, Parnasi si avvarrà della facoltà di non rispondere davanti al gip lombardo, nominato dai colleghi romani per rogatoria. "Lo abbiamo già comunicato al magistrato" ha detto Ricci. "Domani comunque prenderemo contatto con i pubblici ministeri di Roma per fissare ulteriori passi formali"

Si allunga intanto la lista degli indagati: a ricevere un avviso di garanzia anche il direttore della Soprintendenza speciale archeologica belle arti paesaggio di Roma Francesco Prosperetti. Per la moglie e i figli sono scattati invece accertamenti patrimoniali da parte della procura.

Non a caso, in seguito ai provvedimenti giudiziari per lo stadio della Roma, il Ministero di beni culturali e turismo ha disposto un'ispezione. Lo ha reso noto il ministero guidato da Alberto Bonisoli, precisando che l'avvio del procedimento ispettivo è stato chiesto oggi dal capo di gabinetto Tiziana Coccoluto al segretariato generale del dicastero.

Intanto sul fronte Acea: "L'avvocato Luca Alfredo Lanzalone ha rimesso il mandato di presidente del Consiglio di amministrazione di Acea SpA", ha reso noto la stessa azienda, informando che "il Consiglio di amministrazione, nella riunione del 21 giugno 2018, assumerà le opportune determinazioni al riguardo".

La decisione delle dimissioni dell'ad di Acea arriva un paio d'ore dopo lo sfogo della prima cittadina contro cronisti e articoli di stampa. "La rassegna stampa è vergognosa, i giudici dicono che io non c'entro niente e non c'è un giornale che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia. Il Comune, i romani e la società Roma calcio sono la parte lesa, partono oggi le querele". A dirlo è la sindaca di Roma Virginia Raggi in merito all'inchiesta sul progetto dello Stadio della Roma. 

Se è vero, come si lamenta Raggi, che nessuno ha esplicitato che la prima cittadina non abbia responsabilità penali in questa vicenda, è anche vero che nessuno gliene ha attribuite. I giornali si sono infatti occupati dello scandalo, scrivendo nomi, cognomi, addebiti e responsabilità attribuite dalla procura a cominciare all'imprenditore Luca Parnasi. Ma vi è un dettaglio che la sindaca dimentica, eppure è passato solo qualche anno. Quando scattarono gli arresti per l'inchiesta Mondo di mezzo, i 5 Stelle, lei in testa, additarono il Pd di essere "mafia" e pretesero le dimissioni immediate dell'allora sindaco Ignazio Marino.

Sul fronte stato avanzamenti lavori dello Stadio della Roma è all'orizzonte uno stop. A quattro anni dalla presentazione in Campidoglio, maggio 2014, della prima versione del progetto, per la conclusione dell'iter autorizzativo mancavano solamente gli ultimi due passaggi. Il Campidoglio stava redigendo le controdeduzioni alle osservazioni presentate da cittadini e associazioni, poi a luglio sarebbe dovuto arrivare in Assemblea Capitolina il progetto approvato a dicembre 2017 dalla conferenza dei servizi per il voto sulla variante urbanistica che avrebbe autorizzato la demolizione dell'ippodromo di Tor di Valle e la sua sostituzione con lo stadio, il centro di allenamento e il business park.

Ma a presentare "controdeduzioni" ci ha pensato ieri la procura di Roma con manette e avvisi di garanzia. Il Campidoglio avrebbe dovuto siglare una convenzione urbanistica con la società Eurnova di Luca Parnasi. Ora però, con l'arresto dell'imprenditore e del management della sua azienda, la procedura prevede la nomina di un curatore giudiziario per gestire la società. Un percorso lungo, dunque. A cui si somma anche la necessità per il Campidoglio di vagliare la correttezza degli atti amministrativi prodotti sul dossier stadio. Altro tempo.

E se fino ai giorni scorsi la prospettiva dell'inizio dei lavori entro fine anno sembrava concreta, ora si profilo uno stop di almeno un anno. Sempre che, nel frattempo, il club giallorosso confermi il suo interesse a proseguire con il progetto.

 


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