Banca Carige. Il commissariamento della Bce e le preoccupazioni dei risparmiatori. Adiconsum "Inaccettabili ricadute negative su risparmiatori e imprese"

di M.L 04/01/2019 ECONOMIA E WELFARE
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Una banca italiana commissariata dalla Bce.

E' il caso di Banca Carige che dal primo gennaio è senza consiglio d'amministrazione iin seguito alle dimissioni dei quattro consiglieri, tra cui il presidente Pietro Modiano e l'Ad Fabio Innocenzi, comunicate lo scorso 31 dicembre.

Una decisione che ha fatto attivare anche la Consob intervenuta per sospendere i titoli dell'Istituto di credito a tempo indeterminato e messo nero su bianco che "i ridotti obblighi informativi al pubblico conseguenti al regime di Amministrazione Straordinaria non garantiscono la trasparenza, l'ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori". Dietro richiesta di Carige, Consob ha infatti disposto "la sospensione dalle negoziazioni dei titoli emessi o garantiti dalla Banca nelle sedi di negoziazione italiane".

Dopo il "no" della famiglia Malacalza all'aumento di capitale, le autorità di vigilanza hanno dovuto procedere alla nomina di una terna di commissari, tra cui Raffaele Lerner, lo stesso Modiano e Innocenzi, a cui affidare la messa in sicurezza della banca. A questi il compito di operare per il rafforzamento patrimoniale saltato lo scorso 22 dicembre e, magari, trovare qualche Istituto di credito disposto a farsi carico di ciò che resta della banca ligure. 

Un capodanno davvero difficile per i 4400 dipendenti e per i milioni di clienti e risparmiatori condannati a un 2019 di pesanti incertezze. La Consob ha infatti disposto il "congelamento" non solo del prezzo delle azioni all'ultimo infinitesimale prezzo di 1 millesimo di euro - in altri termini un valore in Borsa di 80 milioni a fronte di un capitale nominale di due miliardi - ma anche le 34 obbligazioni quotate che, insieme ad altre 10 non quotate, valgono circa 4,95 miliardi. Che significa che centinaia di migliaia di piccoli investitori non potranno tornare nel loro investimento fino allo "scongelamento" dei titoli di credito. 

I sindacati  chiedono che i commissari di Carige diano garanzie sui posti di lavoro e fissino un incontro, mentre il governatore della Liguria Giovanni Toti prova a gettare acqua sul fuoco, sottolineando che il premier Conte "ha assicurato grande attenzione da parte del Governo alla vicenda". L'Ue intanto fa sapere di "monitorare da vicino gli sviluppi".

Come racconta il Fatto quotidiano, la voragine nei conti di Carige, che ammonta a circa 3,1 miliardi, è emersa dopo gli scandali scoppiati a seguito della gestione di Giovanni Barbareschi, il presidente condannato in appello nel luglio scorso a otto anni e sette mesi per la maxi truffa ai danni del ramo assicurativo Carige Vita nuova. La situazone è precipitata il 22 dicembre scorso quando la banca, chiamata dalla Bce a mettere mano ai bilanci, ricapitalizzando l'Istituto per 400 milioni, non ha visto l'atteso ristoro per l'astensione da parte della famglia Malacalza, che controllava il 27,5% del capitale della banca. Il rifiuto del resto era nell'aria, visto che dal 2015 i maggiori azionisti avevano investito 400 milioni che oggi si sono ridotti a meno di 20. 

E proprio il mancato aumento di capitale "è la prova che il meccanismo di governo complessivo si è inceppato, per cui questo provvedimento (il commissariamento, ndr) è l'unica cosa che poteva essere fatta. Noi lo condividiamo in quanto servirà a portare avanti il progetto originario" che prevede l'"aggregazione con un'altra banca", dice il presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), Salvatore Maccarone. "Siamo fiduciosi che i commissari, con il controllo delle autorità, porteranno avanti rapidamente questo progetto", assicura. Ma una ulteriore opzione potrebbe essere la conversione in titoli del bond di 320 milioni di euro che lo Schema volontario del Fondo interbancario di garanzia, composto da una novantina di banche, sottoscritto per sostenere Carige quando il mercato rifiutava i suoi titoli.

A rassicurare per il momento ci prova il Commissario dell'istituto creditizio ed ex amministratore delegato Innocenzi:

Carige è a rischio default?

"Assolutamente, la banca è ben patrimonializzata e ha una governance chiara, quindi i nostri clienti possono contare sulla loro Carige". Lo ha detto Fabio Innocenzi, in un'intervista alla tv Class Cnbc.

"Abbiamo avuto un importante prestito subordinato sottoscritto dal Fidt - ha ricordato - che ci ha portato in linea con gli obblighi patrimoniali". Innocenzi ha poi ribadito che il nuovo Piano industriale sarà "in un'ottica di possibili partnership e alleanze" e che punterà su "derisking, rilancio commerciale e rafforzamento patrimoniale". Riguardo un'eventuale intervento dello Stato per salvare la banca, Innocenzi ha detto che l'obiettivo "non è trovare chi pagherà il conto, ma non trovare un conto da pagare". Parlando del socio Malacalza, che ha di fatto bloccato l'aumento di capitale: "Bisogna guardare il futuro - ha detto Innocenzi - è importante trovare e costruire fiducia, innanzitutto con gli azionisti rilevanti".

A tal proposito le associazioni dei consumatori si sono già attivate, tra cui Adiconsum che per voce del suo Vicepresidente, Danilo Galvagni, afferma che " La decisione della Consob di sospendere temporaneamente le negoziazioni dei titoli di Banca Carige dalla Borsa, non solo ha “congelato” le azioni Carige, ma anche tutte le tipologie di obbligazioni in tasca a centinaia di migliaia di risparmiatori impossibilitati a venderle".


Nell’immediato – prosegue Galvagni – va rivisto l’ingente costo (16%) del bond subordinato sottoscritto attraverso il Fondo interbancario di garanzia e, a seguire, il rilancio commerciale attraverso il recupero di quote di mercato, il che significa fare banca di territorio tutelando il risparmio ed assistendo famiglie ed imprese con un’adeguata politica creditizia.

Nella criticità di questo momento – avverte Carlo Piarulli, Responsabile Credito Adiconsum– deve prevalere il bisogno di certezze e ribadire che non vi saranno ricadute penalizzanti verso risparmiatori, clienti ed imprese. Il mantenimento e il rafforzamento della fiducia e della chiarezza delle prospettive sono cruciali: guai se si dovessero alimentare dubbi e incertezze tra i risparmiatori e la clientela tutta.

Tutelare il risparmio e tutti coloro che con dedizione lavorano nell’istituto – ribadisce Piarulli – deve essere uno dei principali obiettivi dei commissari e delle istituzioni a vario titolo competenti, che si devono impegnare per una soluzione positiva di questa ennesima dolorosa vicenda.

Adiconsum – conclude Galvagni – vigilerà affinché anche il Governo svolga il ruolo di garante sul prosieguo virtuoso del rilancio di Banca Carige. Chiediamo, inoltre, l’apertura di un Tavolo per cercare soluzioni condivise con le Associazioni di rappresentanza dei Consumatori.



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