DDDL acqua. La camera dà il via libera tra le proteste delle opposizioni. "Stravolto il referendum del 2011"

di redazione Euroroma 21/04/2016 POLITICA
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Nel tardo pomeriggio di mercoledì 20 aprile la Camera con 243 voti favorevoli e 129 contrari ha dato il via libera sul DDL per la gestione pubblica dell'acqua. Il risultato è stato accolto tra le proteste di M5S e Si e dei comitati per l'acqua, presenti in tribuna, che hanno costretto il vicepresidente di turno Roberto Giachetti a sospendere la seduta.

Il ddl ora passa al Senato. Durante la votazione è scoppiata la bagarre nell’Aula della Camera. Il provvedimento ha fatto discutere nei giorni scorsi per due emendamenti Pd che tolgono l’obbligo della gestione pubblica  del 2011. Il fulcro delle proteste delle opposizioni nasce dalla modifica, intervenuta in commissione Ambiente, dell’articolo che stabilisce che il servizio idrico integrato viene considerato un servizio pubblico locale di interesse economico generale assicurato alla collettività, che può essere affidato anche in via diretta a società interamente pubbliche, in possesso dei requisiti prescritti dall'ordinamento europeo per la gestione “in house”, comunque partecipate da tutti gli enti locali ricadenti nell'Ato (ambito territoriale ottimale).

La caduta di questa formula ha sollevato le proteste del M5s e Sinistra italiana che dai banchi hanno esposto bandiere e striscioni con la scritta: "Acqua pubblica". "L'acqua secondo il Pd è chiaramente a gestione privata!”.

Tra i più critici il deputato di Possibile, Pippo Civati, uscito recentemente dal Pd che ha dichiarato come “La proposta di legge così com'è tradisce l'esito del referendum del 2011, il più partecipato degli ultimi 15 anni”.

L’esito di quel referendum è stato capovolto, a detta di Ciati, poiché è stato soppresso l'articolo relativo alla ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico integrato che prevedeva l'assoggettamento al regime del demanio pubblico di acquedotti, fognature, impianti di depurazione e le altre infrastrutture.

Anche a seguito di questo voto, nei prossimi giorni i comitati per l’acqua pubblica e altri comitati referendari si sono già attivati in tutta Italia per raccogliere le firme necessarie per un nuovo referendum in materia di gestione dell’acqua.

 


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