Nazionale di calcio. Tavecchio lascia la presidenza della FIGC "Contro di me solo sciacallaggio. Lascio una federazione più forte di quando sono arrivato"

di redazione 20/11/2017 SPORT
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Carlo Tavecchio, ormai ex presidente della Figc travolto dal fallimento mondiale della Nazionale, è un fiume in piena durante la conferenza stampa di congedo. "Ho rassegnato le dimissioni e per mero atto politico le ho chieste al Consiglio federale, ma nessuno le ha rassegnate - le parole di Tavecchio -.

"Ho rassegnato le dimissioni e per mero atto politico le ho chieste al Consiglio, ma nessuno le ha rassegnate. Siamo arrivati a un punto di grandi speculazioni. La Lega Pro non è mai stata alleata, la settimana scorsa mi era stato inviato il documento programmatico". Lo ha detto l'ormai ex presidente Figc, Carlo Tavecchio, nella conferenza stampa seguita al consiglio federale. "Tutto è avvenuto mentre non c'erano i vertici delle Leghe, bastava aspettare dieci giorni ha ripetuto più volte Tavecchio - Io ho fatto il commissario della Lega di Milano nell'interesse di altri non mio. Questo è stato preso come atto di riverenza, noi riverenze non ne facciamo".

Siamo arrivati a un punto limite di speculazioni. La Lega Pro non è mai stata alleata, la settimana scorsa mi era stato inviato il documento programmatico, avevo interpretato in buona fede una volontà di alleanza e invece siamo di fronte a un sistema sportivo che si permette di prendere decisioni gravi quando il soggetto più importante che è il fornitore del sistema Italia è assente, quando la Serie A e la Serie B non ci sono: il 23 e 27 eleggeranno i loro presidenti, oggi siamo al 19: ma aspettare 8 giorni sembrava la tragedia mondiale del calcio italiano.

Nella riunione di mercoledì credevo che il quadro fosse cambiato ma quando oggi ho avuto la sensazione che la mia componente, nella quale ho 18 anni di militanza che ho consegnato in un modo e ho trovato in un altro, ha fatto considerazioni che non promettevano un sostegno non ho esitato e ho dato le dimissioni per un fatto politico e non certo sportivo - prosegue Tavecchio -. Non dobbiamo riverenze a nessuno, abbiamo dato al Coni 30 milioni in questi ultimi anni.

MALAGÒ, LIPPI E VENTURA — "Ieri sera Malagò ha detto che il c.t. lo ha scelto Lippi dopo un'analisi di quattro soggetti. Io non l'ho mai detto, perché le riunioni private non le porto in pubblico: ora lo sapete che Ventura non lo ha scelto Tavecchio. Tavecchio paga per Ventura. Io sono disperato per non aver centrato la qualificazione mondiale: e questo diventa la tragedia? E se quel palo fosse entrato (il palo di Darmian in Svezia-Italia 1-0 dell'andata del playoff mondiale, ndr) , Tavecchio chi era, un eroe? Ditemi quali sono i risultati delle altre federazioni. Secondo voi le 4 squadre in Champions sono venute perché Tavecchio ha la giacca blu o perché abbiamo cambiato gli equilibri europei? Uva è vicepresidente Uefa perché è bello? La Christillin è nel Consiglio Fifa grazie agli gnomi dietro la scrivania? Pensate che a 74 anni ho bisogno di sedermi su una sedia? Se ritengo di avere colpe per la mancata qualificazione al mondiale? Forse non essere intervenuto a Milano per cambiare allenatore alla fine del primo tempo...". Sulla proposta di Malagò di commissariare la Figc: "È molto grave, in Italia ci sono gli statuti e le garanzie".
VAR — "Sulla Var prima Biscardi, poi è venuto Tavecchio. Volevo la Var dal 2014, sono stato il primo a chiamare Blatter".


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