Possibili proroghe per alcuni bonus edilizi. Il Governo pensa a correttivi. Scoperta truffa da 1,7 miliardi di euro

di redazione 22/03/2023 AMBIENTE
img

Potrebbe spingersi fino al 30 settembre la proroga del termine per le unifamiliari, che entro il 30 settembre scorso avevano effettuato almeno il 30% dei lavori, per concludere la spesa e portarla in detrazione beneficiando del 110%.

La proroga fino al 30 giugno è contenuta in un emendamento al decreto superbonus che ha il parere favorevole ma il governo si è riservato su una serie di altri emendamenti che si arrivano fino al 30 settembre e che non è escluso possano avere un via libera quando alle 13 la commissione Finanze della Camera tornerà a riunirsi.

Si va verso uno slittamento a mercoledì 29 marzo dell'approdo in Aula del decreto sulla cessione dei crediti del superbonus.

Secondo quanto si apprende da fonti di maggioranza, infatti, all'ufficio di presidenza della commissione Finanze, dove è in discussione il provvedimento, verrà proposta una nuova tabella di marcia in base alla quale domani si terranno le votazioni degli emendamenti riguardanti le parti del provvedimento sulle quali è stata raggiunta un'intesa e che sono stati oggetto di riformulazioni del governo. Nel frattempo si lavorerà a un accordo sul nodo dei 19 miliardi di crediti incagliati che verrebbe votato lunedì 27. 

Intanto la premier Giorgia Meloni torna ad attaccare il superbonus rispondendo, in sede di replica nell'Aula della Camera, a chi, come i deputati del M5S puntavano il dito contro il governo anche sulla direttiva europea per le "case green". "Dite che noi siamo 'il governo dell'austerità' anche se io sono molto distante dall'austerità - dichiara Meloni alzando il tono della voce - ma se questo significa mettere delle pezze a un provvedimento che ha creato un buco da 40 miliardi per non efficientare davvero gli edifici e ristrutturare per lo più seconde case, creando un debito di 2000 euro a persona anche a chi non ha una casa solo per aiutare le banche a lucrarci sopra, allora si, io sono a favore dell'austerità", conclude tra gli applausi della maggioranza.

Potrebbe arrivare in giornata una soluzione sullo sblocco delle cessioni dei crediti del superbonus relativi alle spese del 2022: l'ipotesi circolata in queste ore è quella di posticipare il termine dal 31 marzo al 30 novembre per la presentazione della relativa comunicazione all'Agenzia delle Entrate con una sanzione di 250 euro. Durante la riunione della commissione Finanze della Camera, dove è in discussione il provvedimento, è stato infatti preannunciato un emendamento sulla questione.
E' arrivato intanto in mattinata un pacchetto di 8 riformulazioni del governo sui temi sui quali ieri era stata trovata una mediazione: dal sismabonus all'edilizia libera allo sconto e cessione garantiti per Iacp, onlus e barriere architettoniche. Ancora allo studio, invece, la questione dello sblocco dei crediti incagliati. 

LA TRUFFA

Crediti d'imposta fittizi, per circa 1,7 miliardi di euro. A tale cifra ammonta il sequestro operato dalla Guardia di Finanza di Avellino e di Napoli nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Avellino riguardante una maxi truffa messa a segno con i bonus per l'edilizia, principalmente "Ecobonus" e "Bonus Facciate". 

Si tratta del sequestro  di crediti d'imposta più alto di sempre. In corso perquisizioni nelle province di Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara nei confronti di 21 indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato.

A innescare l'indagine che la Procura di Avellino ha delegato ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli e del Gruppo di Avellino, è stata un'analisi di rischio del Settore Contrasto Illeciti dell'Agenzia delle Entrate. Dai controlli sono emersi fattori di rischio nelle comunicazioni di cessione per esempio, intestate a persone senza fissa dimora, decedute e oppure con precedenti penali.   Sono state inoltrate istanze anche per immobili inesistenti, senza fatture assenti oppure riportanti importi "incoerenti". In duemila casi, è stato accertato, i lavori si sarebbero dovuti realizzare addirittura in comuni inesistenti. 

I lavori dichiarati per i quali sono stati inoltrare richieste di bonus avrebbero avuto un costo di circa 2,8 miliardi di euro. I sequestri eseguiti oggi - uno preventivo emesso dal gip e un altro d'urgenza della Procura di Avellino - hanno di fatto impedito che i crediti, per 1,7 miliardi, possano essere utilizzati in compensazione o monetizzati presso gli intermediari finanziari.   La rete di soggetti identificati, inoltre, negli ultimi mesi, quotidianamente e  anche dopo l'introduzione delle norme tese a contrastare le frodi, ha inviato all'Agenzia delle entrate un elevatissimo numero di comunicazioni di cessione connotate da fattori di rischio.



Ti potrebbero interessare

Speciali