Corte dei Conti. "Le spese per lo scuolabus spettano all'utenza"

di redazione 04/08/2019 CULTURA E SOCIETÀ
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A poco più di un mese dalla ripresa dell'anno scolastico scatta l'emergenza scuolabus. Secondo la Corte dei Conti, infatti, sarebbe un servizio di trasporto pubblico a tutti gli effetti che deve essere pagato in gran parte dagli utenti e non dalle casse comunali, come è avvenuto finora. Un fulmine a ciel sereno che agita enti locali e soprattutto le famiglie preoccupate di dover sostenere spese aggiuntive per poter mandare i propri figli in classe.
La vicenda nasce dal Comune di Biandrate, in provincia di Novara ,che ha chiesto ai giudici amministrativi la possibilità di concedere gratuitamente il servizio scuolabus alle famiglie. La Corte aveva evidenziato come le spese sostenute per l'erogazione del servizio non solo non potessero essere gratuite, ma dovessero essere integralmente coperte dall'utenza.
Al fianco delle famiglie si sono già schierati le associazioni che raccolgono gli enti locali, Anci e soprattutto Uncem che riunisce gli enti montani, spesso sprovvisti di scuole e quindi costretti a organizzare il trasporto degli allievi in zone vicine. "I Comuni devono poter garantire il servizio scuolabus alle famiglie come hanno fatto finora - dice il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta - si tratta di un servizio pubblico essenziale che non può essere scaricato sulle famiglie " .
Al lavoro anche il vice presidente della Regione Fabio Carosso, con delega alla montagna: " E'assurdo. Se un Comune non ha la scuola, deve poter organizzare lo scuolabus verso i paesi vicini e pagarlo con soldi pubblici " osserva il vicepresidente. " Cerchiamo di disinnescare la bomba che sarebbe potuta scoppiare nelle famiglie di tutta Italia, ma particolarmente in Piemonte, dove esistono molte realtà rurali e montane e dove, senza l'intervento dei Comuni, sarebbe impossibile garantire tale importantissimo servizio alle famiglie. Il ministro Bussetti si è impegnato a far predisporre il correttivo necessario per il nuovo anno scolastico. Sarà inserito nel primo provvedimento urgente, in modo da garantire l'effettivo diritto allo studio".
In realtà finora nulla si è mosso. E alla vigilia della chiusura per ferie del Parlamento Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, l'associazione dei piccoli comuni montani, rilancia l'allarme: "I politici si sono lanciati in mille proposte per trovare un rimedio alla querelle degli scuolabus, peccato che niente sia stato fatto finora, il Parlamento chiuda per ferie e riapra solo due giorni prima dell’inizio della scuola. Noi abbiamo consigliato i Comuni di andare avanti come prima. Lo scuolabus è un servizio essenziale su cui non si può tergiversare".
 


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