Sindacati. A Roma e nel Lazio i trasporti pubblici non garantiscono la sicurezza

di redazione Roma 14/10/2020 ROMA
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Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Cisl del Lazio, la Uil del Lazio e le rispettive categorie dei trasporti. "Consideriamo un errore - dicono i sindacati - aver portato la capienza dei mezzi di trasporto all'80% senza nessuna possibilità, tra l'altro, di effettuare controlli adeguati. Abbiamo sollecitato più volte le istituzioni, a partire dalla Prefettura, già durante il periodo di chiusura forzata ad aprile e infine a settembre, allo scopo di discutere come riorganizzare uno dei settori che più fa da fondamento alla ripresa e allo stesso tempo più rappresenta un punto complesso e delicato per il rischio di diffusione del virus: i trasporti. Nessuna risposta finora è arrivata, nessuna azione all'altezza della gravità della situazione". "Le nostre preoccupazioni sull'applicazione del necessario distanziamento sui mezzi pubblici in tutta la Regione, sia su strada che su rotaie, aumentano - sottolineano i sindacati -. Oltre alle notizie di stampa, riceviamo tutti i giorni decine di segnalazioni, da parte di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, che riguardano l'eccessivo affollamento degli autobus circolanti dentro Roma e dei treni che trasportano i pendolari verso la Capitale.

Abbiamo richiesto il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati per trovare soluzioni condivise allo scopo di incrementare l'offerta di mezzi pubblici, per garantire ai pendolari condizioni di trasporto più sicure e in linea con le norme anti contagio, per assicurare agli addetti del settore la necessaria tutela della salute sul lavoro". "Servono azioni anche sul fronte della domanda di trasporto - aggiungono - per attivare investimenti e riorganizzazioni che puntino ad abbassare la necessità di spostarsi da parte dei lavoratori, ad esempio facendo leva sul lavoro agile, sul telelavoro e sulla rimodulazione degli orari di lavoro e di apertura degli esercizi commerciali. Ma la nostra disponibilità al confronto non trova interlocutori e, se continuerà l'assenza di risposte, non ci rimarrà altra scelta che la mobilitazione", concludono.

Lopalco: mezzi pubblici non vanno demonizzati ma serve accortezza "I mezzi pubblici, con l'adeguata precauzione nell'utilizzarli, non devono essere demonizzati. Se tutti  indossano la mascherina, se non l'abbassano in viaggio, e se tutti, una volta scesi, si sanificano le mani con il gel, i mezzi di  trasporto non si trasformano in grandi diffusori di patologia". A  rassicurare è Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell'università di Pisa  e assessore alla Sanità designato della Regione Puglia.   

    "Ovviamente - aggiunge Lopalco all'Adnkronos Salute - in un mondo  perfetto, se potessimo triplicare il parco macchine, sarebbe una bella cosa e aiuterebbe. Ma se vogliamo essere pratici, usiamo le precauzioni che tutti ormai conosciamo" .        Per quanto riguarda la continua crescita dei casi che si registra ormai da diverse settimane "si chiama pandemia, purtroppo. E per il  momento dobbiamo conviverci. E dobbiamo cercare di rallentare la velocità di trasmissione per evitare l'impatto sul servizio sanitario", conclude Lopalco.   



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