Riforma Buona Scuola. Manifestano a Roma i docenti delle Graduatorie di istituto. "Noi, gli invisibili della scuola pubblica"

di M.L. 16/01/2016 POLITICA
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C’è una parte consistente dell’universo docenti di questo Paese che la legge 107, definita dal Governo con enfasi “Buona Scuola”, rischia di essere cancellata, letteralmente.Si tratta degli insegnanti delle graduatorie di istituto, tecnicamente facenti parte della III fascia, che negli anni con la necessità del loro impiego annuale, sono coloro che durante l’anno sostituiscono i titolari di cattedre impossibilitati ad insegnare per malattie, congedi e altro, hanno costantemente garantito il corretto funzionamento dell’anno scolastico.

Il Miur finora non ha fornito precise indicazioni se non quelle di attenersi agli articoli della suddetta legge che prevedono il termine di queste graduatorie nel 2017. Va ricordato che questi docenti a differenza dei colleghi di graduatoria di prima fascia, ad esaurimento e dei docenti di II fascia, non hanno un’abilitazione, ma in molti casi, vantano diversi anni di servizio, anche più di dieci ed esperienza di docenza. Dunque un patrimonio professionale che rischia di sparire con un taglio netto.

 Uno scenario che ha motivato martedì 12 gennaio i sindacati alla mobilitazione dei docenti di III fascia, con una manifestazione dinanzi al Ministero della pubblica Istruzione a Viale Trastevere a Roma. Lo sciopero è nato per iniziativa delle associazioni Adida e Mida che hanno organizzato il presidio invitando i precari dell’insegnamento a non far cadere il silenzio su quella che sempre più si configura come una grande ingiustizia sociale e culturale, denunciando l’indegno trattamento riservato dal Governo ai docenti delle graduatorie di istituto rispetto ai loro colleghi. Un trattamento che li relega ai margini del progetto scuola pubblica.

Oltretutto, dal prossimo concorso, il cui bando è ormai imminente, quasi sicuramente questi docenti verranno esclusi.

All’invito alla manifestazione hanno aderito quasi tutte le sigle sindacali del mondo scuola: il Saese, che ha indetto uno sciopero per la stessa giornata, Flc-Cgil, Unicobas, Cobas Scuola Lazio, UIL, Gilda, Associazione Nazionale Docenti, C.D.M.A., I Partigiani della Scuola pubblica, Professione Insegnante, CUB Scuola Roma, Coordinamento Nazionale Pas-Tfa, Anief, Azione Scuola, Gessetti Rotti, La Voce dei Giusti, Cattivi Maestri.

L’intento della Riforma, largamente pubblicizzato in conferenze stampa e incontri da Renzi e dalla Giannini, è quello di eliminare il precariato, ma come spesso accade in Italia in tema di riforme, là dove non si operato per anni per migliorare le cose, quando lo si fa, lo si fa molto iniquamente, alimentando le ingiustizie invece che eliminandole.

La riforma infatti prevede che ogni istituto e ogni provveditorato possano scegliere autonomamente gli eventuali supplenti in relazione agli organici di potenziamento ed agli albi territoriali, composti dai docenti appena assunti.

Ragioni che hanno spinto molti fra i docenti di terza fascia a raccogliere l’invito e partecipare alla manifestazione in Viale Trastevere. Una delegazione è stata anche ricevuta dai dirigenti del MIUR che dovranno concretamente mettere in atto le linee guida della riforma e che hanno ascoltato le richieste e le preoccupazioni dei docenti. Tra queste la richiesta che gli stipendi dei supplenti in servizio praticamente già da settembre vengano finalmente corrisposti. Perché occorre rilevare che molti fra questi docenti, che anche quest’anno sono stati chiamati dagli istituti, pur svolgendo e firmando regolari contratti di assunzione non hanno ancora visto un euro.

Il punto cruciale della questione è comunque politico e non tecnico amministrativo nel senso che i tecnici del ministero non potranno di certo agire in modo da stravolgere le intenzioni della riforma. Ecco perché i docenti e i sindacati si sono ripromessi di agire affinché nel Parlamento e anche nelle sedi adibite delle istituzioni europee si discuta allo scopo di sanare questa grave e iniqua realtà lavorativa.

  

Come segnalatoci da alcuni partecipanti ad integrazione dell'articolo pubblicato sabato 16 novembre, riportiamo alcune precisazioni a riguardo delle richieste presentate dai manifestanti ai dirigenti del Miur, richieste alla base della manifestazione del 12 Gennaio.

Innazitutto la stabilizzazione, tramite un piano straordinario, che coinvolga non solo gli iscritti nelle GAE, graduatorie ad esaurimento, ma anche gli iscritti nelle Graduatorie d'istituto di seconda fascia;

Si chiede che gli abilitati non siano costretti ad affrontare l'ennesimo concorso e che possano passare direttamente in gae o di ruolo.

Che i diplomati magistrale possano accedere al ruolo.

Il ritiro della Iegge 133/08, in materia di organizzazione, revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, e per la maggiore flessibilità del personale docente.

L'abilitazione diretta per gli ITPe per i Dottori di Ricerca; I'abilitazione diretta per il Diploma di Maturità Tecnica Femminile conseguito entro I'a.s. 2001-2002 per I'insegnamento nella scuola dell'infanzia (AAAA).

L'inserimento nella terza fascia delle GaE, per la classe di concorso e per i docenti in possesso dell'abilitazione di personale educativo (PPPP); la regolamentazione dell'ora Alternativa alla Religione Cattolica; una sanatoria per i docenti di Educazione Fisica nella scuola primaria.

Infine per quanto riguarda il personale di ruolo della scuola, si chiede il pensionamento immediato dei Quota 96 e la regolamentazione dei permessi retribuiti e ferie.

 

 

 

 


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