USA, Unione Europea, comincia la guerra dei dazi? La politica commerciale di Trump rischia di innescare un'escalation globale

di redazione 11/03/2018 ESTERI
img

Donald Trump minaccia la Ue di tassare le auto europee ed altri prodotti se non abbasseranno le loro barriere e tariffe. "L'Unione europea, Paesi meravigliosi che trattano gli Usa molto male sul commercio, si stanno lamentando delle tariffe su acciaio e alluminio. Se lasciano cadere le loro orribili barriere e tariffe su prodotti Usa in entrata, anche noi lasceremo cadere le nostre. Grande deficit. Altrimenti tassiamo le auto, etc. Giusto!", ha twittato il presidente Usa.

 Il monito del presidente arriva nel primo giorno di negoziati a Bruxelles tra Ue e Usa per l'esenzione dai dazi americani su acciaio e alluminio: l'approccio iniziale non è servito per ora a chiarire le prospettive per superare una eventuale guerra commerciale.

L'Ue: 'Siamo partner, escludeteci dai dazi' - "Giornata di incontri a Bruxelles con il ministro giapponese Seko e il rappresentante Usa al commercio Lighthizer. Ho avuto un confronto franco con gli Usa sul serio problema dei dazi". Così in un tweet la Commissaria Ue al Commercio Cecilia Malmstroem. "Essendo, stretto partner sulla sicurezza ed il commercio degli Usa, l'Ue deve essere esclusa dalle misure annunciate. Non c'è ancora alcuna chiarezza sull'esatta procedura Usa per l'esenzione, le discussioni proseguiranno la prossima settimana", ha aggiunto.

"Il commissario europeo per il commercio Cecilia Malmstroem ed il ministro dell'economia del Giappone Hiroshige Seko hanno affrontato con il rappresentante del commercio Usa Robert Lighthizer la questione dei dazi" e "hanno sottolineato la forte preoccupazione dell'Ue e del Giappone alle misure annunciate" da Trump. Lo scrive la Commissione Ue in una nota riferendo della trilaterale Ue-Usa-Giappone sul mercato dell'acciaio a Bruxelles.

 "Malmstroem e Seko hanno sottolineato a Lighthizer la loro aspettativa che le esportazioni Ue e giapponesi verso gli Usa vengano esentate dall'applicazione dai dazi aggiuntivi, essendo l'Ue ed il Giappone partner di lunga data degli Stati Uniti", prosegue il comunicato della Commissione Ue. Malmstroem si è "anche incontrata bilateralmente con Lighthizer per discutere ulteriormente la questione e ottenere ulteriore chiarezza sul processo che riguarda le misure annunciate" da Trump. Nel corso dell'incontro i tre hanno affrontato "le questioni legate alle pratiche commerciali distorsive che portano a una grave sovraccapacità produttiva globale" in settori come l'acciaio, concordando "ulteriori passi da compiere in questa cooperazione, come lo "sviluppo di norme più severe sui sussidi industriali, il rafforzamento degli obblighi di notifica al Wto e l'intensificazione della condivisione delle informazioni sulle pratiche distorsive negli scambi commerciali".
 Donald Trump ha discusso in una telefonata con Emmanuel Macron i dazi Usa su acciaio e alluminio, "sottolineando che la sua decisione e' necessaria e appropriata per proteggere la sicurezza nazionale". Lo riferisce la Casa Bianca, aggiungendo che i due leader "hanno discusso modi alternativi per affrontare le preoccupazioni degli Usa". La Casa Bianca non precisa se in chiave bilaterale o più ampiamente con la Ue, responsabile della politica commerciale dei Paesi membri.

Il timore di molti analisti è che queste tensioni portino a una guerra commerciale dalle conseguenze globali: molti paesi infatti potrebbero rispondere alla decisione degli Stati Uniti approvando a loro volta dei dazi contro prodotti americani e complessivamente si potrebbe innescare una reazione a catena che rischia di compromettere la ripresa economica, soprattutto quella dei paesi che più basano la loro ricchezza sulle esportazioni (come ad esempio l’Italia).

