Dichiarazioni redditi 2020. Solo il 4% dei contribuenti dichiara oltre 70mila. Lavoratori autonomi guadagni doppi rispetto ai dipendenti

di redazione 13/04/2022 ECONOMIA E WELFARE
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Nel 2020, l’anno in cui la pandemia Covid ha stretto più la morsa,il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a oltre 865,1 miliardi di euro (-19,4 miliardi rispetto all’anno precedente) per un valore medio di 21.570 euro, in calo dell’1,1% rispetto al reddito medio indicato l’anno precedente nelle dichiarazione dei redditi. A fotografare l’impatto della pandemia Covid sui redditi dei contribuenti è stato il Mef, e in particolare il Dipartimento delle Finanze, con un report sulle Dichiarazioni dei redditi persone fisiche (Irpef) e dichiarazioni Iva per l’anno di imposta 2020.

L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.330 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (24.770), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (15.630 euro); anche nel 2020, quindi, rimane cospicua la distanza tra le regioni centro-settentrionali e il Sud.

Nell'anno dell'inizio della pandemia calano i redditi dichiarati e il giro d'affari che alimenta l'Iva.

Il Paese e' spaccato tra Nord e Sud e sono ancora pochissimi quelli che dichiarano redditi alti.

Gli autonomi dichiarano oltre il doppio dei dipendenti e i pensionati dichiarano pochissimo. Il quadro è fornito dalla consueta rilevazione del ministero dell'Economia che traccia il quadro 'difficile' del 2020. Quadro destinato, anche sul fronte delle dichiarazioni, ad aggravarsi per gli anni successivi quando agli effetti del Covid sull'economia italiana di sommeranno quelli della guerra in Ucraina.

Nel frattempo il Mef fotografa la solita 'frattura' tra il Nord ed il sud del Paese "il reddito complessivo totale dichiarato nel 2020 ammonta a oltre 865,1 miliardi di euro (-19,4 miliardi rispetto all'anno precedente) per un valore medio di 21.570 euro, in calo dell'1,1% rispetto al reddito medio indicato l'anno precedente nelle dichiarazione dei redditi. L'analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.330 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (24.770), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (15.630 euro); anche nel 2020, quindi, rimane cospicua la distanza tra le regioni centro-settentrionali e il Sud.

Frattura che riguarda anche la differenza 'storica' tra autonomi, dipendenti ma soprattutto pensionati: il reddito medio 2020 più elevato è quello da lavoro autonomo, pari a 52.980 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 19.900 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è invece pari a 20.720 euro, quello dei pensionati a 18.650 euro. Infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 16.450 euro. "È opportuno ribadire - rimarca il Mef - che per 'imprenditori' nelle dichiarazioni Irpef si intendono i titolari di ditte individuali, escludendo pertanto chi esercita attività economica in forma societaria".

Ma le differenze più marcate si vedono anche nelle 'classi di reddito' in un Paese che ha il poco invidiabile record dell'evasione fiscale (oltre 110 miliardi l'anno): "Analizzando i contribuenti per fasce di reddito complessivo nel 2020 il Mef osserva che circa il 27% dei contribuenti, che dichiara circa il 4% dell'Irpef totale, si colloca nella classe fino a 15.000 euro; in quella tra i 15.000 e i 70.000 euro si posiziona circa il 70% dei contribuenti, che dichiara il 67% dell'Irpef totale, mentre solo circa il 4% dei contribuenti dichiara più di 70.000 euro, versando il 29% dell'Irpef totale".

La contrazione di reddito è comunque palese per tutti e l'Iva, cartina di tornasole dell'economia, mostra segni di arretramento: sono circa 4,2 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per il 2020, in aumento dello 0,3%. Si tratta di un anno "molto particolare, in cui si riscontra una marcata contrazione delle principali grandezze Iva, quali il volume d'affari, il totale acquisti, la base imponibile e l'Iva di competenza, a causa dell'impatto del Covid sull'economia italiana. Il volume d'affari dichiarato nell'anno d'imposta 2020 è stato pari a 3.195 miliardi di euro, il calo del 10,2%. Circa il 60% del volume d'affari è costituito dalle operazioni imponibili, pari a 1.896 miliardi di euro (-10,2% rispetto al 2019).  

Redditi 2020 autonomi più che doppi rispetto dipendenti

Dal report emerge un altro dato. Il reddito medio 2020 più elevato è quello da lavoro autonomo, pari a 52.980 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 19.900 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.720 euro, quello dei pensionati a 18.650 euro. Infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 16.450 euro. Va ricordato che per “imprenditori” nelle dichiarazioni Irpef si intendono i titolari di ditte individuali, escludendo pertanto chi esercita attività economica in forma societaria.

