2 Agosto 1980. 40 esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna. Il Ricordo, la memoria e la verità sulla più cruenta strage della storia della Repubblica italiana

di redazione 01/08/2020 CULTURA E SOCIETÀ
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Il programma

Domenica 2 agosto– Giornata in memoria delle vittime di tutte le stragi

Piazza Maggiore – commemorazione istituzionale

Il tradizionale incontro nella Sala del Consiglio comunale con l'Associazione familiari vittime della strage alla stazione di Bologna, si terrà quest'anno nel Cortile d'Onore di Palazzo d'Accursio, nel rispetto delle misure anti-Covid. Il Sindaco e Presidente del Comitato di Solidarietà alle Vittime delle Stragi, Virginio Merola, accoglierà i familiari a partire dalle 9. 

Alle 10 in Piazza Maggiore interviene il Presidente dell'Associazione familiari vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi.

L'accoglienza delle autorità, rappresentanti delle città, enti, associazioni e dei cittadini che hanno prenotato il proprio posto in Piazza Maggiore, inizierà a partire dalle 9. Le persone che hanno prenotato il proprio posto dovranno accedere in Piazza Maggiore dai quattro varchi entro le 9.45. 

Alle 10.25, in Piazza Maggiore risuonerà il fischio del treno in collegamento streaming con la Stazione, seguirà un minuto di silenzio in memoria delle vittime. Subito dopo, gli interventi del Sindaco di Bologna e della Città metropolitana Virginio Merola e del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Alle 11.15, in Piazza Maggiore saranno trasmesse, in collegamento streaming dalla lapide nella sala d’aspetto della Stazione, la deposizione delle corone in memoria delle vittime della strage e la scopertura della targa di intitolazione della Stazione alle vittime della strage del 2 agosto 1980.

Domenica 2 agosto– Giornata in memoria delle vittime di tutte le stragi

Gli appuntamenti successivi

Alle 11.45, sul primo binario della Stazione saranno deposte le corone al cippo che ricorda il sacrificio del ferroviere Silver Sirotti deceduto nella strage del treno Italicus. Rappresenterà l'amministrazione comunale l'assessore Davide Conte. Per la Città metropolitana sarà presente il consigliere delegato Marco Monesi. 

Alle 12, dal Piazzale Est della Stazione, partirà il treno straordinario per San Benedetto Val di Sambro dove saranno deposte corone alle lapidi che ricordano le vittime degli attentati ai treni Italicus e 904 Napoli-Milano. All'arrivo nella Stazione di San Benedetto Val di Sambro sono in programma gli interventi di Loretta Pappagallo, rappresentante dell’Associazione Familiari Strage Treno 904 Napoli-Milano, e Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val di Sambro. Rappresenterà l'amministrazione comunale l'assessore Davide Conte. 

Alle 11.30, nella Chiesa di San Benedetto in via dell’Indipendenza 64, il cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna, celebrerà la Santa Messa. Sarà presente la vicesindaca Valentina Orioli. 

Alle 12, nella sede Cotabo di via Stalingrado 61, saranno deposte le corone al monumento in ricordo dei tassisti deceduti il 2 agosto 1980. Rappresenterà l'amministrazione comunale l'assessore Matteo Lepore. Per la Città metropolitana sarà presente il consigliere delegato Daniele Ruscigno. 

Alle 19, a Palazzo d’Accursio, nel Cortile Guido Fanti, "Appunti per una memoria futura: nuovi media, nuove generazioni, nuovi significati".

Dibattito e installazione multimediale nell’ambito della rassegna Cortile in comune , a cura di Fondazione Innovazione Urbana in collaborazione con Cantiere Bologna. Saranno accessibili nel cortile Guido Fanti tre stazioni della memoria multimediali.

Interventi di Virginio Merola (sindaco di Bologna), Guido Panvini (Università di Bologna), Elena Pirazzoli (Università di Colonia), Ivan Venturi (Italian Party od Indie Developers, progetto BO 020880). Modera Aldo Balzanelli.

Alle 21.15, in Piazza Maggiore la 26° edizione del Concorso Internazionale di Composizione 2 Agosto.

