Scuola. Concorso straordinario. Prova dal 22 ottobre. Domani in Gazzetta. Restrizioni per chi ha sintomi influenzali. Il PD alla ministra "Rinviarlo, difficile gestirlo in questo momento"

di redazione 28/09/2020 CULTURA E SOCIETÀ
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Dal 22 ottobre partirà la prova scritta del concorso straordinario per i docenti delle medie e delle superiori con almeno tre anni di servizio. Dopo mesi di polemiche, un braccio di ferro durissimo coi sindacati, la mediazione del premier Conte, ecco il concorso tanto atteso per 32mila posti messi a bando e per il quale ci sono state oltre 64mila domande. Arriva a lezioni già iniziate, non metterà in cattedra (di ruolo) gli insegnanti precari - di qui il record di supplenti con cui è partita la scuola in emergenza Covid - lo farà retroattivamente dal prossimo anno, per chi lo passa. Ai vincitori, infatti, sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1 settembre 2020.

La data del concorso andrà in Gazzetta Ufficiale domani: si parte il 22 ottobre, si continuerà fino a metà novembre in modo scaglionato. Oggi il ministero incontrerà i sindacati. Intanto è partita la corsa contro il tempo per trovare le aule informatiche nelle scuole, molte usate per fare lezione garantendo il distanziamento. Non sarà facile in tempi di emergenza sanitaria, con i casi positivi nelle classi che hanno portato già alle prime quarantente di studenti e professori (500 classi, si stima).

Da mettere a punto sarà il protocollo per garantire la sicurezza. All’interno dei locali in cui si terrà la prova computer-based saranno attuate le misure anti-Covid: distanziamento, mascherine. All’ingresso sarà controllata la temperatura con i termoscanner: chi ha febbre superiore a 37,5 o  sintomatologia respiratoria non potrà accedere. I professori in quarantena non potranno partecipare alla prova e non sarebbe prevista, al momento, alcuna prova suppletiva così come è accaduto in università per i test di Medicina.

La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti. I candidati devono rispondere a cinque quesiti a risposta aperta volte ad accertare le competenze disciplinari e didattiche più un sesto quesito per la comprensione della lingua inglese.

Gilda ha elaborato i dati sui posti messi a bando per regioni: in testa la Lombardia (6.929), seguono Piemonte (3.142), Veneto (3.111), Emilia Romagna (2.803), Lazio (2.695), Campania (2.368), Toscana (2.572).

Dove sono i posti per materie? Soprattutto nel sostegno, che soffre di una carenza cronica di specializzati da assumere: i posti sono 5.669. E poi nelle materie letterarie e scientifiche. Ci sono 3.798 posti per insegnare italiano, storia e geografia alle medie; 3.145 in Matematica a Scienze (classe di concorso A028). Per insegnare italiano alle superiori sono a bando 1.753 posti; 1.081 in Scienze motorie alle superiori (763 alle medie); 1.027 in Matematica; 987 in Inglese alla secondaria di secondo grado (più 747 posti alle medie); 829 in Scienze e tecnologie informatiche;  814 per musica alle medie; 707 in Matematica e Fisica; 424 in discipline letterarie e latino; 286 in Fisica 286.

Complessivamente le domande inoltrate sono state 64.563. Nel 67,7% dei casi i candidati sono donne. Con riferimento all’età, la quota più alta, il 43,9%, pari a 28.371 candidati, rientra nella fascia di età 31-40 anni. Il 35,2% ha un’età fra i 41 e i 50 anni (22.733), il 13,8% ha più di 50 anni (8.918), il 7% ha un’età fino a 30 anni (4.541).
Le Regioni per le quali sono state presentate più domande sono la Lombardia (12.385), la Toscana (5.923) e l’Emilia Romagna (5.824).

Il Pd chiede una riflessione sulla data in cui svolgere il concorso straordinario per la scuola: «farlo ora significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale; fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ogni ripensamento è possibile, la decisione spetta al ministero dell'Istruzione». Lo dice all'Ansa Camilla Sgambato, responsabile scuola del Pd.  Sgambato sottolinea anche la necessità di tutelare chi è in quarantena, «magari per un positivo presente nella scuola in cui insegna: va cercata una soluzione, per esempio trovando un'altra data per questi candidati o facendo loro svolgere la prova tutti in una stessa scuola: sarebbe ingiusto non farli partecipare al concorso».

C'è poi il problema che molti docenti precari, dovendo partecipare alle prove del concorso, lascerebbero la cattedra che hanno appena preso per 5-6 giorni. «Solo in Lombardia ci sono 16.500 candidati, la gran parte sono docenti delle regioni meridionali: spostare il concorso a Natale sarebbe insomma la cosa più giusta da fare», conclude.

 

 


 



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