Emergenza climatica. "Il mondo in fiamme". Il nuovo libro di Naomi Klein e la visione di un futuro alternativo

di Giulia Di Trinca 10/11/2019 AMBIENTE
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 Naomi Klein ha dedicato gran parte della vita a combattere, con la sua penna, per la giustizia sociale e l’ambiente e contro quei poteri che li minacciano. Nella sua ultima fatica letteraria, “Il mondo in fiamme”, è di nuovo in prima linea per traghettarci, documentando catastrofi e raccogliendo dati piuttosto scomodi, nel tempo che stiamo vivendo e che ha bisogno di una drastica virata.

Per accettare la svolta necessaria bisogna prendere consapevolezza di ciò che sta accadendo; per questo la Klein svela nel libro edito da Feltrinelli verità di cui si è allo scuro e mostra le conseguenze di ciò che si vuole evitare di vedere, raccontando i disastri naturali contemporanei come il degrado della Grande barriera corallina, le colonne di fumo dei rifiuti nel Pacifico nordoccidentale, i disastri metereologici.

Il corpo del manoscritto è l’elaborazione di testi raccolti negli ultimi dieci anni che si rivelano una cronaca impietosa dei nostri tempi e i segni premonitori di ciò che accadrà, in un futuro molto prossimo.

La soluzione? Invertire radicalmente la rotta, cambiare il sistema che ha prodotto questa profonda crisi economica, sociale e climatica. Per farlo ci vorrà immaginazione, impegno e molto coraggio perché il cambiamento, coinvolgerà i nostri stili di vita, basandosi sulla rinuncia alla cultura consumistica e alla discriminazione che alimenta disuguaglianze e razzismo. Secondo la Klein, il mancato cambiamento provocherà una barbarie che farà prevalere i nazionalismi e le nazioni più ricche che useranno le loro risorse per resistere al peggio lasciando gli altri alla deriva.

Naomi Klein parla di una connessione tra emergenza climatica, disuguaglianze economiche ed ascesa dei nazionalismi e spiega che il mix catastrofico, non riuscirà ad essere fermato con semplici ritocchi alle leggi o soluzioni provvisorie ma solo attraverso un cambiamento epocale che prenda slancio dal basso, dal forte impegno dei cittadini e dei popoli che dovranno opporsi al sistema economico, colpevole del collasso sociale ed ambientale.

Il pregio di questo libro è senz’altro, andare oltre la denuncia per aprirsi ad un’alternativa alla situazione attuale, ad una visione capace di innescare speranza e volontà. È sicuramente, ciò di cui il mondo ha più bisogno in questo momento e che i giovani, con i Friday for future, stanno chiedendo insistentemente.

La chiamata al cambiamento sistemico, la Klein lo aveva già auspicato nel suo precedente libro “Una rivoluzione ci salverà” che oggi, trova concretezza nell’ambizioso programma politico della deputata Alexandria Ocasio-Cortez e del senatore democratico Ed Markley, all’interno del quale, prendono forma anche l’idea di un sistema sanitario universale e la lotta contro la disoccupazione.

“Dichiarare guerra all’emergenza” diceva il Presidente Franklin Delano Roosvelt, al quale i due rappresentanti del parlamento americano si ispirano, ricordando come il suo piano New Deal salvò milioni di famiglie americane dalla povertà grazie a ingenti investimenti pubblici. Il progetto definito non a caso Green New Deal ha tra gli obbiettivi fondamentali, la riduzione drastica delle emissioni di gas serra, l’addio al nucleare, il miglioramento del divario socioeconomico e la conseguente tutela delle fasce più deboli della popolazione e dei popoli originari.

Anche in Europa iniziano a soffiare venti di cambiamento. Sembrano quasi uno slogan, le parole della cancelliera tedesca Angela Merkel che afferma, “Il nostro stile di vita non è sostenibile”, per questo la Germania ha approntato il Klima-paket, un piano per la protezione del clima da 54 miliardi complessivi entro il 2023 e da 100 miliardi fino al 2030, il tutto senza aumentare il debito pubblico.

Ci permettiamo di inserire tra i visionari di questo articolo anche Papa Francesco che, come dimostra il sinodo dei Vescovi per la Panamazzonia, decide di ridimensionare il suo ruolo e mettere al centro il dialogo, in vista di decisioni future che dovranno essere prese in accordo con l’assemblea e non all’interno del palazzo sacerdotale. La parola d’orine è ascolto, di chi la catastrofe climatica e sociale la subisce già e denuncia l’urgenza del cambiamento.

Giulia Di Trinca


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