Spari contro i mezzi Atac. I sindacati scrivono alla Sindaca e al prefetto "Impossibile lavorare così. Chiediamo sicurezza"

di redazione Roma 07/03/2017 ROMA
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Non bastano le difficoltà in cui versa da tempo Atac, a rendere il trasporto pubblico romano ancora più problematico, ci si mettono anche alcuni atti di violenza subìti da autisti, conducenti e lavoratori dell’azienda di trasporto negli ultimi mesi.

L’ultimo gravissimo si è registrato il 5 marzo ai danni della linea 336, un mezzo è stato colpito da proiettili esplosi mentre stava transitando in via Radicofani nella zona di Fidene.

 L’autista sotto choc ha detto che ormai si tratta di una guerra nella quale i lavoratori rischiano di morire per due soldi di stipendio.

Il conducente ha riferito che gli spari non provenivano da qualcuno in strada. Il lato destro del parabrezza dell’autobus, in quel momento senza passeggeri porta i segni dei colpi.

Un altro agguato a un mezzo pubblico, l’ennesimo episodio a pochi giorni dalla fucilata sparata contro i finestrini di un trenino delle Ferrovie laziali in servizio sulla tratta Giardinetti-Termini, all’altezza di Ponte Casilino.

 Ma dall’inizio dell’anno scorso sono molti i casi analoghi a quello di ieri sui quali indagano le forze dell’ordine e un po’ in tutta Roma, da nord a sud, nei quartieri più vicini al centro e in periferia: Casal de’ Pazzi, Eur, corso Francia.

Dal suo racconto si intuisce che lo sparatore non si è appostato fra le auto parcheggiate o comunque lungo il percorso dell’autobus, ma probabilmente da un balcone a un piano basso di uno dei palazzi che si affacciano su via Radicofani. Trovarlo potrebbe essere più complicato del previsto, se non altro perché per tenere in casa fucili come quello che presumibilmente è stato usato non è necessario avere un porto o una detenzione d’armi.

 A tal proposito la segreteria del Consiglio di Atac ha inviato una lettera al Sindaco Raggi, al prefetto e all’amministratore di Atac in cui si stigmatizzano tali inquietanti episodi. Nella lettera si segnala che “Più volte questa segreteria ha denunciato le inefficienze relative alla sicurezza di tutto il personale front-line. L'episodio di ieri è stato l'epilogo di tutto ciò, un atto vigliacco, che ha rischiato di trasformarsi in tragedia.

Nell' esprimere, massima solidarietà al collega, non dimentichiamo tutti gli altri, che quotidianamente, subiscono ogni tipo di aggressioni.

Facciamo un appello a tutti gli organi competenti, i quali devono intervenire per far sì che certi atti vengano arginati e diano certezze di pena a coloro che se ne rendano protagonisti.

Chiediamo venga istituito un presidio massiccio e continuo di tutto il personale di sicurezza, in tutti i capolinea dei bus di superficie, nelle stazioni metroferroviarie, ed un presenziamento, sull'intero territorio.

L'azienda ATAC, da parte sua, faccia di tutto per garantire preventivamente la necessaria sicurezza ai lavoratori durante l'espletamento del servizio, richiedendo anche lei un intervento concreto da parte di tutte le istituzioni.

Il comunicato è stato sottoscritto dalle sigle sindacali FIT Cgil, FIT Cisl, UILTRASPORTI, e FAISA CISAL. 


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