L'Ultimo Obama. Addio commosso nel suo ultimo discorso. Dopo otto anni lo slogan è "Yes we did" "Difendere i valori che hanno fatto grande l'America"

di redazione 11/01/2017 ESTERI
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"Yes we Can!". Barack Obama, in un clima di commozione assoluta, conclude come e là dove aveva cominciato più di otto anni fa. Il suo addio alla presidenza con il suo iconico slogan.

Lo slogan che lo porto' alla Casa Bianca e che urlo' nella ormai leggendaria election night del 2008. E che ora ripete nella sua Chicago, la citta' dalla quale parti' la sua avventura Ma stavolta, davanti a 20 mila persone in delirio, aggiunge: "Yes we Did". Si', perche' "oggi l'America e' migliore", rivendica con forza.

Ed elenca i punti cruciali della sua presidenza. Due esempi su tutti: la legalizzazione delle nozze gay e il salvataggio dell'industria dell'auto, sull'orlo della bancarotta dopo la grande crisi. 

Ma Il cuore del messaggio e' piuttosto sui valori che rendono l'America 'eccezionale' e che non vanno traditi in nessun modo. E per i quali lui continuera' a combattere anche fuori dalla Casa Bianca: "E' stato un onore servire gli americani, non mi fermero'.

Continuero' a farlo per il resto dei miei giorni". Le standing ovation non si contano. Le lacrime in platea e in tribuna scendono copiose. Anche Obama piu' volte appare decisamente commosso.

 Non cita mai Donald Trump, se non per dire che fara' di tutto per agevolare la transizione con il suo successore. Ma afferma chiaro e forte come il futuro del Paese dipenda proprio dalla salvaguardia di quei principi di liberta', uguaglianza, democrazia che furono dei padri fondatori, e che in questa fase soprattutto la minaccia del terrorismo rischia di intaccare.

NO all paura, no al mancato rispetto per l'ambiente, si all'apertura dei cuori, il suo sembra un messaggio più filosofico che politico.

Ancora lacrime quando ringrazia la first lady Michelle: "Sei la mia migliore amica. Mi hai reso orgoglioso, hai reso orgogliosa l'America". E sul palco alla fine c'e' anche lei, insieme alla figlia Malia, come nel 2008. E insieme all'amico di questa avventura Joe Biden. E le luci sul 44/mo presidente degli Stati Uniti si spengono.


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