Ministra Guida si dimette per il caso smaltimento dei rifiuti Eni in Basilicata

di redazione Euroroma 31/03/2016 POLITICA
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La ministra Federica Guidi si è dimessa a seguito delle indagini che in basilicata hanno coinvolto 5 dipendenti ENI che secondo le accuse del pubblico ministero smaltivano rifiuti della produzione petrolifera della Val d'Agri in modo non conforme alla legge.

  Nella lettera di dimissioni si legge: "Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese". 

"E poi dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato, se è d'accordo anche 'Mariaelena', quell'emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte": così la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi disse al telefono al compagno, Gianluca Gemelli, a proposito dell'emendamento che il governo stava per inserire nella Legge di Stabilità relativo ai lavori per il centro oli della Total in contrada 'Tempa rossa', a Corleto Perticara (Potenza), nei quali Gemelli stesso aveva interesse essendo alla guida di due società del settore petrolifero. 

Gianluca Gemelli è il compagno della Guidi, che non è indagata nell'inchiesta.

Gemelli, alla guida di due società che lavorano nel settore petrolifero, è indagato per concorso in corruzione e per millantato credito. La prima accusa si riferisce all'affitto di alcune case a Corleto Perticara (Potenza), dove si sta realizzando il centro oli della Total, per i dipendenti delle società di Gemelli che avrebbero lavorato nella zona. La seconda accusa è relativa alla promessa di "vantaggi patrimoniali" che Gemelli si sarebbe fatto promettere per garantire, grazie al suo rapporto col Ministro, lavori nella costruzione del centro oli.

I cinque funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano in provincia di Potenza sono stati posti agli arresti domiciliari dai Carabinieri per la tutela dell'ambiente perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di "attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti".

Dalle opposizioni, 5 Stelle e Sinistra italiana si era levata in giornata la richiesta di dimissioni non solo della Guidi ma anche della ministra Boschi.
   

 

 

 


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