21 novembre
La lettera all'Ansa di una donna vittima di violenza: "No al minuto di silenzio, ora bisogna agire"
In un'intervista all'ANSA a luglio aveva raccontato i suoi sette anni di violenza da parte dell'ex ,ora una donna romana di 29 anni, mamma, in una lettera aperta spiega perché è contraria al minuto di silenzio nelle scuole, in onore di Giulia Cecchettin e di tutte le donne vittime di violenze. "Sono una vittima di violenza di genere - scrive - una di quelle che si è salvata, per ora. Ho letto del minuto di silenzio indetto oggi in ogni scuola di ordine e grado per Giulia e tutte le vittime di violenza di genere. Non sono d'accordo e mia figlia non parteciperà. Basta silenzio, basta mettere in discussione quello che diciamo perché magari, mentre lo raccontiamo, non piangiamo, non urliamo o indossiamo la gonna e basta con 'tranquilla, è un così bravo ragazzo, magari era nervoso e tu hai risposto male'. Basta! Bisogna parlare, dirlo, urlarlo se serve, educare e fare!" .
"Bisogna fare di più - prosegue - per prevenire la violenza sulle donne, fare di più per le vittime di violenza, educare i bambini e le bambine di oggi (uomini e donne di domani) ad affrontare le relazioni, insegnare l'empatia, a fidarsi del loro istinto e del fatto che non è sbagliato dire 'no' se non ci si sente più bene in una relazione. Bisogna investire di più sui Centri Antiviolenza, sostenere di più le donne che intraprendono il percorso per uscire dalla violenza ed investire nella formazione per le forze dell'ordine e per tutto il personale che è e ruota nei tribunali per evitare la vittimizzazione secondaria; e bisogna avere certezza della pena. Basta silenzio. Bisogna agire. Per Giulia, per le altre donne uccise, per noi sopravvissute- conclude - per le altre donne e per le nostre figlie".
Nelle scuole un minuto di silenzio per Giulia e vittime violenza. Domani il piano 'Educare alle relazioni'
Oggi alle ore 11 tutte le scuole italiane rispetteranno un minuto di silenzio in onore di Giulia Cecchettin e di tutte le donne abusate e vittime di violenze. Una circolare con un invito in tal senso è stata inviata dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Domani invece sarà presentato il piano Educare alle relazioni "un lavoro accurato all'insegna di un confronto ampio e di pluralismo di apporti", lo ha definito il ministro.
Il gip: "Un delitto di inaudita ferocia"
Filippo Turetta ha compiuto un delitto di "inaudita ferocia". Lo scrive il gip di Venezia nell'ordinanza di custodia cautelare. "Con questa aggressione di inaudita ferocia ai danni della giovane fidanzata prossima alla laurea - sono le parole contenute nel documento - ha dimostrato una totale incapacità di autocontrollo".
Benedetta Vitolo sottolinea nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di Filippo Turetta che "i femminicidi sono all'ordine del giorno". Lo fa nel passaggio in cui evidenzia "l'estrema pericolosità" del ragazzo, alla luce di quello che avrebbe commesso, e la possibilità che “reiteri condotte violente nei confronti di altre donne”. Inoltre Turetta era "evidentemente ben consapevole della gravità delle sue azioni" dal momento che, dopo aver scaraventato Giulia Cecchettin a terra "causandole una lesione alla testa con perdita di sangue, è fuggito".
Il gip: "Giulia accoltellata a 150 metri da casa, poi colpita ancora e uccisa"
Giulia Cecchettin è stata accoltellata a 150 metri da casa, poi finita nella zona industriale di Fossò, dove la scena ripresa da una telecamera di videosorveglianza mostra i suoi ultimi istanti di vita. E' quanto ricostruiscono le indagini e viene scritto nell'ordinanza di custodia cautelare contro l'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato in Germania per omicidio, firmata dal gip di Venezia Benedetta Vitolo. Nel dispositivo si spiega come l'ipotesi è che una volta che l'ex coppia si ferma nel parcheggio di via Aldo Moro a Vigonovo, "a 150 metri" da casa Checchettin, Giulia viene aggredita da Filippo "probabilmente servendosi di un coltello", ma la morte sarebbe avvenuta nella zona industriale, quando il ragazzo la spinge con violenza a terra e la 22enne studentessa sbatte la testa.
Il procuratore Cherchi: "Dobbiamo aspettare i tempi della giustizia tedesca"
"La procedura giudiziaria dei Lender, che comunque non è uguale in tutti i Lender, prevede dei tempi brevi nel caso l'indagato sia favorevole alla propria estradizione e tempi più lunghi se invece non è favorevole. Noi possiamo solo chiedere di velocizzare il più possibile le cose, anche tramite contatti personali con i colleghi tedeschi. Tuttavia la procedura penale tedesca ha tempi diversi dai nostri", ha detto il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi.
Germania: resta in carcere ad Halle Filippo Turetta che ha confidato di essere provato e preoccupato
Metsola: "L'amore vero non uccide, le donne vivano libere"
"Non credo ci siano parole di conforto per la famiglia di Giulia in questo momento di tanto dolore. Mando a loro l'abbraccio di tutto il Parlamento europeo". Lo dice la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervistata dal Tg2.