I provvedimenti Usa

Gli Stati Uniti hanno deliberato dazi del 25% alle importazioni di acciaio e del 10% a quelle di alluminio, innescando la miccia per una guerra commerciale globale. "Ciò che avevo promesso, l'ho mantenuto", ha detto Donald Trump, attorniato da diversi operai dei rispettivi settori che il presidente americano ha voluto con sé ue durante la cerimonia della firma del provvedimento.

Acciaio e alluminio, ha detto Trump in un discorso successivo, "sono vitali per la nostra sicurezza nazionale, assolutamente vitali. Se non hai l'acciaio, il paese non è tuo" (La Repubblica). Il provvedimento non sarà applicato, per il momento, a Messico e Canada, che godranno di una deroga di 30 giorni: "Con loro stiamo negoziando il Nafta, se riusciamo ad avere un accordo che ponga fine al Nafta, non vi saranno dazi". Quanto agli altri, Trump, che ieri aveva visto riguardo al tema dei dazi le dimissioni del suo consigliere economico Gary Cohn, ha promesso "molta flessibilità con i paesi amici": i dazi e il presidente americano si è detto disponibile a modificarli o a revocarli per specifici paesi se i loro prodotti non minacceranno più la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

"Dobbiamo proteggere e costruire le nostre industrie siderurgiche e di alluminio ha detto - mostrando allo stesso tempo una grande flessibilità e cooperazione nei confronti di coloro che sono veri amici e ci trattano equamente sia sul commercio che sul piano militare". Trump se la è presa soprattutto con la Germania, parlando di Paesi che si sono "approfittati" degli Stati Uniti: l'ha accusato la Germania di comportarsi male contribuendo molto meno rispetto agli Stati Uniti nel finanziamento della NATO (Il Giornale). "Abbiamo alcuni amici e alcuni nemici", "si è tratto vantaggio in maniera incredibile nel corso degli anni su commercio e spese militari". "Se si guarda alla NATO, dove la Germania paga l'un per cento e noi paghiamo il 4,2 per cento di un PIL molto più grande, il che non è giusto". "Se guardiamo a commercio e spese militari, in una certa misura, vanno di pari passo".

La deroga ai dazi, però, ha ribattuto Bruxelles, non può riguardare un solo Stato membro dell'Ue. "Se cercano di fare un'eccezione per uno dei nostri Stati membri, ciò significa fare un'eccezione per l'intera Ue", ha detto il vice presidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen, spiegando che la politica commerciale è una politica comunitaria (Il Fatto Quotidiano). L'Ue, ha spiegato Katainen, "ha contattato le autorità Usa nel corso degli ultimi giorni in modo intenso per convincerle a non provocare guasti maggiori alla loro economia e a quella mondiale". Meno pessimista è Mario Draghi. "La ricaduta immediata delle misure Usa sul commercio non sarà poi così grande - ha detto il presidente della Bce - ma siano convinti che la disputa dovrebbe essere discussa e risolta in una contesto multilaterale".

CINA

Le "azioni unilaterali" sul commercio estero, ha sottolineato, sono "pericolose". Pechino, dal canto suo, è pronta (RaiNews): la Cina non rimarrà a guardare in caso di una guerra commerciale e avverte gli Stati Uniti che produrrà una "risposta legittima e necessaria" se uno scenario di questo tipo si dovesse verificare. Le guerra commerciali "non sono mai la giusta soluzione", soprattutto "in un mondo globalizzato", ha detto il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, durante una conferenza stampa a margine dei lavori dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese. La Cina, ha spiegato Wang, vuole un "dialogo costruttivo" con gli Stati Uniti, quello di "una lunga marcia verso la modernizzazione e non ha la volontà o il bisogno di rimpiazzare l'America" nel suo ruolo a livello globale


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali