Funerali di Stato a Roma per Attanasio e Iacovacci. Le indagini "Non è stata un'esecuzione ma ancora molti punti oscuri"

di redazione 23/02/2021 ESTERI
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 Questa mattina nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma si svolgono i funerali di Stato dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci uccisi in Congo lunedì Tweet 25 febbraio 2021 Sono iniziati alle 9:30 i funerali di Stato per l'ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci presso la Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Alle esequie partecipano il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il presidente della Camera, Roberto Fico e la presidente del Senato Elisabetta Casellati, in rappresentanza del Presidente della Repubblica. Il prossimo sabato 27 febbraio, alle ore 10.00, si svolgeranno presso il Centro sportivo in via Tolstoi 84 a Limbiate, le esequie di Luca Attanasio, l'ambasciatore italiano ucciso nella Repubblica Democratica del Congo lunedì scorso. I funerali saranno celebrati dall'Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini. La salma del diplomatico verrà poi tumulata nel Cimitero di Limbiate. 

LA DINAMICA E LE INDAGINI

Comincia a farsi una flebile luce sul'uccisione dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista nell'Est della Repubblica democratica del Congo (Rdc) non si diradano le ombre sulle responsabilità dell'agguato al convoglio dell'agenzia Onu. Sullo sfondo del rimpallo di accuse tra Kinshasa e ribelli hutu delle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda Fdlr-Foca (Fdlr), arriva anche il primo rapporto dell'intelligence italiana sull'accaduto: gli 007 non escludono il coinvolgimento delle milizie della Allied Democratic Forces (Adf), "di origine ugandese", recentemente sospettato di adesione al jihadismo, ipotizzano una rapina come movente dell'attacco e sottolineano che la 'Zona delle tre antenne', teatro dell'assalto, è "ad alto rischio per la sicurezza".  

Non è stata una esecuzione ma la morte dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci è arrivata nel corso di un tentativo di sequestro terminato tragicamente con un conflitto a fuoco. Il dato emerge dai primi risultati dell'autopsia disposta dalla Procura di Roma e svolta oggi presso il Policlinico Gemelli. Sono in totale quattro i colpi che hanno causato la morte dell'ambasciatore e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Le vittime sono state raggiunte da due colpi ciascuno. La Tac ha fatto emergere che i proiettili hanno trapassato i corpi da sinistra a destra.  In base a quanto emerge dall'autopsia l'ambasciatore Luca Attanasio è stato raggiunto da colpi all'addome e l'esame ha individuato sia il foro di entrata che quello di uscita. Non sono stati individuati residui metallici.  Per quanto riguarda il carabiniere Vittorio Iacovacci è stato colpito nella zona del fianco e, poi, alla base del collo dove è stato individuato un proiettile di un AK47, un Kalashnikov. Il corpo del carabiniere presenta multifratture all'avambraccio sinistro. Questo fa ipotizzare che il proiettile fermatosi al collo abbia colpito prima l'arto fratturato.  La Procura ha disposto esami balistici. Oggi i funerali di Stato Si terranno domani mattina alle 9:30 nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma i funerali di Stato dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. La diretta sarà trasmessa su Rai1 e Rainews.it. In corso accertamenti sulla dinamica dell'accaduto "Sulla dinamica dell'agguato" che ha portato alla morte dell'ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, "sono in corso accertamenti anche da parte della Procura della Repubblica di Roma". "Una squadra dei nostri carabinieri del Ros, su delega della Procura, si è già recata a Goma per una prima missione investigativa. Mi risulta che ne seguiranno altre", ha dichiarato il ministro degli Esteri Di Maio nell'informativa alla Camera sull'attacco che ha portato alla morte di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci. L'agguato "Il convoglio – prosegue Di Maio – è stato attaccato alle 10.15 all’altezza del villaggio di Kanya Mahoro, nei pressi di una località chiamata ‘Tre Antenne’. Il gruppo, formato da 6 elementi, avrebbe costretto i mezzi a fermarsi ponendo ostacoli sulla strada e sparando alcuni colpi di armi leggere in aria. Tale ipotesi potrebbe essere avvalorata anche dal contenuto di un video nel quale si intravedono le fasi iniziali dell’evento con gli spari degli aggressori e la gente che getta a terra moto e biciclette con tutto il carico per allontanarsi". Sei gli assalitori dotati di armi leggere  "Il governatore del Nord-Kivu ha confermato che i sei assalitori, dopo aver sparato colpi in aria e bloccato il convoglio, hanno ordinato ai passeggeri di scendere dai veicoli. Il rumore degli spari ha allertato i soldati delle Forze Armate congolesi e i ranger del parco Virunga che, trovandosi a meno di un chilometro di distanza, si sono diretti verso il luogo dell'evento", prosegue il ministro Di Maio. "Il Governatore ha aggiunto che per costringere le loro vittime a lasciare la strada ed entrare nella boscaglia, gli assalitori hanno ucciso l'autista del Pam, verosimilmente presso Kibumba, a circa 25 km da Goma. In base alle prime ricostruzioni del Pam, gli assalitori avrebbero poi condotto il resto dei membri nella foresta. Poco distante dal luogo dell'evento - ha aggiunto il ministro - era appunto presente una pattuglia di Ranger dell'Istituto Congolese per la Conservazione della Natura, di stanza presso il vicino parco di Virunga e un'unità dell'Esercito, che avrebbero cercato di recuperare i membri del convoglio". 

