Ostia. Aperti sul lungomare alcuni accessi alla spiaggia

Roma Capitale e associazioni ambientaliste unite per il diritto di libero accesso al mare

di Euroroma 25/07/2014 ROMA
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La spiaggia è di tutti. Stiamo aprendo i varchi per l'accesso al mare. Al via l'abbattimento del muro di Ostia”. Due varchi del pontile di Ostia sono aperti! Ora al lavoro per la messa in sicurezza. Finalmente. È un lavoro straordinario che andrà avanti nel prossimi giorni per restituire finalmente ai romani il mare di Roma”. Sono i tweet del sindaco di Roma Marino che assieme alla sua amministrazione sembra fermamente convinto nel portare avanti la battaglia contro la “privatizzazione” del litorale. Gli ultimi interventi sono quelli nella zona del pontile che permetteranno il libero accesso al mare, nella zona compresa tra gli stabilimenti Elmi e Battistini.

La battaglia voluta da Marino e da tempo sostenuta dai movimenti verdi ed ecologisti, è di quelle che possono cambiare e di molto l’aspetto della spiaggia e del mare di Roma. In effetti chiunque decide di trascorrere una giornata a Ostia non può non rendersi conto che l’accesso alla battigia è spesso difficoltoso quanto non impossibile per una serie di ostacoli costruiti negli anni e che fanno da corona agli stabilimenti. Proprio in queste settimane sono a lavoro i tecnici del Comune, la Polizia Municipale per verificare quali siano i passaggi da lasciare liberi affinché si possa accedere liberamente alla spiaggia, così come le norme garantiscono al di là delle concessioni dei lidi.

In effetti il problema a Ostia appare proprio quello delle concessioni. Secondo i dati forniti dai Verdi, il muro, di cui si sta provvedendo ad abbattere alcune parti, non è che uno degli aspetti della cementificazione del mare di Roma, mentre la questione delle concessioni è certamente quella più ingarbugliata. Sul litorale tra Ostia e Castelporziano, le spiagge libere occupano un 45%, gli stabilimenti il 55%.

I Verdi sottolineano che abusi e licenze dubbie riguardano oltre 500mila metri quadrati di stabilimenti, di cui 66mila di difficile rimozione, per una superficie equivalente a 660 appartamenti. Per questo motivo a detta degli ambientalisti e dei cittadini che si battono per uno sfruttamento più razionale della risorsa marina, occorre una profonda rimodulazione delle concessioni marittime, l’anticipazione al 2015 della messa a bando delle stesse e una nuova disciplina del Piano utilizzo degli arenili per riequilibrare la percentuale di spiagge libere.

 



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