"Tsunami". Il quarto album di Modì. Lirismo vintage e New wave nella Roma del Terzo millennio

di M.L 24/05/2021 ARTE E SPETTACOLO
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Il panorama musicale italiano vive una lunga fase di riassestamento, per molti si tratta semplicemente di una fase di stanca e di mancanza di creatività e ispirazione. Da un lato gli artisti, le band che attraverso i contest, le competizioni create in primo luogo per soddisfare le esigenze dei network televisivi cercano di farsi conoscere, arrivando al grande pubblico e accettando il rischio di una gara magari col sogno di un contratto e con la agognata speranza di acquisire visibilità sui social, e sono la maggioranza. Dall’altro autori che scelgono percorsi forse più “tradizionali”, fatti di ricerca, di lavoro negli studi di registrazione, di collaborazioni e di ispirazione non commerciali. Tra quest’ultimi, definibili come artisti “indie” casomai tale epiteto possa significare ancora qualcosa dal punto di vista musicale, troviamo Giuseppe Chimenti, in arte Modì, cantautore e chitarrista di origini calabresi ma da tempo abitante nella Roma di inizio terzo millennio, città fonte di ispirazione per i suoi lavori.

Maggio 2021 è il mese di uscita del suo quarto disco dal titolo Tsunami. Si tratta di un album certamente godibile, dalla chiara impronta cantautoriale, raffinato nelle ispirazioni e ricco di rimandi a nobili tradizioni della musica italiana. Lo sfondo su cui si condensano e si connettono le, in apparenza, semplici melodie è quello di una metropoli multietnica che però non rinuncia alla sua storia di città “calda”, accogliente, incasinata e un po’ cialtrona. Dalle strade affollate di “bangladini” di Tor Pignattara ai tram della Prenestina si inseguono le emozioni di brani costruiti con notevole gusto melodico mescolandosi verso improbabili ma poetici scenari orientaleggianti.

Tsunami è un album realizzato sulla collaborazione tra Modì e Fabrizio Massara, ex Baustelle che della band toscana rappresentò l’anima “elettronica”. Fabrizio Massara oltre a dedicarsi alla produzione e agli arrangiamenti ha curato synth e programmazioni partecipando alla composizione di alcune parti strumentali. Risultato: una vaga atmosfera baustelliana permea l’intero lavoro amalgamandosi con suoni e scenari sonori nostrani anni 80. Da Ivan Cattaneo ai Baustelle il viaggio sonoro di Chimenti si completa attraverso un lirismo dal sapore vintage e New wave.

 

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CREDITI

Produzione artistica: Fabrizio Massara; Testi: Giuseppe Chimenti; Musiche: Giuseppe Chimenti, Giuseppe Chimenti/Fabrizio Massara (1, 2, 7, 9); Suonato da: Giuseppe Chimenti – voce, chitarre elettriche ed acustiche; Fabrizio Massara – sintetizzatori, vocoder, programmazioni, samples; Valerio Mancini – basso elettrico; Alex Di Nunzio – batteria, cori; Vocoder extra: Wendy Ursulak; Demo pre-produzione con: Marco Bu – ritmi e programmazioni, Rolando Ottaviani – tastiere; Registrato al NMG Recording Studio – Palestrina (Roma); Ingegnere del suono, mix e supervisione: Alex Di Nunzio; Mastering: Giovanni Versari, Alex Di Nunzio

 

Registrato al NMG Recording Studio - Palestrina (Roma)

Ingegnere del suono, mix e supervisione: Alex Di Nunzio

Mastering: Alex Di Nunzio

 


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