Beppe Grillo e il suo blog. Chi è il responsabile?

di redazione 16/03/2017 POLITICA
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Beppe Grillo e i suoi avvocati hanno tenuto a precisare che lui è responsabile solo dei post e degli articoli da lui firmati, in merito alla denuncia presentata dal Parito Democratico un anno fa, quando il 31 marzo 2016, all'indomani delle dimissioni del ministro Federica Guidi in seguito al Petrolgate (e finite dal punto di vista giudiziario in un nulla di fatto) comparve un “articolo” sul blog beppegrillo in cui si leggeva: Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro», coinvolgimento del ministro Boschi e del Bomba (Matteo Renzi, ndr) che fanno l'interesse esclusivo dei loro parenti, amici, delle lobby e mai dei cittadini. Devono seguire l'esempio della Guidi e dimettersi subito: la misura è colma”,

 La misura però era colma anche per il Pd, che aveva denunciato il leader e capo politico del Movimento. Non solo per il post sul Blog, ma anche per la condivisione dello stesso.

 Ora la memoria difensiva del capo politico M5s riguardante la denuncia presentata dal Pd un anno fa precisa che “non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del Blog, né degli account Twitter (da notare, al plurale ndr), né dei tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato”.

 La domanda a questo punto è una: chi scrive i post non firmati? E chi twitta dal profilo del leader? Si sa invece chi ha registrato nel 2001 il dominio beppegrillo.it: Emanuele Bottaro, uno sconosciuto signore nato a Padova ma residente a Modena che nel 2013 disse di averlo fatto «per amicizia»


Per l’ex comico e leader del movimento 5 stelle il Blog è una comunità online di lettori, scrittori e attivisti a cui io ho dato vita e che ospita sia i miei interventi sia quelli di altre persone che gratuitamente offrono contributi per il Blog.  

 Grillo scrive: “Il pezzo oggetto della querela del Pd era un post non firmato, perciò non direttamente riconducibile al sottoscritto. I post di cui io sono direttamente responsabile sono quelli, come questo, che riportano la mia firma in calce”. Quindi «nessuno scandalo, nessuna novità. Se non il rosicamento del Pd per aver per il momento perso la causa, cosa che Bonifazi ha scordato di dire. Nessuna diffamazione. Nessun insulto. Semplice informazione libera in rete. Maalox?”.

 Poco meno di un anno dopo, e cioè il 14 marzo, il tesoriere del Pd Bonifazi ha pubblicato su Facebook la memoria difensiva di Grillo in cui nero su bianco si legge che il comico «non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del Blog, né degli account Twitter, né dei tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato». In altre parole lancia il sasso ma nasconde la mano. «Una sola parola», commenta secco Bonifazi: «Vergognati, caro Beppe Grillo. La tua difesa è ridicola, se vuoi parlare a milioni di persone abbine rispetto e assumiti la responsabilità delle cose che dici e scrivi di fronte a loro e di fronte alla legge. Noi andremo fino in fondo».

 Su una cosa Grillo ha ragione: ad avere registrato il dominio del Blog nel lontano 2001 è Emanuele Bottaro che risulta ancora come titolare. E per questo motivo è già finito sotto processo nel 2012 per diffamazione a mezzo internet. Allora fu difeso dall'avvocato Enrico Grillo, nipote del leader. Ma Bottaro sembra un fantasma: nessuno lo conosce, se non per sentito dire. Il giornale on line lettera 43 si è messo sulle sue tracce ma non è riuscito a rintracciarlo.

 Stando a quello che disse Bottaro a Panorama, e riportat da Lettera 43, la registrazione del sito avvenne per "amicizia". «Ho chiesto a Beppe se potevo registrare il suo nome nel 2001 prima che qualcun altro lo facesse», spiegava al settimanale, «ed è rimasto a me. Ho una delega ma non ho accordi di tipo economico o di tutela legale. Nel mio piccolo, partecipo in questo modo al movimento».

 Di certo c’è che in diversi documenti ufficiali il blog viene definito “organo ufficiale” del Movimento 5 Stelle, mentre Grillo ha detto più volte di essere il “leader politico del Movimento 5 Stelle” e di questo dà continue dimostrazioni pratiche. Il Corriere della Sera ipotizza che il sistema intorno al blog – con un proprietario e un gestore diversi dal vero leader del Movimento – sia un meccanismo per evitare i processi a Grillo: «Una rete a tutela del leader, già sommerso da diverse cause».

 Intanto la deputata pd Giuditta Pini attacca da facebook : “Pensate a quanto ci deve essere rimasto male il signor Bottaro quando nel 2011 è stato chiamato a rispondere personalmente in tribunale di quanto scritto sul sito (che come sapete, non brilla sempre per equanimità e understatement). Per fortuna, a difenderlo in tribunale a Modena ci ha pensato l’avvocato Enrico Grillo, nipote di Beppe e vice presidente dell' “Associazione Movimento 5 Stelle”. Una vera fortuna non trovate?”. 

 


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