Stop Diesel Euro 5 nelle aree urbane del Nord Italia. La Lega blocca il provvedimento. Se ne riparlerà fra un anno

Un emendamento della Lega fa slittare di un anno lo stop alle auto diesel che avrebbe dovuto scattare nel nord Italia da ottobre. La proposta di modifica al dl Infrastrutture, approvata in commissione tra le proteste delle opposizioni per le modalità di gestione del lavoro parlamentare, prevede più flessibilità per le auto diesel Euro 5 e rinvia dal primo ottobre 2025 al primo ottobre 2026 il termine che prevede per Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la limitazione strutturale alla circolazione delle auto e dei veicoli commerciali diesel Euro 5. In più la limitazione sarà applicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con oltre 100.000, anziché 30.000, abitanti. Esulta il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader del Carroccio, che all’inizio di giugno aveva annunciato un intervento per annullare, parole sue, “una delle follie della Commissione von der Leyen, che ha approvato quella fesseria economico-industriale che si chiama Green Deal“.
“Dare un freno alle follie di Bruxelles sull’Euro5 è e sarà sempre un obiettivo della Lega. In questa direzione va il nostro emendamento approvato al Dl Infrastrutture: salviamo dal blocco per la circolazione dei veicoli diesel Euro 5 il Piemonte e le regioni della Pianura Padana”, gongola il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, primo firmatario dell’emendamento. “Se le regioni metteranno in campo misure alternative, come avevano proposto, il blocco potrà essere evitato completamente. Pragmatismo e realismo contro le derive ideologiche di una certa Europa”.
Più cauta, in apparenza, Forza Italia: il deputato e responsabile del Dipartimento energia Luca Squeri rivendica che l’obiettivo del rinvio era condiviso ma aggiunge che “ora si dovrà lavorare per mettere in campo tutte le soluzioni necessarie a scongiurare che il blocco entri in vigore, intervenendo anche sul fronte degli impianti di riscaldamento, dei forni industriali e artigianali e dell’agricoltura” e “resta una ipotesi sul campo quella di prevedere per i proprietari di auto Diesel con Euro inferiore a 5 la possibilità di circolare fino a un tetto massimo di chilometraggio”.
Le opposizioni come detto hanno protestato fino ad abbandonare i lavori delle commissioni Trasporti e Ambiente che in mattinata hanno votato il mandato ai relatori. Poi, in Aula hanno duramente criticato quella che il dem Andrea Casu definisce “gestione inaccettabile” perché “è stato dato il mandato al relatore” con “riformulazioni del governo che abbiamo avuto modo di vedere alle 13.15. Le presidenze non hanno dato tempo e modo ai parlamentari di valutare ciò che si stavano votando”. Antonino Iaria del M5s ha rincarato la dose: “Non ci è stato permesso di fare il nostro lavoro”.
