Nicolò, 30enne di Bitonto, si trovava ieri sera a Marrakech: "Il nostro albergo è andato per la gran parte in frantumi, abbiamo dormito in strada con una paura immensa"
Sisma in Marocco. Oltre 2000 le vittime. Migliaia i feriti e i senza tetto. I villaggi dell'Atlante spazzati via. Al lavoro le squadre di ricerca.
Interi villaggi di montagna spazzati via; centinaia di famiglie decimate e migliaia di persone sdraiate nelle piazze per la loro seconda notte fuori dalla propria casa. Chi spinto dal terrore delle scosse di assestamento - che non danno tregua - e chi perché non ha più un luogo dove rincasare. Il sisma che ha colpito il Marocco nella notte di ieri, alle 23.11, ha devastato la regione a sud-est di Marrakech. L'ultimo bollettino del ministero dell'Interno definisce la portata dell'ecatombe: 2.012 morti e 2.059 feriti, di cui oltre 1.400 gravi. Nella giornata di domenica una nuova scossa di magnitudo 4,5 ha colpito la zona di Marrakech, in Marocco. Lo ha riferito l'Euro-Mediterranean Seismological Centre (Emsc).
In ogni caso si tratta della scossa più forte mai registrata nella storia del Paese. L'ultima che si avvicina per portata - magnitudo 5,7 - risale al 1960 ad Agadir, non molto lontano dalla regione colpita. Allora fece 12 mila morti (un terzo della popolazione locale dell'epoca). La piu' recente nel 2004, ad Al Hoceima, con 628 morti e 926 feriti (6,3 gradi).
Tafeghaghte e Moulay Brahim sono tra le località più colpite. Piccoli villaggi di montagna (siamo sull'Alto Atlante), a una cinquantina di chilometri dall'epicentro. "Sono stati completamente spazzati via. I crolli di montagna hanno interrotto le strade e reso difficile l'arrivo dei soccorsi", ha raccontato il ministro della Giustizia, Abdelilah Wahbi, che è anche sindaco di Taroudant.
In questi villaggi a scavare tra le macerie è arrivato l'esercito, con gli elicotteri per i soccorsi e le ruspe per farsi strada. Ma mentre i militari scavavano tra i resti, gli abitanti scavavano le prime tombe: alcune famiglie sono state decimate. E' gia' diventa simbolo la signora avvolta in una coperta che hai microfoni della tv di Stato ha elencato i nomi del marito e dei quattro figli, tutti persi. E come lei tanti altri.
A una settantina di chilometri di distanza a Marrakech i cittadini vivono sospesi. In attesa dell'ennesimo bollettino del ministero dell'Interno, che viene pubblicato ogni tre-quattro ore. E nella speranza che la terra smetta di tremare per poter rientrare a casa. I monumenti storici, che fanno della città Patrimonio dell'umanità', non sono stati risparmiati. Le mura della medina hanno ceduto in diversi tratti.
L'ospedale della città, dove venivano convogliati quasi tutti i feriti prima che fossero allestiti gli ospedali militari da campo, ha sofferto la carenza di sacche di sangue. Ha fatto appello ai cittadini di recarsi a donare. E i marocchini hanno risposto in tutto il Paese, tanto da fare rientrare quasi subito l'emergenza.
La solidarietà non è stata solo interna. I grandi della terra dal G20 si sono fatti subito sentire. Hanno assicurato la propria vicinanza e garantito tutto il sostegno necessario. Dall'India agli Stati Uniti, dalla Cina all'Ucraina, persino Israele e Palestina. I leader dell'Ue hanno firmato una lettera a Ventisette (formula che si riversa solo ai grandi fatti). L'Algeria, con i cui i rapporti sono (o forse erano) ai minimi storici ha riaperto lo spazio aereo per favorire il passaggio degli aiuti umanitari. Le prime squadre di soccorso sono già arrivate e altre sono attese per la giornata, dal Senegal alla Francia, dalla Spagna al Qatar.
Il Paese - che ha dichiarato il lutto per tre giorni - è scosso ma non diviso. È ferito ma non abbandonato. Il re Mohammed VI ha già dato mandato per formare una cabina di regia ministeriale che si occuperà della ricostruzione. Intanto pero' si attende il prossimo bollettino
Mattarella e Meloni: "Italia pronta ad aiutare"
Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha inviato un telegramma al re del Marocco esprimendo "sentimenti di autentica solidarietà " e augurando ai feriti "un completo ristabilimento", e ha manifestato "disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso".
