Trivelle. Dieci Regioni depositano i Referendum contro lo "Sblocca Italia". La questione è quale politica energetica dare al paese?

di Giulia Di Trinca 05/10/2015 AMBIENTE
img

Si è compiuto il 30 settembre l’atto forse più significativo della protesta contro le trivellazioni in mare e terraferma, che vede depositati in Corte di Cassazione i sei quesiti referendari sull’abrogazione di alcune parti dell’art.38 dello “Sblocca Italia” e dell’art.35 del “Decreto sviluppo”.

Un passo decisivo che rimette in primo piano il potere decisionale della società civile, voluto dal movimento Notriv insieme a 200 associazioni e a ben 10 regioni italiane: Basilicata, Puglia, Marche, Molise, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Campania e Liguria.

Mancano all’appello, tra quelle interessate dalle estrazioni petrolifere, la Sicilia, forse non schierata per i recenti accordi con ENI e l’Emilia-Romagna, che preferisce la linea della mediazione.

L'appoggio di così tante regioni al referendum ha dell'incredibile, soprattutto se si pensa che la maggior parte di queste è guidata dal Pd, il partito al governo che ha favorito con l'approvazione delle due norme, l'iter per la produzione di petrolio e gas.

Ad esprimere perplessità  ci pensa il Coordinamento No Ombrina, che si oppone all'omonimo progetto petrolifero in Abruzzo, la cui conferenza decisoria è prevista per il 14 ottobre.

Appare singolare  - spiega il comunicato stampa del movimento -  che a salire improvvisamente sulle barricate, almeno sulla carta, siano per la stragrande maggioranza le regioni guidate dal PD che èil partito di governo. Basterebbero i deputati e i senatori di maggioranza provenienti da quelle regioni per cambiare le norme senza svestirsi delle proprie responsabilitàpassando il cerino ai cittadini."

Il coordinamento No Ombrina ha indetto un sit-in a Roma proprio il 14 ottobre, data in cui si decideranno le sorti del progetto previsto in Abruzzo, chiedendo la partecipazione oltre che dei cittadini, anche delle rappresentanze politiche di quelle Regioni che hanno approvato il referendum, per manifestare "realmente" il proprio dissenso contro le trivelle.

Pur tenendo conto delle perplessità, bisogna comunque sottolineare il fatto che a breve, se l'iter di controllo andrà a buon fine, gli italiani saranno chiamati di nuovo alle urne, per decidere niente meno che la politica energetica del nostro paese.

I cittadini si erano già espressi molto chiaramente su altri due temi referendari, contro il nucleare (1987 e nel 2011) e la privatizzazione dell'acqua (2011). Se i primi hanno decretato la fine del nucleare nel nostro paese, il secondo pur esprimendosi a favore dell'acqua pubblica, fatica ancora oggi ad essere rispettato. Tranne qualche eccezione, negli ultimi anni, spiega il Forum italiano dei movimenti per l'acqua, aumentano tariffe idriche e distacchi per morosità, senza contare i tentativi di passaggio a società private.

È lecito domandarsi cosa accadrebbe, se al referendum dovesse vincere il fronte del no alle trivellazioni. Sarà rispettato il volere popolare o avranno la meglio i soliti poteri economici?

Se i cittadini chiederanno di rivedere la politica energetica prospettata dai governi Monti e Renzi, si dovrà iniziare a pensare seriamente ad un'alternativa per l'Italia, paese nel quale il 75% dei consumi sono costituiti da petrolio, gas e carbone. Inoltre, si dovrà affrontare il tema delle importazioni di queste risorse, tenendo conto della precaria e complessa situazione internazionale. Forse le energie rinnovabili non avrebbero coperto interamente il nostro fabbisogno, ma la scelta di non puntare sul loro sviluppo, proponendo di nuovo quello dei combustibili fossili è stata poco lungimirante e pericolosa, basti pensare ai molti disastri ambientali provocati dagli sversamenti, come quello del pozzo Macondo nel Golfo del Messico (2010).

Cosa accadrebbe in caso d'incidente nel Mediterraneo, un mare chiuso? La consultazione popolare non dirimerà certo le suddette questioni, ma servirà a comprendere quali avranno la priorità.


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali