OMS. Trump " Senza un reale impegno a scoprire la verità sul Coronavirus, toglieremo i finanziamenti". LA Cina accetta inchiesta internazionale. Xi Jinping " Ma solo dopo l'emergenza"

di redazione 19/05/2020 ESTERI
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Se l'Oms "non si impegna su sostanziali miglioramenti nei prossimi 30 giorni, renderò definitiva la mia decisione temporanea di sospendere i finanziamenti Usa all'Organizzazione mondiale della sanità e riconsidererò la nostra adesione all'Oms". E' quanto scrive il presidente americano Donald Trump in una lettera inviata al direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, postata su Twitter, in cui il tycoon elenca le accuse sulla gestione della crisi del Covid-19 e l'eccessiva vicinanza alla Cina.

Nel post, Trump scrive che "questa è la lettera inviata al Dr Tedros (direttore generale dell'Oms, ndr) dell'Organizzazione mondiale della sanità. Non ha bisogno di spiegazioni!". Datata 18 maggio, il giorno dell'assemblea, la missiva elenca in 4 pagine le accuse del tycoon sul "fallimento della risposta" dell'Oms al Covid-19 alla luce dell'apposito esame fatto dopo la sospensione temporanea dei contributi Usa annunciata il 14 aprile, da cui è emerso "un'allarmante carenza di indipendenza dalla Repubblica popolare cinese". Il lungo elenco di contestazioni parte delle segnalazioni "di report credibili" sulla diffusione di un virus a Wuhan a inizio dicembre, incluso un articolo della rivista medica Lancet. Entro fine dicembre l'ufficio di Pechino dell'Oms era a conoscenza di un problema a Wuhan, e il 31 dicembre le autorità di Taiwan segnalarono la trasmissione dell'infezione da uomo a uomo. Poi, si cita Zhang Yongzhen, dello Shanghai Public Health Clinic Center, autore della sequenza del genoma comunicata il 5 gennaio alle autorità e al pubblico in un post dell'11 gennaio, pagando il giorno successivo con la chiusura del suo laboratorio.

L'Oms ha ripetutamente, secondo Trump, dato giudizi "inaccurati e furovianti", spesso riprendendo le posizioni cinesi, tra la non trasmissione del virus da uomo a uomo, e le lodi sulla "trasparenza" del direttore generale alla Cina dopo l'incontro del 28 gennaio a Pechino con il presidente Xi Jinping, nonché una presunta telefonata del 21 gennaio di Xi col numero uno dell'Oms perché non dichiarasse l'emergenza epidemica. In successione, il mancato accesso tempestivo di un team di esperti internazionali già a fine gennaio e la rivendicazione sull'inutilità della chiusura delle frontiere e della limitazione dei viaggi, come chiesto dalla Cina.

La lettera, rimarcando altre presunte lacune gestionali, la richiesta di un'indagine indipendente e la gestione di successo della crisi della Sars da parte dell'allora direttore generale Harlem Brundtland, conclude che "è evidente che i ripetuti passi falsi" dell'Oms nella risposta alla pandemia "sono stati estremamente costosi per il mondo. L'unica via davanti all'Oms è se può attualmente dimostrare indipendenza dalla Cina. La mia amministrazione ha già iniziato le discussioni su come riformare l'Organizzazione". In caso contrario, in assenza di cambiamenti significativi, "non permetterò che i dollari dei contribuenti americani continuino a finanziare un'Organizzazione che, allo stato, non sta chiaramente servendo gli interessi dell'America".

 

L'Oms è "un burattino della Cina", ha detto anche il presidente americano Donald Trump annunciando che sta pensando di ridurre a 40 milioni di dollari i fondi statunitensi all'Organizzazione mondiale della sanità, ossia a circa un decimo del contributo annuale.

I commenti arrivano nel giorno d'apertura dell'Assemblea annuale dell'Oms, dove l'iniziativa promossa dai 27 Stati Ue per un'inchiesta indipendente sull'origine del Covid 19 ha raccolto il consenso di 116 Paesi. Il testo sarà presentato domani ma necessita del sostegno di due terzi dei 194 membri dell'Assemblea, tra cui la Russia. Nella bozza non si menziona la Cina o Wuhan.

La Cina finora si era sempre opposta a un'inchiesta. Oggi però il presidente cinese, Xi Jinping, ha dato l'assenso a un'indagine "quando il Covid 19 sarà sotto controllo", promettendo anche due miliardi di dollari in due anni ai Paesi colpiti, in particolare nel Sud del mondo. Nel suo discorso in video all'apertura dell'Assemblea mondiale della Sanità, Xi ha difeso l'operato del suo Paese nella gestione dell'epidemia partita dalla città di Wuhan e ha promesso che il vaccino, quando sarà sviluppato dalla Cina, sarà "un bene pubblico globale".

La Cina, ha detto, si è comportata in maniera "aperta, trasparente e responsabile". "Abbiamo informato l'Oms e gli altri Paesi in modo tempestivo e appropriato", ha proseguito, rivendicando gli sforzi nel contenimento dell'epidemia.

La Cina finora si era sempre opposta a un'inchiesta. Oggi però il presidente cinese, Xi Jinping, ha dato l'assenso a un'indagine "quando il Covid 19 sarà sotto controllo", promettendo anche due miliardi di dollari in due anni ai Paesi colpiti, in particolare nel Sud del mondo. Nel suo discorso in video all'apertura dell'Assemblea mondiale della Sanità, Xi ha difeso l'operato del suo Paese nella gestione dell'epidemia partita dalla città di Wuhan e ha promesso che il vaccino, quando sarà sviluppato dalla Cina, sarà "un bene pubblico globale".

La Cina, ha detto, si è comportata in maniera "aperta, trasparente e responsabile". "Abbiamo informato l'Oms e gli altri Paesi in modo tempestivo e appropriato", ha proseguito, rivendicando gli sforzi nel contenimento dell'epidemia.

Nella bozza di risoluzione proposta dalla Ue, si chiede al direttore generale dell'Oms di avviare, "al primo momento possibile", una "imparziale, indipendente e complessiva" valutazione per la "revisione delle esperienze acquisite e delle lezioni apprese dalla risposta sanitaria coordinata dall'Oms al Covid 19".


Nei giorni scorsi il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, aveva citato "enormi prove" a sostegno dell'ipotesi che il virus si sia diffuso da un laboratorio di Wuhan: accusa che aveva contribuito a deteriorare ulteriormente i rapporti tra Pechino e Washington.

All'apertura dei lavori dell'Assemblea, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres aveva detto: "Un virus microscopico ci ha messo in ginocchio e ancora non sappiamo cosa fare".

La grande esclusa dell'Assemblea è stata Taiwan, che non ha ricevuto alcun invito e ha criticato la Cina per il suo "bullismo". La sua presenza all'Assemblea sarebbe stata possibile secondo Pechino solo con il previo riconoscimento del principio della "Unica Cina", secondo il quale l'isola fa parte del suo territorio. Pur non facendo parte dell'Oms, Taiwan avrebbe voluto partecipare per condividere l'esperienza di successo nella lotta al coronavirus: nell'isola si sono registrati solo 440 casi e sette decessi grazie al lavoro di diagnosi e prevenzione.

 



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