Il governo di Kinshasa aveva subito puntato il dito apertamente contro le Fdlr, attive nella zona di Nord Kivu dove è avvenuto l'assalto e dove operano però una miriade di altre milizie. Fdlr ha negato ogni coinvolgimento e ha anzi chiesto alle autorità congolesi e alla Monusco (la missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Rdc) di "fare tutto il possibile per far luce sulle responsabilità  dell'ignobile assassinio".

Cure Ngoma, portavoce delle Fdlr, ha fatto notare che l'agguato è avvenuto vicino alla frontiera col Ruanda e a una postazione delle Fardc (le forze armate congolesi), su cui ha invitato a indagare. Lo scambio di accuse riflette il clima di forte tensione politica esistente tra le Fdlr da un lato e Kinshasa e l'esercito ruandese dall'altro.

Secondo il rapporto dell'intelligence italiana, non è escluso che l'attentato - che inizialmente è sembrato un tentativo di sequestro - avesse come scopo la rapina e che possa portare la firma dell'Adf, considerata vicina al movimento sunnita Tablighi Jamat e che si ritiene legata all'Isis, anche se l'affiliazione non è mai stata ufficializzata. "L'evento", si legge nel rapporto degli 007, "si inserisce in un contesto securitario di estrema fragilità, che caratterizza l'area del Kivu del Nord negli ultimi 20 anni". 

Il ministero dell'Interno congolese, su cui ancora pendono i dubbi relativi alle mancate garanzie di sicurezza, ha tenuto a sottolineare che è stato il commando di rapitori, sette in tutto e armati di kalashnikov e machete, a uccidere Attanasio e Iacovacci, sparando loro a bruciapelo. Nell'imboscata di ieri sono state rapite tre persone, sempre parte del convoglio Onu, e che secondo voci non confermate ufficialmente sono state liberate. 

Oltre alle responsabilità, rimangono poco chiare anche le ragioni per le quali - in un territorio come quello di Nord Kivu, che i nostri servizi hanno definito ad "alto rischio" - sia stato autorizzato il passaggio senza scorta del convoglio World Food Programme (Wfp), il Programma alimentare mondiale dell'Onu, su cui viaggiavano i due connazionali uccisi e anche un terzo italiano, rimasto illeso: Rocco Leone, vice Capo del Wfp nella Repubblica democratica del Congo. 

La Farnesina ha invitato alla cautela sulla diffusione di ricostruzioni, mentre entro mercoledì il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dovrà riferire in Parlamento. 

Intanto, è atteso l'arrivo a Roma di un rappresentante del presidente congolese Felix Antoine Tshisekedi Tshilombo, che porterà una lettera personale del capo di Stato al primo ministro Mario Draghi. Kinshasa ha anche annunciato la partenza di una squadra per la città nord-orientale di Goma, dove è avvenuto l'attacco, con la missione di "sostenere le indagini in corso".

Sul posto è atteso anche l'arrivo dei carabinieri del Ros, che dovranno acquisire i verbali delle testimonianze e verificare quali siano state le armi usate dai ranger congolesi che sono intervenuti durante il tentativo di sequestro, in cui è morto anche l'autista congolese dell'auto di Attanasio. La Farnesina ha chiesto e ottenuto di effettuare in Italia l’esame autoptico disposto dalla Procura di Roma che indaga per sequestro di persona con finalità di terrorismo. L'arrivo delle salme in Italia è atteso per questa sera, dove ad accogliere i feretri ci sarà Di Maio. 



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