Riforma sanitaria. Addio alle guardie mediche notturne?

di redazione Euroroma 09/05/2016 ECONOMIA E WELFARE
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La figura della guardia medica, uno dei capisaldi tradizionali del Sistema Sanitario nazionale, potrebbe in un futuro molto vicino non essere più a disposizione dei pazienti.

La riforma della medicina di base voluta dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e fortemente appoggiata anche del premier Renzi prevede infatti che, durante la notte, chi avrà bisogno di assistenza sanitaria dovrà recarsi al pronto soccorso.

 In particolare, la nuova normativa stabilisce che gli studi dei medici di famiglia dovranno restare aperti 16 ore su 24, tutti i giorni della settimana. Gli assistiti potranno rivolgersi al proprio curante dalle 8 alle 24, mentre nelle ore notturne le urgenze saranno prese in carico dal 118, che potrà rinviare al giorno successivo i casi meno gravi.

 Ma l'allungamento dell’orario di apertura degli studi medici comporta anche la cancellazione delle guardie mediche notturne. Il documento, infatti, prevede di unificare la guardia medica con i camici bianchi di base creando delle “Aggregazioni territoriali funzionali” in grado di garantire assistenza dalla mattina presto fino alla mezzanotte. 

Una riforma che non piace ai sindacati dei medici del territorio, che da tempo chiedono al governo di: “Non spegnere le luci all'assistenza medica notturna”. Le organizzazioni sindacali sottolineano, infatti, che la presenza delle guardie mediche permette, soprattutto nei piccoli comuni, di evitare ai pazienti di fare tanti chilometri per raggiungere il pronto soccorso. Negative anche le reazioni dei cittadini, diretti interessati della eventuale cancellazione del servizio di guardia medica, che lamentano l’ennesima riduzione dell’assistenza sanitaria se la riforma venisse approvata. In pratica le 16.500 guardie mediche saranno spostate nella fascia oraria dalle 8 a mezzanotte. Oggi sono loro che rispondono, ogni anno, a oltre tre milioni di chiamate.

L'eliminazione della guardia medica notturna e l’esclusivo riferimento del 118 e pronto soccorso ospedaliero, porterebbe, inevitabilmente, un ulteriore sovraffollamento delle strutture, impegnando e coinvolgendo, ambulanze e operatori sanitari, anche per semplici interventi di febbre e mal di gola. Storicamente la guardia medica notturna è un presidio sanitario di notevole rilevanza nelle centinaia id piccoli comuni dove sesso la presenza del medico di guardia di notte evita al paziente lunghi spostamenti fino al pronto soccorso dell’ospedale di zona più vicino.

Per queste ragioni mercoledì 11 maggio, i medici di base, supportati dai sindaci dell’Anci, scendono a Roma, in piazza Montecitorio, con una manifestazione di protesta forti dell’appello da rivolgere a Renzi e a governo. Anche i medici ospedalieri si affiancano alla protesta dei colleghi per sottolineare che se si taglia la guardia medica, c'è un rischio di sovraccarico delle strutture ospedaliere e del 118.



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