Michel, presidente del Consiglio europeo "Tre o quattro vaccini disponibili entro febbraio ma non sarà bacchetta magica". Von Der Leyen "Da Aprile 2021 50 milioni di dosi al mese"

di redazione 28/10/2020 ESTERI
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"Secondo le nostre informazioni, ci auguriamo che tra la fine dell'anno e l'inizio del prossimo, 3 o 4 vaccini possano essere gradualmente disponibili".

Lo ha assicurato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel intervistato da Rtl France. L'ex primo ministro belga ha precisato che "la Commissione europea, a nome degli Stati membri, ha firmato numerosi contratti per garantire che quando i vaccini saranno disponibili, potremo beneficiare delle dosi di cui abbiamo bisogno". Michel ha poi ribadito che non sarà una "bacchetta magica" che permetterà di vaccinare tutti in una volta.

Il presidente del Consiglio europeo ha precisato infatti che ci saranno "problemi logistici che si presenteranno". Questo perché alcuni vaccini verranno somministrati con una singola dose e altri ne richiederanno due. "Ci sono questioni di logistica, conservazione e dispiegamento di campagne di vaccinazione - ha aggiunto -. Ecco perché voglio mobilitare i nostri capi di Stato e di governo per accelerare". Michel ha poi sottolineato che "quando si tratta di vaccini, abbiamo mobilitato risorse per fare in modo che non saremo nel caos quando inizieranno ad essere disponibili".

La situazione è molto grave, dobbiamo intensificare la nostra risposta dell'Ue". Ursula von der Leyen presenta un nuovo set di linee guida europee per cercare di coordinare la risposta dei governi alla pandemia. "La situazione - ha aggiunto la presidente della Commissione europea - è molto grave, nessun Paese è risparmiato dalla seconda ondata e i casi di Covid confermati la scorsa settimana in Europa sono 1,1 milioni: possiamo aspettarci che i numeri aumenteranno ulteriormente nelle prossime 2 o 3 settimane".

Bruxelles ora propone test rapidi di massa, app di tracciamento che funzionino in tutti i Paesi, uniformità delle quarantene e soprattutto preparazione delle campagne per la vaccinazione contro il coronavirus in modo che i singoli Paesi si trovino pronti appena il vaccino sarà autorizzato dall'Agenzia europea del farmaco (Ema), probabilmente tra fine gennaio e inizio febbraio, come ha spiegato oggi in un'intervista a Repubblica il suo direttore esecutivo, Guido Rasi. 

Grazie ai contratti stipulati negli ultimi mesi, "l'Ue potrà contare dalle 20 alle 50 milioni di dosi di vaccino al mese a partire da aprile", ha detto von der Leyen. "Nella migliore delle ipotesi l'Ue potrà vaccinare fino a 700 milioni di persone" potendo così "fare delle donazioni ai Paesi più bisognosi", ha sottolineato

Le proposte messe sul tavolo oggi da Bruxelles saranno discusse domani dai capi di Stato e di governo in un video summit convocato per il pomeriggio da Charles Michel, presidente del Consiglio europeo.
Nello specifico, la Commissione Ue chiede ai governi di intensificare il numero di test rapidi, considerati fondamentali per prendere decisioni politiche con la maggior conoscenza possibile della pandemia e per contrastare la diffusione del virus. Per questa ragione, l'esecutivo comunitario stanzia subito 100 milioni di euro per aiutare le scorte delle capitali.

La Commissione quindi lancerà appalti Ue ai quali i governi potranno aggregarsi per acquisti di massa dei tamponi. Dovranno essere usati negli aeroporti per tutti i viaggiatori per non bloccare gli spostamenti all'interno dell'Unione. Per questa ragione, Bruxelles chiede il mutuo riconoscimento dei tamponi tra partner Ue. Inoltre è necessario armonizzare la durata della quarantena in tutti i Paesi europei. Tornando ai tamponi, Bruxelles invita i governi a usarli nel maggior numero di contesti possibile, a partire da ospedali e case di cura. L'obiettivo sarebbe quello di testare la fetta di popolazione più ampia possibile, ma in caso di penuria di test bisognerebbe privilegiare i sintomatici. La Commissione chiede alle capitali di presentare un piano per i test rapidi entro metà ottobre.

Sempre per facilitare i viaggi ed evitare la rottura totale di Schengen come avvenuto la scorsa primavera, la Commissione chiede a tutti i Paesi di dotarsi di app di tracciamento e di metterle in contatto tra loro, in modo che funzionino ovunque un cittadino si trovi in Europa. Intanto Bruxelles lancerà "Re-open Eu", la mappa interattiva delle restrizioni di viaggio anti-Covid in Europa in costante aggiornamento in modo che le persone sappiano sempre dove e come possono recarsi.



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