Papa Francesco parla al Congresso degli Stati Uniti. La prima volta di un Pontefice. Solidarietà, cooperazione, dialogo, sostenibilità, abolizione della pena di morte, questo il sogno americano di Papa Francesco

Quando entra nella Camera del Congresso di Washington i deputati e i senatori lo accolgono con una sorta di standing ovation. Si sentono addirittura delle urla come nella migliore tradizione degli spettacoli a stelle e strisce. Papa Francesco è il primo pontefice a parlare dinanzi il massimo organo della democrazia statunitense. C’è l’atmosfera dei grandi appuntamenti della storia e il discorso che dura poco meno di un’ora non delude. L’incontro però non può essere derubricato a evento mediatico o spettacolare perché Bergoglio non si tira indietro dinanzi alla sfida di esprimere pensieri e visioni non tutte ben accolte dalla mentalità statunitense. Non gioca in casa questa volta il papa ma avendo ormai imparato a conoscere Bergoglio, uomo che non si tira indietro e non le manda a dire, il suo discorso pronunciato in un inglese chiaro ed efficace è un concentrato, con parole dirette, della mentalità della Chiesa del nuovo Millennio
Con calma e forza espressiva snocciola attraverso pochi fogli il credo di una Chiesa rinnovata che guarda in faccia alle questioni globali e si confronta con i leader della più potente nazione al mondo.
Di seguito alcuni passaggi del suo discorso
“Sono onorato del vostro invito a visitare questo luogo che rappresenta la Terra della libertà e la casa dei coraggiosi. A noi spetta di condividere la responsabilità dei ruoli conferitici. La Politica serve a soddisfare i bisogni dei membri della società, soprattutto di quelli dei più deboli, e la vostra attività legislativa serve anche e soprattutto per questo, per proteggere la dignità degli esseri umani e di quanti vivono in difficoltà. Occorre difendere i valori del lavoro, della solidarietà, della cooperazione, della sussidiarietà. Costruire un futuro di libertà, di cooperazione e tutti gli uomini di buona volontà devono collaborare facendo crescere la solidarietà e la sussidiarietà.
In questa sede voglio citare l’esempio di quattro grandi americani: Abraham Lincoln, Martin Luther King, Dorothy Day e Thomas Merton che hanno incarnato, ciascuno a modo suo, lo spirito americano.
Il nostro è un mondo in cui violenze e conflitti sono in crescita, commessi spesso nel nome di Dio e della religione. Ma sappiamo che la religione non è la base per nessuna ideologie. Dobbiamo essere vigili contro tutti i fondamentalismi. Serve un equilibrio delicato e la buona volontà per contrastare ogni forma di violenza potendo contare sulla libertà intellettuale, morale, civile.
Dobbiamo combattere anche contro ogni forma di polarizzazione, di semplificazione, in un rinnovato spirito di cooperazione e generosità globale. Le sfide che dovremo affrontare ci chiamano ad un nuovo spirito di cooperazione
La cooperazione è una grande risorsa per tirare fuori il meglio da ogni essere umano e da ogni nazione. La politica serve per unire, per valorizzare il bene. e così i sogni come il sogno di Martin Luther King, il cui ideale continua non è finito e sono felice che l’America continua ad essere la terra dei sogni, di quel sogno.
Vi invito a non temere lo straniero, la paura dello straniero va ricacciata, invito ad accogliere gli stranieri da figlio di immigranti e so che molti di voi sono figli di immigrati. Nel mondo di oggi molti decidono di lasciare le proprie terre in cerca di migliori opportunità per sé e per i propri cari, non è lo stesso che noi cerchiamo per i nostri figli? Aiutiamo gli altri per le stesse opportunità che chiediamo per noi, proteggiamo la vita umana sempr.
Da sempre credo e sono convinto dell’assoluta utilità e necessità di abolire la pena di morte nella convinzione che ognuno, chiunque, può riabilitarsi, può dimostrare di avere del bene dentro di sé.
Difendiamo gli ultimi, gli oppressi così come ha fatto Dorothy Day, esaltiamo la solidarietà verso i poveri, l’esperienza di solidarietà non deve essere dispersa.
Invito all’utilizzo delle tecnologie, delle risorse ambientali in modo sostenibile. Sono convinto e certo che siamo in grado di utilizzare al meglio tali risorse, indirizzarle per il bene. Gli Stati Uniti dovranno giocare un ruolo coraggioso per le scelte difficili di questi anni, per combattere la povertà e proteggere la natura, ponendo anche le tecnologie al servizio dei bisogni umani.
Thomas Merton è stato un uomo di preghiera che non ha disdegnato di aprire nuovi orizzonti alla chiesa americana, è stato un uomo del dialogo. Da questa prospettiva del dialogo, solo con il dialogo si aprono nuove opportunità, per tutti. Ciò richiede coraggio, ma è la strada da seguire per non scivolare in guerre e conflitti, il dialogo.
Un buon leader politico è colui che utilizza il dialogo, occorre essere al servizio del dialogo, senza dialogo vi è la guerra, e si fa scorrere il sangue, spesso innocente.
Una nazione può essere considerata grande quando difende la libertà come fece Lincoln, quando difende i sogni di ciascuno come fece Luther King, quando difende gli oppressi come Dorothy Day, quando promuove la preghiera e il dialogo come ha fatto padre Thomas Merton.
