Rimborsi elettorali. La Cassazione conferma il sequestro di 49 milioni di euro della Lega

di redazione 10/11/2018 POLITICA
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Confermato dalla Cassazione il sequestro dei 49 milioni di euro della Lega, così come deciso lo scorso 5 settembre dal Tribunale del riesame di Genova su indicazione della stessa suprema corte.
    Gli ermellini hanno appena respinto il ricorso dei legali del Carroccio contro il provvedimento di sequestro preventivo. Può dunque continuare l'accordo sulla 'rateizzazione' del debito della Lega e, se verranno trovati, altri fondi potranno essere sequestrati ovunque rinvenuti.

Niente da fare per la Lega dunque che, seppur a rate, dovrà mettere mano al portafoglio. La Cassazione ha confermato il sequestro dei 49 milioni di euro al partito , così come deciso lo scorso 5 settembre dal Tribunale del riesame di Genova, su indicazione della stessa Suprema Corte, nell'ambito del procedimento per la truffa sui rimborsi elettorali relativi al triennio 2008-2010. È stato quindi respinto il ricorso dei legali del Carroccio contro il provvedimento di sequestro preventivo, così come chiesto ieri dal sostituto procuratore generale Marco Dall'Olio.

 

Anche se il ricorso è stato respinto, può continuare l'accordo sulla rateizzazione del debito raggiunto dalla Lega con il Procuratore capo di Genova Francesco Cozzi che prevede un piano rateale di restituzione dei 49 milioni su un conto dedicato, dove il Carroccio deve versare ogni due mesi 100mila euro, per un totale - minimo - di 600mila euro all'anno. Ci vorranno quasi 80 anni per estinguere il “debito” verso lo Stato. Inoltre, se verranno trovati, altri fondi potranno essere sequestrati ovunque rinvenuti. 

Intanto si attende, per il 20 novembre, il verdetto della Corte di Appello di Genova su “rimborsopoli”. Lo scorso luglio, il Sostituto procuratore generale Enrico Zucca, applicando “sconti” al ribasso per la prescrizione della truffa relativa al 2008, ha chiesto un anno e 10 mesi e una multa di mille euro per Umberto Bossi, che in primo grado era stato condannato a 2 anni e sei mesi. Per l'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, il Pg ha chiesto 4 anni e dieci mesi. Per gli ex revisori Diego Sanavio e Antonio Turci ha chiesto due anni e 800 euro di multa (in primo grado 2 anni e otto mesi), e per il revisore Stefano Aldovisi ha chiesto un anno e tre mesi e 500 euro di multa (in primo grado un anno e nove mesi).


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