Voli cancellati Ryanair. La Commissione europea vuole vederci chiaro. Scontro aperto tra i piloti e la compagnia irlandese

di redazione 23/09/2017 ESTERI
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La Commissione europea continua a monitorare la vicenda dei voli cancellati da Ryanair e in particolare il nodo dei risarcimenti, anche se in materia la responsabilità è delle autorità nazionali dei consumatori.

 Bruxelles potrebbe avere un eventuale ruolo di coordinamento data la dimensione europea del problema, ma solo su richiesta delle stesse autorità come avvenuto nel caso del 'Dieselgate' con Volkswagen. "Abbiamo piena fiducia che le autorità nazionali monitoreranno molto da vicino" l'applicazione delle regole a tutela dei consumatori, ha affermato un portavoce dell'esecutivo comunitario. Sul tavolo del Consiglio Ue c'è anche, ma è bloccata da tempo, una proposta di regolamento che modifica in senso più restrittivo le condizioni in base alle quali le compagnie aeree possono rifiutare le compensazioni pecuniarie nei casi di cancellazioni o ritardi dei voli.

Intanto la querelle piloti-Ryanair prosegue. Dopo l'uscita di 700 comandanti e l'errata gestione delle ferie (secondo la compagnia) un mix che ha causato la cancellazione da qui a fine ottobre di 2.100 voli, un terzo dei quali in Italia, i piloti avevano inviato pochi giorni fa, al numero uno del vettore una lettera con cui invitavano Michael O'Leary a "regolarizzare" i contratti di lavoro dei dipendenti slegandoli dalle norme irlandesi e inserendoli tra quelli del Paese dove operano e lavorano.  

Ryanair fino a oggi ha taciuto e l'associazione che segue la vicenda ha minacciato il ricorso alle aule dei tribunali a partire dal 25 settembre se non ci saranno novità. In sostanza i piloti chiedono maggiori tutele, contratti di lavoro "veri" e non con partita Iva o a chiamata. Inoltre chiedono "contratti con data certa di inizio e scadenza", inquadrati guardando anche "ai concorrenti" che sicuramente incassano più denaro e hanno regole differenti. Qualche giorno fa il capo delle operazioni del vettore aveva offerto alla controparte un bonus da 12mila euro. Oltre al rifiuto della categoria, è anche seguito questo ultimatum sui diritti scaduto oggi. 

Nel frattempo l'Enac ha pubblicato un estratto della videoconferenza avuta con Ryanair durante la quale il gruppo irlandese ha preso atto dei disagi e chiarito alcuni punti che molti passeggeri avevano messo nel mirino e sui quali erano nate, proprio per la nebulosità, grandi proteste. 

"Ecco le procedure di rimborso, riprotezione e corresponsione della compensazione pecuniaria (ove dovuta) ai passeggeri in possesso di biglietto per i voli cancellati a decorrere dal 10 settembre e fino alla fine del mese di ottobre 2017, rese note da Ryanair", spiega l'Ente per l'aviazione civile:  

- Nel caso in cui il passeggero chieda il rimborso del biglietto, le somme pagate vengono restituite per intero, senza alcuna decurtazione o costi per spese di gestione della pratica
- Nel caso di biglietti per voli di andata e ritorno per i quali solo una delle due tratte sia stata cancellata, è possibile la modifica senza costi aggiuntivi anche della tratta non cancellata
- Per il volo di riprotezione (cioè per il volo sostitutivo di quello cancellato) non sono richieste integrazioni tariffarie (differenza tra il prezzo pagato al momento dell’acquisto per il biglietto del volo cancellato e il costo attuale del biglietto)
- La compensazione, ove dovuta, deve essere direttamente richiesta on-line utilizzando il modulo disponibile sul sito della compagnia
- I rimborsi al passeggero sono corrisposti entro 7 giorni dalla richiesta. Nel caso di bonifico bancario i tempi necessari per l’esecuzione da parte degli istituti bancari non possono essere inferiori a 7 giorni lavorativi. Inoltre, il vettore si è impegnato a modificare il testo dell’avviso contenente le regole per la corretta procedura di reclamo. Al riguardo - prosegue il vademecum - si fa presente che: il reclamo deve essere presentato al vettore. Se non vengono fornite risposte adeguate entro sei settimane si può presentare reclamo alle sedi Enac dove si è verificato l’evento (nel caso di cancellazione del volo la sede è l’aeroporto dal quale il volo cancellato avrebbe dovuto partire), oppure all’Organismo responsabile degli Stati della Unione europea (in Italia all’Enac). 

 


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