Addio a Charles Aznavour. Lo chansonnier del Novecento

di redazione 01/10/2018 ARTE E SPETTACOLO
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E' morto Charles Aznavour. Il cantante francese di origini armene, monumento della canzone francese, aveva 94 anni.

Nato a Parigi nel 1924 da immigrati di origine armena, Shahnour Vaghinagh Aznavourian, in arte Charles Aznavour, debuttò a teatro come attore di prosa. Nel dopoguerra, grazie a Edith Piaf che lo portò in tournée in Francia e negli Stati Uniti, si mise in luce come cantautore. Ma il riconoscimento mondiale arrivò nel 1956 all'Olympia di Parigi con la canzone Sur ma vie: uno strepitoso successo che gli permise di entrare nella storia degli chansonnier francesi. Il fatto che Aznavour cantasse in sette lingue gli consentì di esibirsi in tutto il mondo divenendo ovunque famosissimo.

Lo scorso 23 giugno l'artista avrebbe dovuto esibirsi, nel suo unico concerto italiano previsto nel 2018, in Piazza Grande a Palmanova, ma all'ultimo momento è stato annullato per questioni di salute.

Cantautore, interprete e attore teatrale di origini armene, Aznavour era anche un diplomatico particolarmente sensibile alle questioni legate al suo paese d'origine. Tanto che, lo scorso anno, a Erevan, capitale dell'Armenia, il governo armeno gli ha consegnato le chiavi del Museo Aznavour, ancora in fase di allestimento

Si esibì alla Carnegie Hall e nei maggiori teatri del mondo, duettando con star internazionali come Nana Mouskouri, Liza Minnelli, Sumiva Moreno, Compay Segundo, Céline Dion e, in Italia, con Mia Martini e Laura Pausini. In Italia per quasi tutte le versioni italiane delle sue canzoni collaborò con il paroliere Giorgio Calabrese. Il suo ultimo concerto nel nostro Paese risale a giugno scorso. All'estero le sue canzoni sono state spesso reinterpretate da numerosi artisti come Elton John, Bob Dylan, Sting, Placido Domingo, Céline Dion, Julio Iglesias, Edith Piaf, Liza Minnelli, Sammy Davis Jr, Ray Charles, Elvis Costello e moltissimi altri. Il suo impegno come cantautore non impedì di battersi da sempre per la causa armena, con un'intensa attività diplomatica che gli è valsa la nomina di Ambasciatore d'Armenia in Svizzera. 

Nella sua incredibile carriera, durata ben 70 anni, aveva scritto oltre 1300 canzoni, cantate in otto lingue, vendendo 300 milioni di dischi nel mondo, al pari di alcuni dei suoi più importanti colleghi in ambito rock. Per lui, lo raccontava spesso nelle interviste, il palco era più di una casa e la sua idea di morte era quella "di andare in pensione e smettere di cantare".


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