L'orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Asher Fisch esegue "Non devi dimenticare" di Ennio Morricone, voce recitante: Vittorio Franceschi. A seguire "Resa al labirinto" di Danilo Comitini, prima classificata del concorso. Chiude "I Pianeti" di Gustav Holst, suite in sette movimenti per Orchestra e Coro femminile nascosto. Sarà presente l'assessore Matteo Lepore. 

Il concerto sarà trasmesso in diretta televisiva su Rai 5 e in diretta radiofonica su Rai Radio 3.

Al termine del concerto verrà proiettato il film documentario “Codice Bologna 1980 - 2020”, regia di Paolo Fiore Angelini, prodotto da David Moscato | Kobalt Entertainment con il sostegno della Regione Emilia-Romagna Film Commission.

Artisti per il 2 agosto: maratona social per i 40 anni. Da Ligabue a Milena Gabanelli, Stadio, Luca Carboni ed Enrico Brizzi: sono solo alcuni degli artisti ed esponenti del mondo della cultura e del giornalismo che si alterneranno sui canali social dell’Assemblea legislativa domenica 2 agosto, dalle 10.25 in poi.

LE INIZIATIVE

Venerdì 31 luglio alle 10 - Tre murales a Bologna, Parma e Reggio per ricordare la bomba del 2 agosto 1980

L’inaugurazione venerdì 31 luglio alle 10 in contemporanea nei tre capoluoghi emiliani. Le tre opere sono state realizzate dagli artisti Collettivo FX, Alessandro Canu e PsikoPlanet per il progetto “Lost&found”: un percorso di arte diffusa sull’attentato che ha portato anche i volti delle 85 vittime in stazione centrale e installazioni artistiche disseminate per le fermate dei bus in tutta la città.

Tre murales per ricordare le vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Le opere sono state realizzate a Bologna, Parma e Reggio Emilia rispettivamente da Collettivo FX, Alessandro Canu e PsikoPlanet per il 40esimo anniversario dell’attentato alla stazione e saranno inaugurate in contemporanea venerdì 31 luglio alle 10, con un “taglio del nastro” simultaneo che unirà così il capoluogo alle altre province della regione. L’iniziativa artistica è parte di “Lost&found 1980-2020. Memorie private e collettive 40 anni dopo”: un percorso di arte pubblica sull’attentato del 2 agostoche attraversa strade e piazze con le opere di giovani artisti, tutti nati dopo il 1980, e che punta a realizzare un murale in ogni provincia dell’Emilia-Romagna. A curare il progetto l’associazione Serendippo in collaborazione con Associazione familiari vittime della strage del 2 Agosto 1980, Assemblea legislativa, Fondazione Rusconi e Tper.

A Bologna, il muro destinato all’opera di Collettivo Fx è quello di DumBO (via Camillo Casarini 19), lo spazio di rigenerazione urbana nato nell’ex scalo ferroviario di via Casarini. Il murale, dal titolo “Le lacrime della giustizia”, rappresenta un volto che piange e dai cui occhi scendono i piatti della bilancia. Al loro interno l’Italia a pezzi, distrutta dagli anni dello stragismo, e l’orologio simbolo dell’attentato, ancora fermo sulle 10.25.

Venerdì 31 luglio alle 21al Museo Classis Ravenna, in via Classense 29 a Classe (Ravenna)- Tantum Ergo: un oratorio civile per la strage di Bologna

Spettacolo teatrale promosso dal Comune di Ravenna e dedicato a Antonella Ceci e Leo Luca Marino, vittime ravennati della strage di Bologna. Testo e regia di Eugenio Sideri, con Enrico Caravita, Tonia Galante e Carlo Garavini. Ensemble Voces cordis diretto da Elisabetta Agostini, musiche di Andrea Fioravanti. 

Interventi di Michele De Pascale, sindaco di Ravenna; Valentina Orioli, vicesindaca di Bologna; Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione familiari vittime della strage di Bologna.

Ingresso omaggio fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria online o in biglietteria presso il Museo Classis dalle 14 alle 18tutti i giorni e fino alle 21il giorno dello spettacolo. Infoline: 328 4815973. In caso di maltempo lo spettacolo sarà rimandato a sabato 1 agosto.

