Rientro a scuola tra scioperi, mancanza di personale e controlli a singhiozzo sui Green Pass

di redazione Roma 15/09/2021 ROMA
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 Il ritorno a scuola per alcuni studenti e genitori del Lazio si è trasformato in un percorso ad ostacoli. Brutta sorpresa ieri mattina, cancelli chiusi in qualche istituto e un cartello di avviso: «A causa di uno sciopero ANIEF e SISA per l’intera giornata lo svolgimento delle attività didattiche e la vigilanza sugli alunni non sono garantiti». E’ successo all’istituto comprensivo Piazza Winckelmann con famiglie nel panico e i bambini delle elementari rispediti a casa. Accolti solo i bimbi dell’asilo. Stesse scene anche all’Ic via dell’Areoporto in via Giovanni Bosco.

Chiuso anche il Liceo Scientifico “Primo Levi” da giorni in una chat dei genitori circolavano perplessità circa l’effettiva riapertura della scuola. E così è stato. Anche se lo sciopero di pochi non è riuscito a rovinare la festa di tanti. Ma al li là di qualche disagio ieri il ritorno a scuola è stato accolto con grande soddisfazione da docenti e alunni. Abbracci e sorrisi fuori da molti licei. La fine della dad ha rappresentato un sollievo per molti ragazzi. Ritrovare la quotidianità e il contatto è stata la gioia più grande della giornata di ieri. «Finalmente torniamo in classe. Non avrei mai pensato di dirlo ma dopo un anno e mezzo a casa non vedevo l’ora di rivedere i miei amici. Anche i professori» dice Marco Merola dell’ultimo anno del Liceo Socrate: «Torno alla normalità dopo che io insieme a tutta la mia famiglia ci siamo contagiati». Scene di festa anche al Liceo Giulio Cesare dove in molti sono addirittura corsi in classe. 

Il debutto della nuova piattaforma del Ministero per il controllo dei Green Pass è abbastanza positivo. Già in mattinata, il ministro Bianchi ha dichiarato: "È attiva dalle 7 e ci sono state oltre 900mila verifiche". La corsa contro il tempo di viale Trastevere sembra dare i frutti sperati. A Fanpage.it Mario Rusconi ha dichiarato: "C'è la piena funzionalità, è andata aldilà delle nostre perplessità". Messa in funzione ieri sera dal Ministero dell'Istruzione, oggi la piattaforma è attiva al fine di velocizzare i controlli del Green Pass, obbligatorio per tutto il personale scolastico, tranne che per gli studenti. "I disguidi, risolvibili nell'arco di una settimana – spiega Rusconi – riguardano soprattutto chi ha la cattedra in più istituti. In rari casi, il controllo è stato effettuato ancora tramite la App VerificaC-19 già in dotazione agli istituti. Una grave anomalia, però, c'è: la piattaforma non funziona per la scuola paritaria, che ha 800mila alunni in tutta Italia, e non si capisce perché".

Nessuna tensione, docenti non vaccinati in aula col tampone a loro carico
Nel primo giorno di scuola, in Regione non si sono verificate tensioni all'ingresso: nessun segnalazione di docenti allontanati poiché sprovvisti di Green Pass. I professori senza certificazione verde sono comunque riusciti ad entrare in aula presentando un tampone negativo. "I docenti – riferisce Rusconi – che però non si vogliono vaccinare, e che quindi devono presentare un tampone ogni 48 ore, devono provvedere autonomamente a pagare il test, a meno che non siano riconosciuti come soggetti fragili. E questa è una spesa consistente che sarà a carico loro".


Il fronte contro il Green Pass si divide: oggi tre diverse manifestazioni a Roma
Il problema infinito dei trasporti
Nonostante il potenziamento dei trasporti, arrivano già le prima segnalazioni di mancanze e ritardi. Stamattina, il sistema di trasporti dalla Campania alla stazione centrale di Roma è andato in tilt per un guasto elettrico o probabilmente per il sovraffollamento: un caso che ha riguardato le centinaia di docenti pendolari provenienti dalla Campania. Ma il vero nodo è rappresentato dai trasporti urbani frequentati dagli studenti. "Stiamo aspettando – dice Rusconi – le segnalazioni che arrivano dagli studenti delle scuole superiori più che dagli insegnanti, sperando che non si ripetano le scene segnalateci dai ragazzi a maggio, con metropolitane e pullman affollatissimi". Intanto, per vigilare sul rispetto del distanziamento, da oggi ci saranno Polizia Locale e Protezione Civile in prossimità di fermate ed istituti. "Chiediamo – aggiunge il presidente di Anp – agli enti locali proprietari dei trasporti che i controlli continuino anche nei giorni futuri, quando l'attenzione dei media sarà scemata".

L'appello di Vaia, direttore Spallanzani: "Piano Marshall per la scuola"
Mario Rusconi ha anche commentato l'appello di Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma, il quale aveva dichiarato: "sarebbe davvero bello che l'entusiasmo dimostrato dai giovani nella campagna vaccinale possa contagiare anche le istituzioni e far sì che finalmente possano intervenire sui nodi ancora irrisolti rispetto alla scuola: i trasporti e gli spazi della socialità". Per il presidente dell'Anp Roma, Vaia "è un alleato civile e civico della battaglia per la formazione, ma non sempre di lui sono alleati altri enti ed istituzioni, come i trasporti".