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, oggi a Nuova Delhi per il Vertice G20, ha appreso con dolore il tragico bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Marocco. È quanto si legge in una nota di palazzo Chigi. Meloni ha espresso vicinanza e solidarietà al Primo Ministro Aziz Akhannouch, ai familiari delle vittime e al popolo marocchino, manifestando la piena disponibilità dell'Italia a sostenere il Marocco in questa emergenza, aggiunge la nota.
Sono circa 200 gli italiani che si trovavano a Marrakech quando la cittadina è stata colpita dal terremoto: lo ha detto intervenendo alla trasmissione Omnibus de La7 il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Il terremoto è avvenuto nella zona di Marrakech, sono circa 200 gli italiani che ieri erano al momento delle scosse in quella parte del Marocco". "Al momento - ha aggiunto - non abbiamo notizie di italiani feriti. Ora siamo impegnati con la nostra ambasciata a Rabat, il nostro consolato a Casablanca e il consolato onorario a Marrakech a contattare tutti i concittadini".
Il cordoglio del Papa
Papa Francesco apprendendo "con dolore del terremoto che violentamente ha colpito il Marocco" ha espresso "la sua comunione nella preghiera di fronte a questo disastro naturale". Nel telegramma di cordoglio per le vittime inviato, a nome del Pontefice, dal Segretario di Stato il cardinale Pietro Parolin, Francesco è "triste per questo evento" e ha espresso la sua "profonda solidarietà a coloro che sono toccati nella carne e nel cuore da questa tragedia: prega per il riposo dei defunti, per la guarigione dei feriti e per la consolazione di coloro che piangono per la perdita dei propri cari e della propria casa".
Appello a donare il sangue
Il Centro regionale per le trasfusioni di sangue di Marrakech ha lanciato un appello per le donazioni di in seguito al devastante terremoto che la notte scorsa ha colpito la regione di Marrakech-Safi ed è stato avvertito in tutto il Paese nordafricano.
Secondo quanto riferisce il quotidiano marocchino Le Matin, il Centro Trasfusionale ha invitato tutti i cittadini a presentarsi in massa nelle prime ore di sabato per donare il sangue; tutte le strutture sanitarie di Marrakech, come il Centro ospedaliero Mohammed VI, si stanno mobilitando per fornire le cure necessarie ai feriti.
Il giorno dopo il sisma, centinaia di sfollati, per lo più donne e bambini, si organizzano lungo le grandi arterie della città di Marrakesh, in attesa degli aiuti. Negozi chiusi a causa del lutto nazionale di tre giorni proclamato dal Re
Turisti italiani ancora bloccati sull'Atlante, la montagna marocchina bloccata dal traffico dei soccoritori
È ancora bloccata sul passo montano del Tizi n' Test, sull'Atlante, la famiglia di turisti italiani in vacanza in Marocco che ieri mentre si trovava in hotel è rimasta isolata a causa del terremoto. "Le ruspe stanno lavorando intensamente - riporta la donna all'ANSA - ma a 8 chilometri da qui la frana è grande. Stanno facendo il possibile, ma il lavoro è lungo. Dicono che ce la faranno per questa sera. Vediamo".
Le strade sulle montagne vicino all'epicentro del sisma che ha sconvolto il Marocco, sono intasate di traffico con i soccorritori che cercano di raggiungere le zone più colpite e le ambulanze che viaggiano nella direzione opposta trasportando i feriti. Le famiglie sono riuntite all'aperto, ai lati delle strade. Il villaggio di Moulay Brahim, destinazione popolare tra i turisti per la sua vicinanza a Marrakech, è un cumulo di macerie.
Erdogan: pronti ad aiutare con tutti i nostri mezzi
"Come Paese che 6 mesi fa ha vissuto il disastro del secolo, siamo pronti ad aiutare i nostri fratelli marocchini con tutti i nostri mezzi". Lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu, al termine del vertice del G20 a Nuova Delhi.
Croce rossa internazionale apre raccolta fondi via web
La Croce Rossa Italiana ha aperto tramite il suo sito web una raccolta fondi per aiutare la Mezzaluna Rossa marocchina a soccorrere la popolazione così tragicamente colpita dal terremoto. Chiunque può contribuire collegandosi al sito dedicato al terremoto in Marocco. Nella sezione ad hoc sul sito internet si legge: "La Croce Rossa Italiana è pronta a portare aiuto e soccorsi. I nostri centri operativi di emergenza sono in stato di allerta. C'è bisogno dell'aiuto di tutti. Dona ora!". Sotto il format per le donazioni. "Dobbiamo supportare i soccorritori.
