Sono di madre e figlia i due corpi ritrovati a Villa Pamphili

di redazione Roma 10/06/2025 ROMA
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Sono madre e figlia la donna e la bimba trovate morte sabato pomeriggio a villa Pamphili. La conferma è arrivata dalle analisi del Dna che hanno accertato il rapporto di parentela tra le due. L'esito del test è stato reso noto questa mattina dagli investigatori e dalla procura di Roma.

Nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, che procede per l'ipotesi di duplice omicidio aggravato, anche gli esiti del Dna verranno inviati all'estero se non si riuscirà prima a risalire all'identità della donna. Dai risultati dell'autopsia sono emersi segni sul collo della neonata che fanno ritenere che possa essere stata strangolata mentre sul corpo della donna non ci sono segni di violenza. 

La questura di Roma ha lanciato un appello per identificare la donna trovata morta nel parco di Villa Pamphiljdiffondendo le foto di tre tatuaggi e spiegando che si tratta di una giovane tra i 20 e i 30 anni, con i capelli chiari, alta 164 centimetri e con un peso di 58 chili.

Intanto i punti oscuri ancora da chiarire sono tanti sul macabro ritrovamento della donna e della bambina.

Tatuaggi donna morta Villa Pamphili
Tatuaggi donna morta Villa Pamphili (Polizia di Stato)

I tre tatuaggi

La donna e la bambina, secondo quanto  ricostruito finora, avrebbero vissuto all'interno della villa, in un giaciglio di fortuna per trascorrere la notte.

Gli inquirenti e gli investigatori della polizia scientifica stanno effettuando dei riscontri su tre tatuaggi presenti sul corpo della donna: un surf portato da uno scheletro, ali di uccello stilizzate con un fregio rosso, foglie intrecciate con in mezzo una stella pendente. Le verifiche, da parte della polizia scientifica, potrebbero contribuire a confermare l'identità della signora.

Le segnalazioni arrivate al vaglio degli inquirenti

Dopo che la polizia ha diffuso le foto dei tatuaggi che erano sul corpo della donna sono arrivate diverse chiamate. Le segnalazioni sono al momento al vaglio degli investigatori della Squadra Mobile che continua a indagare. Oggi nel parco romano ci sarà un nuovo sopralluogo per eseguire ulteriori approfondimenti.

Vertice in procura: ancora punti da chiarire

Il primo esame autoptico sul corpo della donna e della bambina, di età compresa tra 6 e 12 mesi, "non ha restituito un quadro chiaro delle cause del decesso".  Il medico legale si è riservato. Dai primi accertamenti, non è escluso che la bambina sia stata strangolata.

Un puzzle complesso che ora dopo ora prende forma: un vero e proprio rompicapo per gli investigatori, impegnati a dare un'identità alle due vittime e a individuare l'autore, o gli autori, di quello che per la Procura è al momento un duplice omicidio aggravato. 

Tatuaggi donna morta Villa Pamphili
Tatuaggi donna morta Villa Pamphili (Poliizia di Staot)

I corpi della donna e della bimba sono stati trovati nel pomeriggio di sabato 7 giugno a Villa Pamphilj, uno dei polmoni verdi della Capitale. 

Al vaglio le testimonianze e le immagini delle telecamere ad ampio raggio che potrebbero aver immortalato lungo il tragitto chi ha portato i corpi nel parco. I poliziotti della Squadra Mobile stanno cercando un uomo che, qualche ora prima del ritrovamento dei corpi era stato visto aggirarsi nel parco con qualcosa in braccio, forse il corpo senza vita della bambina. Dai primi rilievi però non si sarebbero individuati segni di trascinamento nell'area dove sono stati trovati i corpi.

Tra le ipotesi che gli investigatori della Squadra Mobile della polizia stanno portando aventi, quella di un duplice omicidio avvenuto in un contesto di degradoForse tra senza fissa dimora.

 
 

Non ancora identificate le vittime, primi esiti dall'esame del DNA 

Dall'esame autoptico eseguito sulla donna non sono emerse lesioni esterne evidenti e gli esami tossicologici disposti serviranno a capire se sia deceduta a causa di un'overdose

La Procura, che indaga con l'ipotesi omicidio aggravato, ha affidato incarico anche per il prelievo del Dna che servirà ad accertare le identità delle due vittime. Per ora è stato confermato dal test che le vittime erano madre e figlia.

L'attività tecnica, coordinata dal pm Antonio Verdi, dovrà accertare inoltre le cause del decesso delle due vittime e individuare la data della morte. In base a quanto si apprende il corpo della donna era già in stato di decomposizione a differenza di quello della bimba. Le identità tuttavia sarebbero già state accertate grazie alle impronte presenti in banca dati. Le impronte dattiloscopiche sono state inviate anche all'estero per effettuare verifiche nelle banche.

 

"Molti cancelli sono rotti, molti sono scavalcabili, non è impossibile entrare di notte" ha spiega all'AGI una dipendente di un Bistrot rimasto aperto per un evento privato nella serata del 6 giugno, quella precedente al ritrovamento dei due corpi. La giovane, continuando il racconto, ha spiegato: “Purtroppo c'è una vita notturna che non avete idea in Villa Pamphilj nonostante il parco dovrebbe essere chiuso. Tantissime volte si sentono delle urla anche alle 20.30/21.00 e abbiamo dovuto chiamare la polizia”.

 

Il ritrovamento dei corpi

Il ritrovamento della donna è avvenuto ad opera degli inquirenti nel corso delle primissime indagini scattate dopo che alcuni passanti, intorno alle 16 di sabato scorso, avevano chiesto l'intervento delle forze dell'ordine dopo avere notato il corpo della piccola.   

Il corpicino era adagiato vicino a una siepe, nella vegetazione non distante dalla Fontana del Giglio, sul lato della villa che affaccia su via Leone XII. A una distanza di circa 100 metri è stato poi individuato il cadavere della donna, coperta da un sacco nero. Dalle prime analisi, non risulterebbero segni di violenza sui corpi, che sono in differenti stati di composizione e quindi le due sarebbero morte in momenti diversi.

Come personale del 118 ha raggiunto il luogo, ha tentato di rianimare la neonata: un disperato tentativo risultato inutile perché la piccola era già deceduta. 

 

Le immagini delle telecamere di sorveglianza

Al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere di sicurezza presenti nella zona, tra i quartieri di Monteverde e Aurelio. La speranza è che i dispositivi abbiano ripreso la persona o le persone che hanno deciso di sbarazzarsi della neonata e della donna.



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