Como. In diecimila sfilano contro il fascismo e l'intolleranza. La sinistra per una volta unita.

di redazione 10/12/2017 POLITICA
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Sul lungolago di Como si intonano i canti partigiani e sventolano le bandiere. "Siamo oltre 10mila", dicono dal palco. E' il giorno della manifestazione contro ogni forma di fascismo e intolleranza a Como; la risposta all'irruzione squadrista contro le associazioni impegnate per l'accoglienza dei migranti, i primi a prendere la parola oggi, ma anche a tutte quelle forme di intimidazione di stampo neofascista che da più parti sono arrivate, non ultimo l'attacco diretto a Repubblica con il blitz di Forza Nuova. I neofascisti di Roberto Fioreche hanno provato a organizzare una contromanifestazione vietata dalla questura, sono invece all'hotel Palace, circondati dalla polizia. Mentre da lontano arriva ancora l'eco delle giustificazioni di chi ritiene di non dover condannare. "In piazza oggi a como c'è chi sostiene l'immigrazione fuori controllo", ripete ad esempio Matteo Salvini, quello dei "quattro ragazzi che leggono un volantino".

Sul palco di Como, non comizi di politici, ma giovani e volontari che leggono i testi dell'antifascismo, di Calamandrei, Pertini, Levi, brani di Fenoglio, una lettera dal carcere di Berlinguer. Cominicano loro, gli attivisti di Como senza Frontiere, chiedendo un minuto di silenzio "contro gli accordi con governi criminali e contro chi lascia morire migliaia di persone in mare". Risuonano note di pace, chitarre.

 
Alla mobilitazione sul lungolago che porta il nome di 'E questo è il fiore', verso della canzone partigiana Bella Ciao che i manifestanti cominciano a cantare già prima dell'inizio della manifestazione, partecipano le diverse anime della sinistra. Lanciata dal Pd, aderiscono Mdp, Campo progressista, Liberi e uguali. Ci sono anche singoli esponenti di altri partiti, i vertici Anpi, Anci, Arci, associazioni, sindacati. "Mi pare sia evidente che siamo di fronte a degli episodi di squadrismo fascista e come tali vanno trattati - dice il segretario della Cgil Susanna Camusso - non sono applicate le leggi, la Costituzione che vieta il ritorno del partito fascista. Li si è lasciati crescere e presentare alle elezioni, si è continuato a dire sono ragazzate mentre siamo di fronte a un fenomeno di intimidazione diffuso". A Como anche il segretario del Pd Matteo Renzi - "è una bellissima giornata" - arrivato insieme al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio.

Il M5s invece non partecipa all'iniziativa, ritenuta - ha detto chiaro il leader grillino Luigi Di Maio - "una strumentalizzazione del Pd". Gli risponde Piero Fassino: "Non si strumentalizza nulla, qui c'è chi vuole vivere in un paese libero e democratico". Ci sono anche i ministri Maurizio Martina ("partecipano le persone che non si voltano dall'altra parte davanti a xenofobia e razzismo"), Roberta Pinotti, che invita a "non sottovalutare", Valeria Fedeli. La presidente della Camera, Laura Boldrini, dice chiaro: "E' un devere essere qui". Con un'intervista a Repubblica, lancia anche un appello: "Tutte le forze politiche democratiche dovrebbero fare fronte comune contro chi si richiama a quel regime che fu di sopraffazione, di annientamento dei diversi, di discriminazione. Bisogna ripartire dalla nostra storia: la liberazione dal nazifascismo non fu un evento 'di parte', ma un atto corale dell'Italia che si ribellava al regime per riprendersi la libertà".

Diecimila da una parte, una settantina dall'altra. All'hotel Palace, dove Fiore torna ad attaccare il Pd. "Quello di Veneto Fronte Skinhead a Como - ha spiegato nel chiuso dell'albergo - è stato un atto pacifico, una manifestazione contro il business dell'immigrazione". Ma se al vostro convegno si presentasse qualcuno non invitato per leggere un suo documento? "Lo allontanerei con gentilezza", risponde.


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