Rapporto Altems. "Terapie intensive verso saturazione in 5 Regioni. Le altre senza particolari criticità"

di redazione 16/10/2020 CULTURA E SOCIETÀ
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Grazie al decreto 34/2020 sono aumentati in quasi tutte le Regioni i posti letto di Terapia intensiva (Ti): analizzando quanti di questi posti aggiuntivi sono già occupati da pazienti Covid si evidenzia che una Regione ha già esaurito questa capacità.

È l'Abruzzo, che ha saturato il 150% dei posti letto aggiuntivi implementati. Si avvicinano,invece, alla saturazione della capacità massima aggiuntiva Piemonte (83%), Marche (67%), Campania (66%), Toscana (65%) e Sardegna (63%). Le altre Regioni non presentano ad oggi particolari criticità, con tassi di saturazione lontani dal valore massimo. Lo evidenzia il report settimanale dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica, campus di Roma (Altems).

Le Ti, al momento, dunque, tengono grazie all'aumento dei posti letto, ma non è  aumentato il numero degli anestesisti. A fronte dell'aumento dei posti letto di Terapia intensiva (Ti) manca ad oggi un aumento in egual misura del numero degli anestesisti, venendo a minare il rapporto tra personale anestesista e posto letto in Ti". Lo afferma Americo Ciocchetti, coordinatore del report settimanale dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica, campus di Roma (Altems). Terapie intensive, più posti ma non bastano rianimatori Prima dell'emergenza, evidenzia Altems, il rapporto in Italia tra anestesisti-rianimatori e posti letto di Ti era di 2,5. Per ogni posto letto c'erano cioè 2,5 unità di personale. Considerata la risposta strutturale delle regioni, ovvero l'acquisizione di personale tramite bandi per posizioni a tempo indeterminato e determinato, e l'incremento di posti letto previsto dal DL34, il rapporto scende a 1.6 (-0.9), con differenze  regionali.  Il valore più basso è in  Calabria e Marche: 1,4 anestesisti per posto letto di Ti. Al contrario la regione che mantiene il rapporto più alto è il Friuli Venezia Giulia con 2 unità per posto letto. A Roma da oggi lo Spallanzani accetta solo pazienti Covid A partire da oggi l'Istituto Nazionale di Malattie Infettive, Lazzaro Spallanzani accetta solo pazienti Covid. Questa disposizione, concordata con la direzione sanitaria e con tutta la rete ospedaliera del Servizio sanitario regionale, "è necessaria per garantire la disponibilità dei posti letto per l'emergenza SARS CoV-2" si legge in una nota dell'unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio. In sei regioni maggiore prevalenza positivi E' in Valle d'Aosta (0.21%), Campania (0,20%), Liguria (0,19%), Toscana (0,19%), Sardegna (0,18%) e Lazio (0,18%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni,e con una media nazionale pari a 0,14% (in aumento rispetto ai dati del 6/10).

Lo evidenzia il Report settimanale dell'Alta Scuola di Economia e Management dell'Università Cattolica (Altems). Emerge anche come nella maggior parte delle Regioni l'indice di prevalenza derivante dal confronto negli ultimi mesi(prevalenza periodale del 15 agosto-13 settembre e del 14 settembre-13 ottobre, per 100.000 abitanti) è raddoppiato. In particolare, nell'ultimo mese, la prevalenza nei 30 giorni è più che raddoppiata. La differenza più significativa riguarda la Liguria, la provincia di Trento e la Campania. In particolare,il valore nazionale della prevalenza di periodo è incrementato notevolmente passando da 80,87 (nel periodo 15 agosto - 13 settembre) a 192,37 (nel periodo 14 settembre - 13 ottobre).



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