Nunziatura. Nuovo sopralluogo, ritrovate altre ossa. AL vaglio i primi reperti, sarebbero in buono stato

di redazione 06/11/2018 ROMA
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Per avere qualche certezza bisognerà aspettare ancora, forse anche meno di una settimana. Ma dai primi esami della Polizia Scientifica sui resti umani trovati in una depandance della Nunziatura apostolica a Roma, qualche elemento di novità è emerso: le ossa non sarebbero in pessime condizioni e, dunque, dovrebbe essere possibile estrarre la matrice del Dna e compararlo con quello dei familiari di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

La conferma arriva dal professor Giovanni Arcudi, direttore di Medicina Legale dell'Università di Roma Tor Vergata e perito nominato dal Vaticano, che assieme al dirigente medico della Polizia Enza Livieri ha cominciato ad esaminare i resti. Gli esami condotti finora non consentono di confermare che si tratti di una donna.
    Quello che invece sembrerebbe più chiaro è che i frammenti trovati sotto il pavimento della Nunziatura apparterebbero ad almeno 2 persone: il mucchietto di ossa recuperate in un altro punto rispetto allo scheletro sembrerebbero più vecchie.

INtanto effettato nuovo sopralluogo dei poliziotti della Squadra Mobile e della polizia scientifica stamattina nella Villa Giorgina della Nunziatura Apostolica. Secondo quanto si è appreso, durante le ricerche sono stati trovati altri frammenti di ossa che potrebbero essere utili all'identificazione. Il sopralluogo di questa mattina si è reso necessario perché allo scheletro trovato una settimana fa mancavano gli arti inferiori. Gli investigatori, invece, hanno recuperato oggi parte di un cranio e di una mandibola.

Il nuovo sopralluogo della polizia è stato effettuato appositamente, d'intesa con la procura e l'Autorità vaticana, per cercare altri elementi utili all'identificazione delle ossa ritrovate nei giorni scorsi nella sede della Nunziatura di via Po a Roma. Al momento infatti non è stato ancora possibile stabilire con certezza il sesso e l'età della persona cui appartengono i resti. Secondo un'ipotesi potrebbero essere quelli di Emanuela Orlandi o di Mirella Gregori, le due adolescenti scomparse entrambe nella primavera del 1983. Sulla Orlandi era stato l'estate scorsa il fratello Pietro, a 35 anni dalla scomparsa, a lanciare un nuovo appello per la ricerca della verità.

Ora gli investigatori hanno continuato a scavare nell'area trovando altri frammenti di ossa che, ai primi rilievi, apparterrebbero allo stesso scheletro, finora molto incompleto. Nel frattempo sono state isolate e inviate al Laboratorio di genetica forense alcune parti utili per poter estrarre il Dna dalle ossa trovate nella Nunziatura Apostolica alcuni giorni fa, all'interno dell'edificio del custode, ristrutturato negli anni Ottanta. Per avere qualche risposta si dovrà aspettare circa una settimana dall'estrazione del Dna. Ieri la polizia scientifica ha iniziato a esaminare i resti assieme a Giovanni Arcudi, direttore di Medicina legale dell'Università Tor Vergata e perito nominato dal Vaticano, e al dirigente medico della Polizia Enza Livieri.

 Al momento l'ipotesi più probabile è che le ossa appartengano a una sola persona. Rimane da stabilire con certezza l'epoca del decesso, sicuramente non recente, come l'età e il sesso. Mancherebbero, infatti, parti importanti di strutture ossee come nel caso del bacino.


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