Eternit. L'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny rinviato a giudizio. Lui "Odio gli italiani"

di redazione 25/01/2020 AMBIENTE
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L'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny è stato rinviato a giudizio a Vercelli per il caso Eternit bis. Il processo si aprirà in Corte d'Assise a Novara il 27 novembre.
    Schmidheiny sarà chiamato a rispondere di omicidio volontario in relazione alla morte di 392 persone provocata, secondo l'accusa, dall'amianto lavorato nello stabilimento di Casale Monferrato (Alessandria) della multinazionale.
    A disporre il rinvio a giudizio è stato il gup Fabrizio Filice.

Il magnate ha rilasciato un’intervista alla testata svizzera Nzz am Sonntag in cui ha affermato che il suo comportamento non sarà giudicato colpevole e verrà assolto. E ha definito come pazzesco il suo coinvolgimento processuale perché per decenni ha dovuto sopportare una notevole carica emotiva. Si è definito una persona “sensibile” e ha detto di essersi occupato del suo stato di salute per non lasciarsi sopraffare dai continui attacchi giudiziari.

Poi ha ribadito di provare odio per gli italiani ma anche compassione in quanto gli stessi cittadini sono costretti a vivere "in un paese fallito".

Come riporta La Stampa, Schmidheiny era già stato accusato dalla procura di Torino nel maxiprocesso Eternit uno. Dopo due condanne per disastro doloso ambientale, era poi finito con la prescrizione sancita dalla Cassazione nel 2014. Poi la stessa procura di Torino l’aveva incriminato con l’accusa di omicidio doloso di oltre 400 persone ma successivamente il gup aveva riconvertito il reato da omicidio doloso a colposo. Questa decisione ha provocato uno spacchettamento del fascicolo iniziale in 4 parti destinate a procure diverse per competenza territoriale. Nel capoluogo piemontese è rimasto il filone per due morti di Cavagnolo in cui Schmidheiny è già stato condannato a 4 anni. La procura di Napoli si è occupata degli 8 morti di Bagnoli, quella di Reggio Emilia di alcuni morti di Rubiera e quella di Vercelli delle 392 vittime casalesi. A tal proposito, il pubblico ministero ha evidenziato che sono in crescita di anno in anno i decessi per mesotelioma, che è il cancro causato dall'amianto.


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