"I macellai di Bucha". 80 sarebbero stati identificati.

di redazione 10/04/2022 ESTERI
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Lo ha dichiarato al Times Artem Starosiek, amministratore di una società di analisi del rischio. Il suo team li ha identificati lavorando insieme alla polizia informatica ucraina

Dopo la scoperta delle numerose atrocità commesse a Bucha, dove il conto delle vittime civili è arrivato fino alla angosciante cifra di 360 morti, stanno aumentando le evidenze di situazioni orrorifiche simili, che vengono scoperte mano mano sulla scia dell’abbandono da parte delle forze russe della regione intorno a Kiev.


Solo oggi 12 corpi sono stati trovati all’interno di una fossa comune nel villaggio di Buzova, a poca distanza da Kiev,  e giungono altre notizie che riguardano persone che non si riescono più a trovare.


In questo quadro, alcuni ricercatori ucraini hanno affermato di essere stati in grado di identificare dozzine di soldati russi che ritengono coinvolti nel massacro di civili a Bucha e nelle altre città vicino a Kiev.


Artem Starosiek, un trentenne amministratore delegato di Molfar, una società di valutazione e analisi del rischio che normalmente si occupa di clienti aziendali, ha dichiarato al Times che il suo team ha identificato 80 dei 1.060 soldati russi ritenuti responsabili del massacro lavorando congiuntamente con il dipartimento di polizia informatica dell'Ucraina.


"Stiamo usando i social media per rintracciare i soldati che sappiamo essere stati a Bucha", ha riferito il ricercatore al giornale britannico.
Con questo metodo i ricercatori dichiarano di essere arrivati a conoscere indirizzi, numeri di telefono, famiglie e i casellari giudiziari dei presunti aguzzini.


La rivelazione arriva dopo che la scorsa settimana l’intelligence ucraina aveva affermato che responsabile di tutti  i numerosi crimini di guerra nella zona di Kiev era la 64esima brigata di fucilieri motorizzata comandata dal tenente colonnelo Azatbek Omurbekov.


“Il macellaio di Bucha”, accusato di aver organizzato il presunto stupro, saccheggio e omicidio di centinaia di civili ucraini, è stato identificato grazie al lavoro dei volontari del gruppo InformNapalm – istituito per informare e indagare sulle attività delle forze russe – utilizzando dati open source.


Dall’inizio della guerra le forze russe hanno devastato ospedali, scuole e ogni genere di edificio civile, uccidendo, secondo l’Onu, 1600 civili anche se le notizie che arrivano da Mariupol suggeriscono che questa potrebbe essere solo una grossolana sottostima. 


La Russia è oggi riconosciuta da molti leader mondiali colpevole di crimini di guerra, ultimi a riconoscerlo sono stati nel fine settimana il cancelliere tedesco Scholz e la presidente della Commissione europea von der Leyen, che l'altro ieri è stata a Bucha. 


Secondo la procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova nel Paese sono finora oggetto d’indagine 5.600 crimini di guerra di cui sopra", per la procuratrice "Vladimir Putin è il principale criminale di guerra del 21 ° secolo".


Il mese scorso, il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan ha dichiarato di aver aperto un'indagine su possibili crimini di guerra in Ucraina. Il problema è che i crimini di guerra sono un genere di “reati” complicati da indagare e molto problematici da perseguire.

Dei 46 incriminati pubblicamente dalla CPI dall'inizio delle sue attività nel 2002, solo due sono attualmente in prigione con altri sei che hanno terminato le loro condanne, sollevando dubbi sull'efficacia del tribunale e sui suoi metodi di esecuzione. 

Secondo Alex Whiting,  professore alla Harward Law School ed ex procuratore capo per i processi per crimini di guerra dei principali attori della guerra bosniaca, "Questo tipo di attacchi sono difficili da dimostrare. Devi dimostrare che gli obiettivi civili sono stati intenzionalmente presi di mira – che non è stato un errore; non c'erano obiettivi militari nelle vicinanze". Per ottenere prove L'intelligenza open source – la condivisione di informazioni, immagini e dati attraverso Internet –sono un "punto di svolta", secondo Whiting. Oggi la CPI ha lanciato un portale online accessibile a tutti  per caricare prove di crimini di guerra. 


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