Clima. Una scomoda verità. Catastrofismi o realismo?

di Gabriele Bergamini 20/05/2014 AMBIENTE
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Mancano pochi mesi. La fine è ormai vicina e inarrestabile. I ghiacci si stanno sciogliendo, l'innalzamento dei mari ci costringerà ad emigrare lontano dalle coste per poter sopravvivere, il 2014 è alle porte. Così diceva Al Gore nel documentario An Inconvenient Truth diretto da Davis Guggenheim (regista di serie TV come "E.R.").
Il film uscito per la prima volta al Sundance film festival  nel 2006 e vincitore del premio Oscar nel 2007 come miglior documentario, si basa su dei dati di alcuni scienziati i quali affermano che, l'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera dovuta all'uomo abbia innescato un cambiamento cosi grande che solo con il nostro totale coinvolgimento alla causa potremo salvare la terra dalla distruzione. Entrando un po' più nel dettaglio scopriamo che la variazione dei gas serra negli ultimi 600.000 anni provocherà lo scioglimento dell'artico e dei ghiaccia della Groenlandia con conseguente innalzamento degli oceani di sei metri, e 100 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie terre con conseguenze umanitarie e economiche che possiamo solo immaginare. Tutto questo entro il 2014, perciò entro quest'anno. E allora? Cosa è successo in questi otto anni? Perché non si è avverato quanto detto nel film? Semplicemente  perché le teorie evidenziate dal documentario sono state sovrastimate o poco confutate. Un esempio lampante è l'innalzamento delle acque, i sei metri predetti da Al Gore si avranno solo allo scioglimento completo dei ghiacci della Groenlandia ma ci vorranno centinaia di anni perché ciò avvenga. Lo sbiancamento dei coralli, la riduzione dei ghiacci del Kilimanjaro, l'uragano Katrina vengono citati come prove lampanti dell'effetto serra sul clima, ma non c'è nessuna prova concreta a confutare tutto ciò. Anzi. Negli ultimi anni qualcosa sta cambiando, alcuni scienziati stanno facendo notare che questi cicli climatici si sono già avute in passato (FIG1), e documentati in special modo durante il medioevo, infatti l'ultimo ciclo caldo viene definito “periodo caldo medioevale” durato all'incirca 500 anni ( dal IX al XIV sec.) dove i vitigni venivano coltivati regolarmente in Bretagna e i Vichinghi coltivavano le terre in Groenlandia. Da quel momento in poi le temperature incominciarono ad abbassarsi fino a portare l'avvento di una piccola era glaciale (che va dalla metà del XIV sec. alla metà del XIX sec).  Gelarono molti fiumi come il Tamigi, molti porti come quelli dei Paesi bassi e perfino quello di New York dove si poteva addirittura andare a piedi fino a Staten Island. In questi ultimi due anni abbiamo notato una inversione di tendenza che fa ben sperare per il futuro (FIG2), l'aumento dei ghiacci (FIG3, FIG4) specialmente nell'emisfero sud pone seri dubbi sulla tesi che sia l'uomo la sola causa del riscaldamento globale. Alla luce di questi fatti possiamo dire con assoluta certezza che le previsioni allarmistiche fatte da Al Gore siano state effettuate con troppa precipitosità e con pochi riscontri scientifici screditando sia l'ex vice presidente degli Stati Uniti, sia la comunità scientifica.

FIG. 1

 

 

FIG. 2
Andamento delle anomalie dal 1850 al 2012 come si evince dal grafico dall'aumento repentino delle temperature dal 1980 al 2007  si passa poi ad una leggera flessione che dura fino ad oggi. Si può perciò affermare che dal 2007 la terra si sta lentamente raffreddando contrariamente agli allarmistici annunci di un Global Warming inarrestabile



FIG3
Andamento dello strato di ghiaccio nell'emisfero nord. La linea del 2014 è pienamente centrata nella media trentennale

 


FIG. 4
Andamento dello strato di ghiacci dell'emisfero Sud, qui addirittura abbiamo un accrescimento molto marcato se valutato sia dalla media trentennale sia dal fatto che siamo appena in autunno.


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