Via la mascherina nelle classi vaccinate, Rusconi: "Chi controlla?"
Il dato sulla vaccinazione degli studenti è molto alto e il ministro Bianchi non ha abbandonato l'idea già espressa nei giorni scorsi: giù la mascherina per le classi vaccinate al 100%. Ma i dubbi riguardano soprattutto i controlli e il rispetto della privacy. "Il Garante – spiega Rusconi – ci dice che noi non possiamo chiedere dati sanitari e i genitori non ce li possono dare. Nel mio liceo, il Pio IX all'Aventino, ho proposto ai ragazzi di presentarsi con il Green Pass in segreteria in modo tale da verificare le vaccinazioni, ma vorremmo che questa fosse una posizione assunta dal Ministero. Finora nessuno ci ha detto come controllare".

La DAD "chirurgica" e le classi pollaio
Al suono della prima campanella, sono circa 2000 gli studenti nel Lazio rimasti fuori, perché in quarantena o attualmente positivi. Mario Rusconi vede la DAD "come un salvagente in caso in cui la nave stia bruciando". Dopo i danni subiti dagli studenti, sono tutti d'accordo con il ministro. Bianchi, infatti, si è già espresso sulla necessità di evitare il ricorso allargato alla didattica a distanza. "Non sarà più possibile – ha affermato il ministro – mettere in dad una intera regione, se ci fossero rischi si interviene in forma mirata, siamo attentissimi al contagio ma anche agli altri studenti, la solidarietà torni ad essere al centro. Saremo chiururgici nelle misure". Da oggi, intanto, il distanziamento in classe non è più obbligatorio ma raccomandato e il problema delle cosiddette "classi pollaio" rimane insoluto. "Per il Ministero – afferma Rusconi – solo il 3% delle 12mila classi supererebbe il numero di 25 alunni ma non è un numero piccolo. Per il Lazio, che rappresenta circa il 10% della popolazione scolastica, stiamo parlando di circa un migliaio di classi pollaio. Abbiamo bisogno di locali e speriamo che con il PNRR si costruiscano nuove scuole, ma ci vorranno almeno due o tre anni". Nel frattempo, si attendono le disponibilità di nuovi locali da parte di comuni e città metropolitana, proprietari degli edifici.

Non solo braccia incrociate perché in diversi istituti mancava proprio il personale scolastico. Secondo alcuni dati della Uil ad oggi mancano 2 mila docenti. «Molte supplenze non sono state ancora assegnate e in media, con punte anche di 13 assenti per scuole non solo tra docenti ma anche tra collaboratori scolastici, ogni istituto ha ad oggi un deficit di sei persone» spiega Mario Rusconi presidente dell’associazione nazionale presidi di Roma. Nei giorni scorsi già i sindacati a partire dalla Uil avevano denunciato all’incirca 4 mila supplenze sbagliate nomine di fatto da rifare perché non erano stati calcolati correttamente i punteggi.

Un problema non affatto risolto dall’ufficio scolastico regionale che invece ha riferito numeri di gran lunga inferiori. «Sempre l’ufficio scolastico regionale - prosegue Rusconi - ci ha detto che entro le prossime due settimane la situazione dovrebbe regolarizzarsi, contiamo che sia così altrimenti ci troveremo come lo scorso anno con docenti nominati a dicembre se non addirittura a marzo e il risultato di avere poi dei problemi sulla didattica per decine e decine di ragazzi. Iniziare con il supplente e vedersi poi arrivare il professore ad anno quasi concluso come pure è capitato genera delle problematiche sull’andamento dell’insegnamento».

Altra assenza importante è qiuella delle insegnanti di sostegno: «I dirigenti che dovevano nominarli nella giornata di ieri non sono riusciti a farle in quanto il sistema del Sidi, ovvero il sistema del Ministero, non funzionava e quindi chiediamo al direttore generale dell’Usr Lazio maggiore responsabilità» commenta Saverio Pantuso segretario della Uil scuola. Scioperi, assenze ma anche ritardi.

Circa 80 dirigenti scolastici e 200 professori pendolari che ieri mattina non sono riusciti ad arrivare in orario in quanto non sono riusciti a prendere la coincidenza da Napoli a Roma. I problemi alla stazione sono iniziati alle sei del mattino per guasti alla linea elettrica. Il personale scolastico è riuscito ad arrivare a Roma solo a tarda mattina. Quando ormai le campanelle per il primo e il secondo turno erano già suonate. Non solo insegnanti perché molto istituti hanno patito la mancanza di collaboratori scolastici, quelli che un tempo venivano chiamati familiarmente bidelli, e che diventano in questa fase con i controlli da garantire agli ingressi per i green pass e le temperature fondamentali per il funzionamento di tutta la macchina organizzativa. 

 

 



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