Sabato 1 agosto alle 10, al Centro sociale culturale di Villa Torchi di via Colombarola 40, commemorazione al cippo che ricorda i bambini vittime della strage del 2 agosto 1980. Interverrà l'assessore Claudio Mazzanti.

Sempre sabato 1 agosto, dalle 10 alle 13e dalle 17 alle 20.30, “Le stazioni della Memoria del 2 Agosto 1980”, un percorso a tappe in via Indipendenza dove si articoleranno diverse stazioni: alcune multimediali (con totem hi-tech che mostreranno immagini storiche e testimonianze dirette), altre di natura letteraria (con narratori) o artistica (uno street artist realizzerà un’opera sulla scritta “Bologna non dimentica”) fino a una stazione dedicata appositamente ai bambini. A cura di Cantiere Bologna, Le Sardine, Cucine Popolari.

“Il dolore è inestinguibile, e con esso lo sono la necessità di giustizia e di verità completa. Voglio unirmi al richiamo del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel rimarcare, a 40 anni dalla strage alla stazione di Bologna, l’urgenza mai sopita di una verità sui mandanti troppo a lunga negata, anche colpevolmente nascosta. E il dovere, il coraggio di fare memoria”. Così, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in vista dell’anniversario della più grave e sanguinosa strage nella storia della Repubblica italiana, quella alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che causò 85 morti e 200 feriti.

“Voglio ringraziare il Presidente Mattarella per avere scelto di essere presente a Bologna, dando così un rilievo straordinario all’evento e un giusto riconoscimento a chi, per la Strage alla Stazione come per quella di Ustica, da decenni si batte in nome della verità giudiziaria. Siamo al fianco dei familiari e degli inquirenti, instancabili e ancora oggi alla ricerca della piena verità e giustizia. Un impegno e un lavoro che ha il nostro totale sostegno. E ringrazio il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, Paolo Bolognesi: noi, con loro, non ci fermeremo né ci stancheremo mai di pretendere sia fatta luce su chi volle un attentato che si fatica anche solo a pensare di poter ipotizzare. Così come nulla può più essere nascosto su depistaggi e tentativi di bloccare un cammino legittimo verso la giustizia, partiti in questi anni anche dall’interno delle istituzioni. Ricordo- sottolinea Bonaccini- che la collaborazione con l’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna è stata fondamentale per la digitalizzazione dei fascicoli processuali sui fatti di terrorismo, eversione e stragismo giudicati dalla Corte d’Assise di Bologna dal 1971, compresi quelli relativi alla strage del 2 agosto 1980, operazione che abbiamo voluto e sostenuto come Regione Emilia-Romagna. Materiali rivelatisi poi importanti anche per il prosieguo delle indagini. Un lavoro, questo sulla digitalizzazione degli atti, che ora deve essere esteso e completato”.

“Abbiamo ascoltato tutti il Cardinale Matteo Zuppi, che ancora una volta ha usato le parole giuste, per un appello affinché omissioni e chiacchiericcio sterile lascino spazio alla verità. Il percorso verso di essa non può prescinderne: è necessario più che mai uno sforzo comune per affiancare idealmente i magistrati nel grande lavoro che stanno svolgendo nell’indagine ancora aperta sui mandanti di questo delitto atroce. Noi- chiude il presidente della Regione- non cesseremo mai di ricordare, di lottare, di esserci. E mai verrà meno il nostro impegno”.

LA VICENDA. MANDANTI ESECUTORI, PROCESSI

Quarant’anni dopo, con diversi processi celebrati e numerose condanne in atto, la vicenda della strage di Bologna non è ancora chiusa. La recente nuova inchiesta della procura generale di Bologna ha infatti rivelato che mandanti e organizzatori della strage e dei successivi depistaggi furono quattro massoni, tutti defunti: Licio Gelli e il suo braccio destro Umberto Ortolani, l’alto dirigente del Viminale Federico Umberto D’Amato e il giornalista ed ex senatore Msi Mario Tedeschi.
In particolare il gran maestro della P2 pagò 5 milioni di dollari, presi da conti svizzeri derivanti anche dal crac del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, per finanziare il gruppo esecutore dei terroristi di estrema destra Nar: Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, tutti già condannati (i primi tre in via definitiva e l’ultimo in primo grado), cui si aggiungerebbe ora il nuovo indagato Paolo Bellini, ex di Avanguardia Nazionale.Si completa così ulteriormente il quadro delle responsabilità intorno alla bomba che sabato 2 agosto 1980, alle 10.25 precise, esplose nella sala d’aspetto di seconda classe distruggendo l’ala sinistra della stazione di Bologna e colpendo pure il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea fermo sul primo binario; 85 furono i morti (tra cui una bambina di appena tre anni) e oltre 200 i feriti: la strage più efferata d’Italia.

