Turchia. Gokcek morto per sciopero della fame. Il governo "era un terrorista". La tragica situazione della libertà nel Paese di Erdogan

di redazione 08/05/2020 ESTERI
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Ibrahim Gokcek non ce l'ha fatta.


    Il dissidente turco della storica band musicale di sinistra Grup Yorum, che martedì aveva interrotto dopo 323 giorni uno sciopero della fame con cui denunciava la repressione delle autorità di Ankara, è morto oggi in ospedale. L'attivista 40enne aveva sospeso il lungo digiuno a seguito del riconoscimento internazionale delle rivendicazioni dei membri del Grup Yorum, che avevano parlato di una "vittoria politica" dopo alcune aperture delle autorità a un'autorizzazione dei loro concerti, vietati da anni.

Gokcek denunciava anche la detenzione di altri attivisti e il blocco delle attività del loro centro culturale Idil. Sua moglie Sultan è tuttora detenuta nel carcere di Silivri a Istanbul. Nei giorni scorsi erano aumentati gli appelli affinché interrompesse la sua protesta, dopo che nell'ultimo mese altri due dissidenti e musicisti del Grup Yorum, Helin Bolek e Mustafa Kocak, entrambi 28enni, erano morti dopo quasi trecento giorni di sciopero della fame ininterrotto.

La protesta pacifica dei tre musicisti ieri aveva portato a una vittoria politica che aveva convinto Ibrahim a sospendere il digiuno: le autorità turche avevano assicurato che i Grup Yorun avrebbero potuto riprendere a suonare e cantare liberamente le loro canzoni.
Lo avevamo visto sorridente e soddisfatto, Ibrahim, ritratto con stretta tra le mani una foto della sua cara amica Helin.
Avevano sperato che almeno lui fosse salvo. Purtroppo  gli stenti per i 323 giorni di digiuno che lo avevano ridotto in condizioni di salute terribili, pesava ormai 38 chili, se lo sono portato via a soli 40 anni.
Si è spento in un ospedale di Istanbul con accanto poche persone a lui care.
Membro di lungo corso della band di sinistra Grup Yorum, aveva terminato il suo sciopero della fame anche grazie al riconoscimento internazionale delle rivendicazioni del gruppo..
La sua azione di protesta era iniziata nel 2019, in contemporanea a quella avviata da Helin, 28 anni, morta il 3 aprile sempre a seguito del  digiuno.

Sia Gökçek, bassista di talento, che la cantante dei Grup Uorum chiedevano alle autorità turche di revocare il provvedimento che gli impediva di esibirsi, oltre che la liberazione dei membri della band accusati di terrorismo ancora in carcere. Il gruppo  è molto conosciuto in Turchia, avendo suonato in tutti gli angoli del paese dagli anni ’80 e pubblicando almeno 20 album.
Le esibizioni del Grup Yorum sono state vietate dopo il tentato golpe del luglio 2016. La magistratura turca ha accusato i membri della band di essere affiliati al Dhkp-C, un gruppo militante marxista-leninista responsabile di attacchi contro funzionari statali turchi. Helin e Ibrahim  erano stati arrestati all’inizio del 2019. Gokcek era stato rilasciato a febbraio in seguito al deterioramento delle condizioni di salute.
Il suo corpo sarà sepolto a Kayseri, 260 chilometri a sud-est di Ankara.
La moglie di Gokcek, anche lei in carcere, non potrà partecipare alla cerimonia funebre del marito per ordine della procura di Bakirkoy, hanno scritto i compagni di Ibrahim sulla pagina Facebook del Grup Yorum.
Un ennesimo, ingiustificato e crudele sopruso, un accanimento senza fine contro artisti che null’altro volevano se non esercitare il proprio diritto alla libertà di espressione attraverso la musica.



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