Nuova bozza Piano pandemico aggiornato "Valutare cure caso per caso"

di redazione 21/01/2021 SCIENZA E TECNOLOGIA
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Nuova bozza del Piano pandemico 2021-2023, aggiornata al 18 gennaio.

Il medico, si legge, "agendo in scienza e coscienza, valuta caso per caso" e "gli interventi si basano sulle evidenze scientifiche e sono proporzionati alle condizioni cliniche". Nella prima bozza, dell'11 gennaio, l'indicazione era di trattare preferenzialmente i pazienti "con maggiori probabilità di trarne beneficio". I vaccini sono le "misure preventive più efficaci, con un rapporto rischi/benefici particolarmente positivo, ed hanno un valore non solo sanitario, ma anche etico intrinseco di particolare rilevanza. La loro distribuzione deve rispondere a criteri trasparenti, motivati e ragionevoli, e deve rispettare i principi etici e costituzionali di uguaglianza ed equità, bilanciando i rischi diretti e indiretti con specifica attenzione a evitare un impatto negativo per chi è più vulnerabile sul piano bio-psico-sociale". E' questo un passaggio della nuova bozza del Piano pandemico aggiornato al 18 gennaio.

Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell'EMA, informa che 'si è riscontrata una differenza nei lotti del vaccino Pfizer- Biontech utilizzati negli studi clinici e nei lotti per la commercializzazione: in fase di produzione e nei primissimi lotti di prova la quantità di mRna integro alla base del vaccino era ridotta e la molecola si era degradata. È avvenuto in novembre - spiega - e la documentazione relativa, accessibile dal sito dell'EMA, è riportata in stralci nelle email hackerate in dicembre. Il problema ora è risolto e il vaccino è accettabile per sicurezza ed efficacia. Se gli attuali vaccini anti Covid-19 dovessero dimostrarsi inefficaci nel contrastare una o più varianti del virus SarsCoV2 - prosegue Cavaleri - potrebbero essere rimpiazzati nell'arco di qualche mese'. Sarebbe lo 'scenario peggiore' ma del quale per ora non ci sono segnali. Sono diverse le varianti del virus attualmente in circolazione: da quella inglese, che secondo l'Oms sarebbe già in 60 Paesi, a quelle sudafricana e brasiliana, fino a quella recentemente isolata in California.



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