A due anni di distanza, la procura di Roma ha chiesto la condanna per le sette persone imputate nel processo principale legato all'assalto della sede della Cgil avvenuto il 9 ottobre del 2021 a margine di una manifestazione per protestare contro le misure anti covid stabilite all'epoca dal Governo. L'assalto fu "un'azione pianificata" che servì a "devastare la sede della Cgil e non certo un'azione estemporanea" dove i manifestanti 'No green pass', capeggiati da Castellino, misero "la città a ferro e fuoco".
Così la sostituto procuratrice Gianfederica Dito durante la requisitoria di questa mattina durata due ore. "Castellino - ha inoltre sottolineato la pm - insieme a Fiore e Aronica sono gli attori principali dell'azione di guerriglia urbana che ha stravolto il normale svolgimento della vita cittadina".
Soffermandosi poi sulle figure dei 13 imputati, la pm Dito ha fatto notare ai giudici della prima sezione penale che "Fiore dirige ma non si sporca le mani" ed è "capace di orientare le masse con poche parole. Aronica parla con le forze dell'ordine e manovra i manifestanti. Poche loro parole e in pochi minuti, tutta la folla davanti alla Cgil si disperde. Fanno tutto ciò che ha fatto, anche Castellino, ma lui in maniera palese e sfacciata. Fiore e Aronica lo hanno fatto in maniera intelligente, sottotraccia e la distruzione - ha incalzato la pm - non ha riguardato un qualsiasi immobile ma una sede sindacale nazionale".
Al termine della requisitoria, la pubblica accusa ha chiesto per Giuliano Castellino la condanna a 10 anni e 6 mesi, come per per Luigi Aronica e Roberto Fiore. Nove anni per Luca Castellini, Salvatore Lubrano e Lorenzo Franceschi detto 'Ciclone' e Pamela Testa, 9 anni e 6 mesi.