Barcellona. Caccia al killer autista. Ispezionato il covo. L'Isis in rete " Prossimo obiettivo l'Italia"

di redazione 20/08/2017 ESTERI
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E' caccia al killer tra Spagna e Francia. Si cerca l'uomo sospettato di essere il guidatore del furgone killer che giovedì scorso è piombato sulla Rambla di Barcellona, uccidendo 14 persone e ferendone oltre 120. Decine e decine di posti di blocco sono stati innalzati nel nord-est della Catalogna. Il terrorista ricercato è Younes Abouyaaquou, marocchino di 22 anni. Le ricerche si concentrano attorno alle cittadine di Ripoll, da cui provenivano i membri della cellula terroristica, e di Manlleu.

Nella casa di Alcanar, saltata per aria mercoledì alla vigilia dell'attentato alla Rambla, sono state trovate 120 bombole di gas.

Mossos de Squadra, la polizia catalana, hanno identificato i resti di due persone nella casa di Alcana. Una persona ferita e' stata arrestata.

I terroristi islamici di Ripoll volevano realizzare una nuova strage sul Lungomare di Cambrils ma il loro piano è in parte fallito perchè sono stati intercettati da un posto di blocco, che hanno forzato,

I cinque membri del commando, poi abbattuto dalla polizia, volevano uccidere a pugnalate percorrendo tutto il Lungomare il maggior numero di turisti a passeggio sul Lungomare. Ma si sono imbattuti in un posto di blocco che non avevano previsto. Sono riusciti a raggiungere il lungomare, dove lì'auto si è capovolta, inseguiti dalla polizia. Hanno potuto ferire a coltellate sei persone - una donna poi è morta in ospedale - ma sono stati quasi subito abbattuti dagli agenti, prima di poter compiere il massacro che avevano in progetto. Otto ore prima un furgone guidato da un altro jihadista si era lanciato sulla folla sulla Rambla di Barcellona uccidendo 13 persone e facendo più di 100 feriti

Secondo indiscrezioni degli inquirenti, il 'piano A' dei terroristi islamici era "far saltare in aria" la Sagrada Familia, simbolo di Barcellona, con "enormi quantità di esplosivo" Tatp, quello con cui l'Isis ha firmato le sue stragi in Europa.

Un canale della piattaforma Telegram legato all'Isis indica l'Italia come prossimo obiettivo. Lo riferisce il Site, il sito Usa diretto da Rita Katz di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web

Dopo l'attacco terroristico che ha colpito le ramblas di Barcellona a Milano è stata ulteriormente aumentata l'attenzione per la sicurezza in particolare nelle zone più affollate. Durante la seduta del comitato per l'ordine e la sicurezza "è stata ulteriormente richiamata la massima attenzione di tutti gli operatori sul campo e, in particolare - spiega un comunicato della Prefettura -, delle unità antiterrorismo della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri". Attenzione particolare sarà riservata ai mercati rionali e agli eventi in cui è prevista più affluenza (a partire dalle partite in programma a San Siro). Barriere antisfondamento sono già state messe in Galleria Vittorio Emanuele e nelle vie limitrofe a piazza Duomo (incluso il lato Cordusio via Mercanti) con la previsione di "ulteriori barriere di difesa passiva" nella zona della Darsena. La localizzazione sarà decisa da un tavolo tecnico ad hoc con tutte le forze dell'ordine, vigili del fuoco inclusi e saranno fatti dei sopralluoghi congiunti nelle zone della movida e dove c'è maggior passaggio.

A Roma potrebbero essere presto installate nuove barriere in punti sensibili della città, ovvero luoghi particolarmente affollati o zone pedonali. E quanto sarebbe emerso nella riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza. Tra le ipotesi in campo che verranno valutate in una tavolo ad hoc tra Campidoglio e prefettura di Roma c'è la possibilità di mettere barriere, come new jersey o fioriere, in via del Corso e in via dei Fori Imperiali. Rafforzare le misure di sicurezza anche in piazza del Campidoglio, per esempio ipotizzando di interdire l'accesso alla piazza alle auto a noleggio, in molte occasioni dei van con vetri oscurati. L'idea sarebbe quella di vietare l'accesso dalla strada che sale da via della Consolazione. Si derogherebbe solo al trasporto dei disabili.  La conferma del piano sicurezza tutt'ora vigente a Roma con il rafforzamento del presidi nei luoghi considerati più sensibili. Inoltre una 'stretta' con controlli maggiori su veicoli come camion e ncc. Questa, a quanto si apprende, una delle decisioni che sarebbe emersa oggi dal comitato per l'ordine e la sicurezza riunitosi in Prefettura dopo l'attentato di Barcellona.

Punto della situazione e valutazione delle eventuali misure aggiuntive sulla base delle indicazioni del Viminale e delle forze dell'ordine per garantire più sicurezza a Firenze. E' l'attività svolta oggi dal Comitato provinciale per la sicurezza a Firenze dopo l'attentato a Barcellona. Già nei prossimi, ha spiegato al termine il sindaco Dario Nardella, il Comune fornirà "la mappatura esatta di tutte le delimitazioni delle aree sia nel centro che fuori, come dissuasori mobili e catene, per valutare se sono sufficienti o se devono essere migliorate o rafforzate". Il Comitato ha anche valutato il rafforzamento dei militari nei luoghi sensibili (progetto Strade sicure), ipotesi di cui il sindaco si è detto "molto soddisfatto". "Io ho avuto dal prefetto, dalle forze dell'ordine la rassicurazione che Firenze ha un livello di protezione 2 - ha detto il sindaco - pari a tutte le altre città italiane. In più è bene ricordare che la presenza in questa città, come in poche altre, di squadre speciali antiterrorismo è un elemento importante per il pronto intervento". Il sindaco ha sottolineato però che "le barriere esistenti non sono state progettate e installate con finalità antiterrorismo. Esistono per motivi di mobilità e viabilità. Una catena a presidio di un'area pedonale per non far parcheggiare non è pensata per bloccare un Tir a 80 all'ora. Però possono avere una funzione di deterrenza, quindi il monitoraggio è utile e saranno le forze dell'ordine a dirci dove dobbiamo intervenire per rafforzare". "Il comitato si è occupato del monitoraggio della situazione attuale della città - ha spiegato il viceprefetto vicario Tiziana Tombesi - e sono state ulteriormente messe a punto delle politiche di sicurezza con contatti che interverranno tra l'amministrazione comunale e le forze dell'ordine". I presidi ai luoghi d'arte, ha sottolineato il viceprefetto, sono già in atto e verranno migliorate alcune misure già adottate. "Vanno studiate - ha aggiunto - delle regole di funzionamento delle barriere che sono già a tutela di alcune aree della città in modo da verificare se è necessario adottare piccoli accorgimenti e vanno incrementati dove sarà possibile i presidi dei militari".

 


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