 

Flessioni più o meno marcate per tutti i principali redditi medi

Tutti i principali redditi medi accusano flessioni più o meno marcate: dal -11% dei redditi d’impresa, al -10% di quelli da partecipazione, -8,6% da lavoro autonomo, mentre più contenuto è il calo per i redditi da lavoro dipendente (-1,6%); fa eccezione il reddito medio da pensione, in aumento del 2%. Relativamente al numero di contribuenti, si registra un aumento del numero di pensionati (oltre 58.000 soggetti in più, +0,4%), effetto del meccanismo di “quota 100” (legge 26/2019) che ha anticipato temporaneamente il raggiungimento dei requisiti per il pensionamento. Diminuisce invece il numero di lavoratori dipendenti (circa 287.000 in meno); più in dettaglio, la flessione dei lavoratori a tempo indeterminato è dello 0,4%, mentre coloro che hanno contratti a tempo determinato diminuiscono del 3,8%. Nel 2020 l’ammontare del reddito da fabbricati soggetto a tassazione ordinaria ammonta a 24,8 miliardi di euro, con una riduzione del 5,3% rispetto all’anno precedente, anche a causa dell’aumento dell’utilizzo della tassazione sostitutiva (cosiddetta “cedolare secca”).

Addizionale regionale media, nel Lazio il valore più alto: 630 euro

L'addizionale regionale Irpef ammonta nel 2020 a circa 12 miliardi di euro (-2,6% rispetto al 2019). L'addizionale regionale media è pari a 420 euro. Il valore più alto si registra nel Lazio (630 euro), il valore più basso si rileva in Sardegna (270 euro). L’addizionale comunale ammonta invece complessivamente a circa 5 miliardi di euro, in diminuzione dell'1,6% rispetto al 2019, con un importo medio pari a 200 euro, che varia dal valore massimo di 260 euro nel Lazio, al valore minimo di 90 euro in Valle d’Aosta.

Dichiarazioni Iva: volume d’affari pari a 3,1 miliardi di euro, in calo del 10,2%

Sono circa 4,2 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per l’anno d’imposta 2020, in leggero aumento rispetto all'anno precedente (+0,3%). Nell'anno d'imposta 2020 appare evidente come ci si trovi di fronte ad un anno molto particolare, in cui sia a livello totale che in ogni tipologia di soggetto dichiarante si riscontra una marcata contrazione delle principali grandezze Iva, quali il volume d’affari, il totale acquisti, la base imponibile e l'Iva di competenza, a causa dell’impatto della emergenza sanitaria sull’economia italiana. Il volume d’affari dichiarato nell’anno d’imposta 2020 è stato pari a 3.195 miliardi di euro, in calo del 10,2%. Circa il 60% del volume d’affari è costituito dalle operazioni imponibili, pari a 1.896 miliardi di euro (-10,2% rispetto al 2019). Nel dettaglio, la divisione di attività che comprende le agenzie di viaggio, le attività di organizzazione e gestione di gite turistiche, i tour operator e le attività delle guide turistiche ha subito una riduzione di oltre il 73% del volume di affari; in quella che include il trasporto aereo o spaziale di passeggeri o di merci la contrazione è stata del 61%, mentre la fornitura di alloggi per brevi periodi a visitatori e viaggiatori evidenzia una riduzione di oltre il 50%.

Crescono attività di trasporto e consegna pacchi e studi di architettura e ingegneria

Fin qui, chi è stato travolto dalle misure restrittive messe in campo per arginare la corsa dei contagi nel pieno della pandemia. C’è però l’altra faccia della medaglia: il monitoraggio del Mef registra un incremento per la divisione che include i servizi postali e le attività di corriere quali il ritiro, il trasporto e la consegna di pacchi (+40%), a seguito dell’intensificarsi del commercio a distanza. L’incremento di oltre il 45% dichiarato nella divisione che comprende le attività degli studi di architettura e di ingegneria appare invece legato ai nuovi incentivi fiscali Irpef, quali il “bonus facciate” e i primi interventi per il “superbonus energetico”.

In Sardegna la più marcata riduzione del volume di affari (-33,6%)

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale del volume d’affari, le prime due regioni per numerosità di dichiaranti (Lombardia e Lazio) contribuiscono per circa il 46% al volume d’affari totale nazionale ed entrambe manifestano una variazione negativa pari, rispettivamente, a -9,7% ed a -15,6%, mentre la più marcata riduzione del volume di affari è dichiarata in Sardegna (-33,6%),regione dove hanno una quota importante le attività legate al turismo. Per l'anno d’imposta 2020, l’Iva di competenza è risultata pari a 101,6 miliardi di euro, in calo del 7,3% rispetto all’anno precedente, con una base imponibile pari a 650,1 miliardi di euro, (-9,4%).


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