La ricerca della verità

Per la strage di Bologna sono stati condannati in via definitiva, come esecutori materiali, gli ex militanti dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar) Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Per lunghi anni i familiari delle vittime della Strage di Bologna hanno chiesto di conoscere i mandanti dell'attentato. Era il tassello mancante e fondamentale per fare completa luce su quanto accadde il 2 agosto 1980. Quest'anno, per il 40/o anniversario, ci sono finalmente quattro nomi, anche se rimarranno sulla carta: Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato, Mario Tedeschi. Tutti morti. Non potrà mai esserci un processo, né una sentenza di condanna o di assoluzione.    La Procura generale, che nel 2017 ha avocato a sé l'indagine innescata dai dossier presentati dall'associazione vittime, mandata in precedenza verso l'archiviazione dalla Procura ordinaria, è arrivata alla conclusione che dietro la strage ci sono 'Il Venerabile' della loggia massonica P2, morto nel 2015, in combutta con apparati deviati dello Stato, a coprire e sviare le indagini.

 Gelli, già condannato per depistaggio nei processi sulla Strage, avrebbe agito con l'imprenditore e banchiere legato alla P2 Umberto Ortolani, suo braccio destro, con l'ex prefetto ed ex capo dell'ufficio Affari Riservati del ministero dell'Interno Federico Umberto D'Amato e con il giornalista iscritto alla loggia ed ex senatore dell'Msi, Mario Tedeschi. I primi due sono indicati come mandanti-finanziatori, D'Amato mandante-organizzatore, Tedeschi organizzatore. Da deceduti, il loro nome è stato iscritto nell'avviso di fine indagine dove si certifica il concorso con gli esecutori, cioè i Nar già condannati: Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, i primi tre in via definitiva e l'ultimo in primo grado, dopo la sentenza all'ergastolo di gennaio. Ma anche con Paolo Bellini, il 'quinto uomo', altro esponente dei movimenti di estrema destra, ex Avanguardia Nazionale, finito indagato quest'anno, a 40 anni dai fatti, e con altre persone "da identificare" al centro di un ulteriore filone investigativo ancora aperto.  Per collegare mandanti ed esecutori, i magistrati e la Guardia di Finanza hanno seguito il flusso di denaro. Circa cinque milioni di dollari, il presunto prezzo della Strage, partito da conti svizzeri riconducibili a Gelli e Ortolani e alla fine arrivati al gruppo dei Nar, forse anche con una consegna in contanti di un milione, il 30 luglio, e non solo. "Lui ha i soldi", diceva Carlo Maria Maggi, riferendosi a Fioravanti. Parole in un'intercettazione ambientale nella casa dell'ex leader di Ordine Nuovo: l'argomento della conversazione, la sera del 18 gennaio 1996, a cena, era la Strage di Bologna. Il denaro, secondo gli accertamenti, iniziò a transitare dal febbraio del 1979 e fino al periodo successivo, agli organizzatori, fino ai depistatori. La memoria Le commemorazioni del quarantesimo anniversario della strage di Bologna si sono aperte il 30 luglio con la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la prima visita di un Capo dello Stato dopo quella storica di Sandro Pertini nel 1980.


    Per collegare mandanti ed esecutori, i magistrati e la Guardia di Finanza hanno seguito il flusso di denaro. Circa cinque milioni di dollari, il presunto prezzo della Strage, partito da conti svizzeri riconducibili a Gelli e Ortolani e alla fine arrivati al gruppo dei Nar, forse anche con una consegna in contanti di un milione, il 30 luglio, e non solo.