La Mezzaluna Rossa Marocchina (MRCS) si è da subito attivata per affiancare le autorità locali nelle operazioni di ricerca di superstiti, per raggiungere coloro che sono intrappolati sotto le macerie, fornire il primo soccorso e prendersi cura dei sopravvissuti. Davanti ad una emergenza così grande ha bisogno del sostegno di tutti: la popolazione colpita dal sisma avrà bisogno di un grande supporto anche nei mesi a venire come ha sottolineato la Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa".
Re Mohammed era in Francia al momento del sisma
A quanto scrive il quotidiano francese Le Parisien, il sovrano del Marocco, Mohammed VI, si trovava a Parigi per cure mediche al momento del sisma. Il re sarebbe arrivato il primo settembre, ma la notizia non è stata confermata ufficialmente. Il sovrano sarebbe tornato immediatamente in patria. Il sito Cotam Fleet,che monitora i voli degli aerei privati, ha segnalato sul social X un'andata e ritorno con Parigi dell'aereo ufficiale di Mohammed VI, qualche ora dopo il sisma.
Papa all'Angelus: 'Vicini a caro popolo, prego per feriti e tanti che hanno perso vita"
"Vicini a caro popolo, prego per feriti e tanti che hanno perso vita". Il papa all'Angelus ha espresso la sua "vicinanza al caro popolo del Marocco colpito da un devastante terremoto. Prego per i feriti, per coloro che hanno perso la vita, tanti, e per i loro familiari. Ringrazio i soccorritori", ha aggiunto papa Francesco lanciando un appello: "In questo tragico momento siamo vicini al popolo del Marocco".
Macron dal G20: "Francia pronta a inviare aiuti al Marocco"
La Francia è pronta a intervenire in aiuto del Marocco quando le autorità di Rabat "lo riterranno utile". Lo ha affermato il presidente francese, Emmanuel Macron, in conferenza stampa al termine del G20 di New Delhi. "Abbiamo mobilitato tutte le squadre tecniche e di sicurezza per poter intervenire quando le autorità marocchine lo riterranno utile", ha detto Macron.
Arrivati nel paese vigili del fuoco volontari francesi
Una squadra di vigili del fuoco volontari di Lione, accompagnata da un conduttore cinofilo, è arrivata nelle prime ore di oggi in Marocco e parteciperà alle operazioni di soccorso dei terremotati a una cinquantina di chilometri da Marrakech: lo ha reso noto la prefettura del Rodano. La squadra è composta da 4 esperti nelle operazioni di soccorso, un infermiere e un conduttore cinofilo con il suo cane.
Spagna invierà squadre soccorso dopo richiesta aiuto Rabat
Il Marocco ha inviato una richiesta d'aiuto formale alla Spagna che ha risposto con l'invio di squadre di ricerca e soccorso. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Albares. "È un segno della solidarietà spagnola e del senso di amicizia che unisce il popolo spagnolo al popolo marocchino", ha detto in un'intervista a Radio Catalunya, aggiungendo di aver ricevuto una telefonata nelle prime ore di quest mattina dal suo omologo marocchino che chiedeva aiuti nell'area.
Parlano gli italiani arrivati dal Marocco: "Trenta secondi di paura totale"
La Croce Rossa Italiana ha aperto tramite il suo sito web una raccolta fondi per aiutare la Mezzaluna Rossa Marocchina a soccorrere la popolazione così tragicamente colpita dal terremoto.Chiunque può contribuire collegandosi a questo sito.
Croce Rossa, ore cruciali per salvare vite
È corsa contro il tempo in Marocco per cercare di salvare le persone rimaste intrappolate dalla macerie del forte terremoto che nella notte tra venerdì e sabato ha causato oltre 2 mila morti. "Le prossime 24-48 ore saranno fondamentali", ha ricordato Caroline Holt, direttrice delle operazioni della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. La situazione è critica nelle aree rurali dell'epicentro delsisma dove molte case, costruire con mattoni di fango, sono crollate e le strade di accesso ai villaggi restano ancora inaccessibili
Emsc, nuova scossa di magnitudo 4,5
Questa mattina sono state avvertite a Marrakesh e nelle città circostanti nuove scosse di terremoto, probabilmente di assestamento. Secondo l'European Mediterranean Seismological Centre (Emsc) è stato registrato un terremoto di magnitudo 4.5 alle 9 ora locale a 88 chilometri da Marrakesh a 77 chilometri di profondità.
Madrid invierà squadre di soccorso e aiuti
La Spagna invierà squadre di ricerca e soccorso e aiuti al Marocco in seguito al violento terremoto che ha colpito il Paese venerdì notte: lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri spagnolo, Jose Manuel Albares, spiegando che Madrid ha ricevuto una richiesta formale di aiuto da Rabat. "È un segno della solidarietà spagnola e del senso di amicizia che unisce il popolo spagnolo a quello marocchino", ha dichiarato Albares in un'intervista a Catalunya Radio, aggiungendo di aver ricevuto una telefonata dal suo omologomarocchino con la richiesta di aiuto nelle prime ore di oggi.
