Trivellazioni, l'Abruzzo si mobilita contro i nuovi progetti petroliferi in Mare Adriatico

di Giu. Di.T 22/05/2015 AMBIENTE
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Le decisioni dell’attuale governo sembrano allontanarsi sempre di più dal volere popolare. La protesta più recente, condotta in piazza e sui social è quella contro la riforma della scuola, fortemente contestata da studenti e professori.

A quanto pare la pratica del fare a tutti i costi, per sbloccare la staticità del nostro paese e riavviare l’economia, non sta dando i frutti sperati, almeno per quanto riguarda il consenso popolare, visto che montano dissensi a tutte le latitudini dello stivale, contro la Tav, l’Expo, la decisione drastica di tagliare gli ulivi secolari in Puglia a causa del batterio Xylella, contro le trivellazioni in mare, i trattati di libero scambio che si stanno discutendo in sede europea ed in generale contro ogni attacco ai beni comuni.

Il progressivo accentramento del potere nelle istituzioni nazionali ha indebolito quelle locali, più preparate sulle problematiche del territorio e sensibili alle esigenze delle comunità. Ciò sta creando una frattura tra le due realtà ed un malcontento che la popolazione esprime in corteo, riscoprendo nella piazza uno strumento efficace,  - l'unico? - di partecipazione democratica.

 La prossima manifestazione ha come tema l’estrazione petrolifera nel Mar Adriatico ed è prevista a Lanciano, sabato 23 maggio, contro i progetti Ombrina mare, Elsa2 e Rospo mare.

Noi cittadini abruzzesi “ – si legge nell’appello del sito NoTriv salviamo l’Adriatico – “abbiamo già scelto molti anni fa. Non vogliamo Ombrina, ma il Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi, il mare pulito, un’economia agroalimentare di qualità, la valorizzazione turistica e culturale del territorio, un modello di sviluppo compatibile con la natura.”

La mobilitazione ha iniziato a concretizzarsi il 29 marzo 2015, all’indomani del parere positivo della Commissione Ministeriale (VIA) e ad oggi, salgono a 370 le associazioni, i comitati, gli enti, le attività commerciali, le cooperative e i singoli cittadini,  che hanno aderito alla Campagna “No Ombrina 2015”.

L’appello contro le trivellazioni si sviluppa su otto punti dedicati al lancio della manifestazione del 23 maggio ed alle attività che si oppongono al fenomeno estrazione petrolifera, come ad esempio, le delibere da parte delle amministrazioni comunali, l’apposizione di etichette con il logo NoTriv sulle bottiglie del vino locale, l’esposizione di bandiere No Ombrina in tutti i negozi, i bar, i ristoranti, gli uffici e l’impegno degli studenti a fare altrettanto nelle scuole.

Abbiamo deciso, in tanti e tante, di dichiararci contrari all’estrazione di idrocarburi, ai progetti di trivellazione nel nostro mare, al decreto Sblocca Italia, e sostenitori di un modello di sviluppo sostenibile…. non accetteremo alcuna decisione imposta dall’alto, arrogante e coloniale, ma al contrario pretendiamo con forza che siano i cittadini stessi a decidere”.

La manifestazione si svolgerà all’indomani di due incidenti gravi, uno avvenuto in Toscana con la rottura dell’oleodotto che collega gli impianti tra Livorno e Calenzano in provincia di Firenze e l’altro in California, dove si è verificata una fuoriuscita di petrolio di circa 490mila litri, una parte dei quali si è riversata nell’oceano.

Corre allora il pensiero al nostro mare chiuso ed alle perplessità riguardo la legge italiana sugli ecoreati fresca di approvazione.


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