    "Lui ha i soldi", diceva Carlo Maria Maggi, riferendosi a Fioravanti. Parole in un'intercettazione ambientale nella casa dell'ex leader di Ordine Nuovo: l'argomento della conversazione, la sera del 18 gennaio 1996, a cena, era la Strage di Bologna.

    La trascrizione del dialogo tra Maggi e il figlio Marco, visionata e pubblicata dall'ANSA, è agli atti della nuova inchiesta: "Il giudice ha da giorni... ha tracciato che la Mambro e Fioravanti...", chiedeva il figlio, "hanno fatto la strage di Bologna?. Risposta del padre: "Sì sicuramente...sono stati loro". E ancora Maggi: "Eh, intanto lui ha i soldi".

    Ma il denaro, secondo gli accertamenti, iniziò a transitare dal febbraio del 1979 e fino al periodo successivo, agli organizzatori, fino ai depistatori. La chiave di volta è stato il lavoro fatto sugli atti del crac del Banco Ambrosiano e sul 'documento Bologna', sequestrato nel 1982 a Gelli. Il 'pizzino' riportava l'intestazione 'Bologna - 525779 - X.S.', con il numero di un conto corrente aperto alla Ubs di Ginevra dal capo della P2.
    A questo c'è un riferimento in uno degli atti considerati più importanti dagli investigatori, il 'documento artigli'. E' un appunto per il ministro dell'Interno, classificato come riservatissimo, datato 15 ottobre 1987 e firmato dall'allora capo della polizia Vincenzo Parisi, dove si ricostruiva il colloquio tra il legale di Gelli, Fabio Dean, ricevuto nell'ufficio del direttore centrale della polizia di prevenzione Umberto Pierantoni. "Se la vicenda viene esasperata e lo costringono necessariamente a tirare fuori gli artigli, allora quei pochi che ha, li tirerà fuori tutti", disse Dean, parlando del suo assistito, in quel momento in carcere e di lì a poco interrogato, anche sul 2 agosto 1980. "Tra i documenti sequestrati a Gelli nel 1982 vi sono degli appunti con notizie riservate, che spetterà, poi, a Gelli avallare o meno, sulla base di come gli verranno poste le domande stesse", si legge ancora nel documento, dove si racconta della sera in cui l'avvocato di Gelli, parlando della Strage di Bologna, minacciò lo Stato. 

Il Comune di Bologna ristampa il primo libro fotografico uscito nell'ottobre 1980. Il volume, donato al Presidente della Repubblica e che sarà distribuito nelle scuole e biblioteche, fu pubblicato due mesi dopo la strage e si compone di 160 immagini realizzate da fotografe e fotografi che fermarono il dolore e lo strazio dal minuto successivo provando a raccontare quanto le parole non riuscivano a dire: la devastazione, le macerie, lo sgomento e lo strazio dei familiari, la reazione potente, collettiva e unita della città con manifestazioni sia spontanee che organizzate in piazza Maggiore nei giorni immediatamente successivi al 2 agosto, fino ad arrivare ai funerali delle vittime, il 6 agosto, con la storica immagine del presidente della Repubblica Sandro Pertini accanto al sindaco Renato Zangheri. Proprio la 'democratica fermezza' e 'il civile coraggio' con cui la comunità bolognese rispose alla strage sono le motivazioni del conferimento alla città di Bologna della Medaglia d'oro al valor civile, il 13 luglio 1981. Il Comune invita anche ciascuno a caratterizzare il proprio profilo Facebook in modo da "far sentire l'abbraccio di tutte e tutti noi a Bologna, alla comunità ferita in cerca della verità, ai parenti e agli amici delle vittime" della strage alla stazione del 2 agosto del 1980. Si può fare scaricando l'immagine  che mostra l'orologio della stazione fermo sulle 10.25, l'orario in cui esplose la bomba. 

Quest'anno, a causa della pandemia, il programma tradizionale delle cerimonie di commemorazione è stato rivisto riducendo i margini per le partecipazioni dal vivo e dunque, ricorda il Comune, "il 2 agosto 2020 sarà ancor di più un giorno particolare per la nostra città, in questa fase di convivenza con l'emergenza coronavirus".  


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