Commissione europea avvia procedura d'infrazione per l'Italia. Rimborsi biglietti, violati diritti passeggeri

di redazione 02/07/2020 ESTERI
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La Commissione Europea ha avviato procedure di infrazione nei confronti dell'Italia e della Grecia per violazione delle norme Ue che tutelano i diritti dei passeggeri. Sia la Grecia che l'Italia, nota la Commissione che ha inviato ai due Paesi altrettante lettere di messa in mora, hanno adottato misure che violano i diritti dei passeggeri degli aerei e delle navi. L'Italia ha anche introdotto norme che violano i diritti dei passeggeri degli autobus e dei treni.

Italia e Grecia hanno adottato regole che prevedono l'erogazione di voucher come sola forma di rimborso per i passeggeri che si siano visti annullare il viaggio, cosa contraria ai regolamenti Ue, che prevedono il diritto al rimborso: il voucher non può essere l'unica opzione, ma deve essere scelto volontariamente e la Commissione ha ripetutamente invitato gli Stati membri e i vettori a renderli più convenienti, in modo da aumentarne l'utilizzo. Roma e Atene hanno ora due mesi per rispondere, altrimenti la Commissione potrebbe passare al parere motivato, la seconda fase della procedura di infrazione. 

La ragione per la quale abbiamo lanciato una procedura di infrazione alla Grecia - ha affermato un portavoce della Commissione europea - e all'Italia è perché questi Paesi hanno adottato delle legislazioni che permettono di offrire i voucher come solo metodo di rimborso" e ciò "va contro il diritto dei passeggeri che hanno il diritto di scegliere" il rimborso. "Le legislazioni di questi paesi non permettono questa scelta e per questo abbiamo lanciato la procedura" di infrazione. 

"Vittoria dei consumatori. Ora il ministro Franceschini, il fautore dei voucher, si deve dimettere". E' l'affondo di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori dopo la procedura di infrazione contro l'Italia per la "politica sui voucher al posto dei rimborsi in denaro in campo turistico". "Era evidente fin dall'inizio che la normativa italiana, per quanto ritenuta impropriamente di applicazione necessaria, non poteva derogare a quella europea. Abbiamo scritto al ministro del Turismo fin dal 4 marzo, chiedendogli di rivedere questa regola assurda dei voucher, controproducente per le stesse agenzie di viaggio, visto che nessuno prenota le vacanze o un viaggio se poi, in caso di annullamento, non può riavere i soldi. Ma non c'è stato verso" prosegue Dona. "Ora vanno restituiti i soldi a tutti i consumatori o scatteranno azioni legali a raffica", conclude.

"Vittoria del Codacons che aveva presentato l'esposto alla Commissione Europea da cui è scaturita la procedura di infrazione contro l'Italia per la nota questione dei voucher come unica forma di rimborso per viaggi annullati. Finalmente l'Ue ha accolto le istanze del Codacons, unica associazione ad aver presentato un ricorso alla Commissione Ue per conto di milioni di italiani gabbati dal voucher previsto dal decreto Cura Italia - ha spiegato il presidente del Condacons Carlo Rienzi -. Ora il governo, se non vuole andare incontro a severe sanzioni, deve modificare subito la norma relativa i rimborsi dei viaggi annullati a causa del coronavirus, prevedendo esplicitamente che la scelta tra indennizzo in denaro e voucher sia a discrezione dell'utente". "Se il governo non si adeguerà alle disposizioni dell'Ue, scatterà una class action del Codacons contro lo Stato Italiano in favore di tutti i soggetti costretti ad accettare il voucher come unica forma di rimborso di voli e viaggi annullati" avvisa Rienzi. Intanto il Codacons ricorda che sul sito www.codacons.it sono pubblicati i moduli attraverso i quali i consumatori possono diffidare compagnie aeree, tour operator e agenzie di viaggi a rimborsare in denaro i viaggi annullati, sulla base della normativa comunitarie.



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