Onu, oltre 300 mila persone a Marrakech hanno bisogno di aiuto
Più di 300.000 persone a Marrakesh e nei dintorni hanno bisogno di aiuto in seguito al potente terremoto che ha colpito il Marocco, afferma l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), sottolineando che "sta monitorando attentamente la situazione ed è pronto a fornire supporto". In precedenza l'Onu si è detta pronta ad "assistere il governo del Marocco nei suoi sforzi per aiutare la popolazionecolpita".
L'alba a Marrakesh: migliaia di persone hanno dormito nelle piazze
Una testimone alla Bbc: "Nella vecchia medina di Marrakesh è quasi tutto distrutto"
La medina di Marrakesh è un accumulo di macerie, i villaggi intorno sono stati distrutti e c'è ancora moltissima gente sotto i detriti degli edifici crollati a causa della potenza del sisma. È questo lo scenario descritto alla Bbc da una testimone locale.
"Nella vecchia medina, la maggior parte delle case, la maggior parte dei negozi, quasi tutto è andato distrutto. La medina è qualcos'altro adesso" rispetto a prima, ha detto Latifa. E non si tratta solo della città: le zone più colpite sono i villaggi oltre Marrakesh, dove tanti devono ancora ricevere aiuti.
"Le persone sono ancora sotto le macerie, le persone stanno ancora soffrendo e le persone stanno cercando di raggiungere altra gente in questi villaggi, ma non riescono ancora ad arrivarci", ha precisato. "È pazzesco, abbiamo già perso circa duemila o più persone", ha aggiunto.
Marrakesh, il giorno dopo il sisma. Il racconto dell'inviata Laura Tangherlini
La Croce Rossa lancia l'allarme: "L'emergenza potrebbe durare anni"
La Croce Rossa Internazionale ha allertato la comunità internazionale sull'importanza degli aiuti per il Marocco: "L'emergenza potrebbe durare mesi se non anni". Il villaggio di Tafeghaghte, 60 chilometri a sud-ovest di Marrakesh, è stato quasi interamente decimato dal terremoto. Pochissimi edifici sono ancora in piedi, mentre le truppe dell'esercito continuano a cercare i corpi sepolti sotto le macerie.
In fila all'aeroporto in attesa di partire
L'aeroporto di Marrakesh funziona regolarmente dopo il terremoto di magnitudo 6,8 che ha colpito il paese venerdì notte. È stato attivato un desk della rappresentanza diplomatica italiana per assistere i nostri connazionali nel Paese
L'abbraccio tra i soccorritori dopo aver estratto dalle macerie un sopravvissuto
Un lungo abbraccio tra i soccorritori che hanno appena estratto un sopravvissuto dalle macerie della sua casa a Moulay Brahim, un centro rurale nella provincia di Al Haouz, a una cinquantina di chilometri dall'epicentro. Insieme a Tafeghaghte, è tra le località più colpite. "Alcuni villaggi sono stati completamente spazzati via. I crolli di montagna hanno interrotto le strade e reso difficile l'arrivo dei soccorsi", ha raccontato il ministro della Giustizia, Abdelilah Wahbi, che è anche sindaco di Taroudant.
FMI: "I nostri pensieri vanno al popolo del Marocco"
"I nostri pensieri vanno al popolo del Marocco in seguito al devastante terremoto. Le nostre più sentite condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari. In questo momento di dolore e bisogno, siamo al fianco del popolo marocchino e delle autorità del Regno, che stanno affrontando questa tragedia". Lo afferma il Fondo monetario internazionale in una nota. "Siamo stati in contatto con le autorità e abbiamo espresso - prosegue il Fmi - questi sentimenti di dolore e sostegno a nome del personale, della direzione e del comitato esecutivo del Fondo monetario internazionale."La Banca mondiale offre pieno sostegno al Marocco
"Il nostro pensiero è rivolto al popolo del Marocco, che sta soffrendo gli effetti dei devastanti terremoti che hanno causato una tragica perdita di vite umane, feriti e danni nelle aree a sud di Marrakech. Abbiamo trasmesso le nostre più sentite condoglianze al Regno ai massimi livelli e offerto il nostro pieno sostegno al Paese in seguito a questa catastrofe. La nostra unica attenzione in questa fase è rivolta al popolo marocchino e alle autorità che stanno affrontando questa tragedia". Lo scrive la Banca mondiale in una nota.