"Ai giovani, alle ragazze a i ragazzi voglio ripetere quello che ha urlato al mondo il papa' di Giulia - ha aggiunto Metsola - l'amore vero non umilia, non delude e non calpesta. Non tradisce e non ferisce il cuore, l'amore vero non urla, non picchia e non uccide. Le donne meritano di vivere libere dalla paura non solo in Europa ma ovunque nel mondo", ha concluso.
Università di Padova: il silenzio non basta, un minuto di rumore per Giulia
La sorella di Giulia: "Vi chiedo di lasciarmi sola per un po'"
"Vi chiedo soltanto di lasciarmi sola per un po', sto mentalmente e fisicamente male e devo darmi del tempo per riprendermi". Così su Instagram Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la 22enne per il cui omicidio è accusato l'ex fidanzato Filippo Turetta. "Alle persone che mi stanno dimostrando affetto e vicinanza - scrive - vi voglio bene, fatico a rispondere a tutt* ma ho letto ogni singola parola. Vi apprezzo tantissimo". E aggiunge: "Alle persone che mi vogliono male e mettono in dubbio il mio dolore: non potete capire. A giornalist* e reporter: vi ringrazio per il lavoro che avete fatto finora, anche se non tutt* hanno avuto tatto, lo apprezzo. Continuate a raccontare la verità. Vi chiedo soltanto di lasciarmi sola per un po', sto mentalmente e fisicamente male e devo darmi del tempo per riprendermi. Non continuate a chiamarmi insistentemente se non rispondo. Per piacere, comprendete", conclude.
20 novembre
Non provo ne' odio, ne' rabbia per Filippo. Non sento niente. Penso alla mia Giulia che è andata e non c'è più". Lo ha detto ai giornalisti Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la ragazza per il cui omicidio è accusato l'ex fidanzato Filippo Turetta, arrestato sabato in Germania e in attesa del giudizio del tribunale tedesco per l'estradizione. Davanti alla villetta di Vigonovo prosegue il raccoglimento dei cittadini e delle persone che conoscevano Giulia davanti alla casa. Fiori e messaggi, tanti scritti da bambini.
Per ricordare la figlia, il papà ha continuato a postare una serie di messaggi affettuosi che si sono scambiati ultimamente su Facebook. "Spero di non averti svegliato, sono andata a prendere l'autobus per andare a fare colazione coi miei amici. Ti voglio bene", le parole della ragazza. "Grazie amore, anch'io tanto", risponde il padre.
"A febbraio-marzo, Filippo disse a Giulia 'fermati con gli esami perchè se no non possiamo laurearci insieme". Lo ha raccontato a 'Storie Italiane' Elena Cecchettin. "Bisogna fare attenzione, questo era un segnale d'allarme - aggiunge la sorella della vittima -. Le avvisaglie non sempre sono chiare, non è giusto ma bisogna guardare 'oltre' e cercare la cattiveria anche in queste cose".
"Filippo non aveva il diritto di chiudere la vita di mia sorella e di spezzare la mia e della mia famiglia". Elena Cecchettin si sofferma sulla porta della casa di Vigonovo e racconta ai giornalisti i sentimenti che accompagnano le prime ore senza la sorella Giulia, tra rabbia e la ricerca di un senso per quello che e'successo che possa aiutare altre donne e uomini.
"Se Filippo avesse parlato con un terapeuta, con un genitore o con un amico - dice - forse l'epilogo sarebbe diverso. Dove trovo la forza per parlare? Stamattina mi sono immaginata mia sorella che mi diceva 'forza, vai e spacca tutto', supportandomi come faceva sempre".
Giulia, intanto, è stata ricordata dai suoi compagni di studi nel campus del dipartimento di Ingegneria di via Gradenigo. Le lezioni al dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell'università di Padova, su suggerimento del direttore Gaudenzio Meneghesso, sono state ntrodotte da un minuto di silenzio con la proiezione di un messaggio. Giulia Cecchettin avrebbe dovuto laurearsi lo scorso giovedì in ingegneria biomedica.
"Da questa vicenda nasca qualcosa", ha detto Gino Cecchettin. La sorella Elena a Salvini: "Dubita della sua colpevolezza?". Il vicepremier: "No, è evidente a me e a tutti". Il padre di Filippo: "Avrei perfino preferito un epilogo differente"
Turetta accusato di sequestro e omicidio aggravato
Dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, il capo d'imputazione a carico di Filippo Turetta è cambiato da tentato omicidio a sequestro di persona e omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo. Lo comunica la Procura.
In corso atti rogatoria per fare autopsia
La Procura di Venezia sta preparando gli atti di rogatoria necessari anche per svolgere l'autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin. "Vista la presenza in territorio estero dell'indagato - scrive il procuratore - si segnala che gli accertamenti irripetibili, che prevedono la sua necessaria partecipazione, saranno in parte scanditi dai tempi derivanti dagli atti della rogatoria che sono in corso di predisposizione".
Pm, per Turetta l'ipotesi di reato è omicidio volontario
"Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa". Lo ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.