Luce e gas. Dal gennaio 2022 si partirà con il mercato libero. Risparmi ma anche aumenti in vista. Come orientarsi

di redazione 14/01/2020 ECONOMIA E WELFARE
img

Dal primo gennaio 2022, come stabilito dal recente decreto Milleproroghe, si dirà addio al regime tutelato dell’energia elettrica e del gas naturale.

Ma quanto conviene passare al nuovo mercato e come evolverà la possibilità di risparmiare nei prossimi anni?

Un utente tipo, con un consumo annuo di 2700 kWh, impiegati per il 50% nella fascia F1 e per il restante 50% nelle fasce F2 ed F3, nel 201, passando al mercato libero, è riuscito a risparmiare 85 euro, pari al 14% di quanto avrebbe speso rimanendo nel regime di maggior tutela. Convenienza che aumenta fino a 112 euro nel 2020, con un risparmio del 18% rispetto alla maggior tutela. E nel 2021 l’utente tipo, grazie alla concorrenza tra i vari fornitori di energia elettrica, dovrebbe risparmiare fino a 150 euro, il 23%.

Le bollette gas, invece, tenderanno ad aumentare. E se un utente tipo con un consumo annuo di 1400 metri cubi nel corso del 2019 è riuscito a risparmiare nel mercato libero 15 euro, pari all’1% rispetto alla maggior tutela, nel 2020 potrebbe risparmiare solo 7 euro e nel 2021 pagare anche qualcosina più (circa 2 euro).

a transizione al libero mercato potrebbe avvenire su un doppio binario: partite Iva e utenti domestici, ipotizza il Sole 24 Ore . Si andrà a “definire i vari scaglioni di clienti che progressivamente saranno spinti ad andare sul libero mercato: dapprima le grandi partite Iva, piccole e medie imprese, come del resto anche indicato nel documento di consultazione pubblicato dall’Arera in ottobre; poi le partire Iva più piccole (l’alternativa è tra luglio 2021 e gennaio 2022) e solo alla fine le famiglie. Tra imprese e famiglie sono circa 9 milioni i clienti interessanti”.

“La vera discriminante sarà come i clienti verranno traghettati verso il mercato libero. È probabile che si ricorra alle aste – ha proseguito il Sole 24 Ore -. Un modello che verrebbe preso a prestito dal cosiddetto mercato di salvaguardia: quel mercato nel quale finiscono gli utenti che hanno perso un fornitore, magari perché è fallito, e che per garantire una continuità dell’approvvigionamento vengono messi all’asta tra i vari operatori (oggi i venditori sul mercato elettrico italiano sono 623) con sistema di prezzo penalizzante, e cioè più elevato”.

E se è vero che le aste non sono l’unica modalità possibile, è anche vero che un altro metodo per il passaggio al mercato tutelato non è stato ancora deciso. Certo è che con la fine del mercato tutelato, le aziende leader in Italia potrebbero subire importanti scippi di clienti con il meccanismo delle aste, come si legge sempre sul Sole 24 Ore: “il mercato elettrico è meno frammentato di quello del gas: di circa 19 milioni della maggior tutela, il 70% è gestito dall’Enel. Un bel tesoretto di clienti che fa gola a molti. Mettere all’asta è il modo più rapido ed efficace per ridistribuire quella dote”. Eni, invece, è primo in Italia per quota gas: 53,7%.

 

Considerando solo la luce, ci accorgiamo come l’utente tipo nel corso del 2019 passando al mercato libero è riuscito a risparmiare 85 euro, pari al 14% di quanto avrebbe speso rimanendo nel regime di maggior tutela. Nel corso del 2020 appena iniziato optare per un fornitore di energia elettrica del mercato libero converrà ancora di più. In tutto l’anno infatti sarà possibile alleggerire le bollette di 112 euro. Ciò significa un risparmio del 18% rispetto alla maggior tutela.

 

E tra due anni? La situazione tenderà a migliorare ancora. Secondo le proiezioni di SosTariffe.it la concorrenza tra i vari fornitori di energia elettrica dovrebbe consentire di mettere da parte ben 150 euro nel corso del 2021. Con un risparmio stimato del 23%.

Per il gas naturale le prospettive di risparmio non sono altrettanto allettanti. Un utente tipo con un consumo annuo di 1400 metri cubi nel corso del 2019 è riuscito a risparmiare 15 euro, pari solo al 1% rispetto alla maggior tutela. Una convenienza minima, che nei prossimi anni tenderà a ridursi ancora. Nel 2020 ad esempio, si potranno risparmiare ancora 7 euro (1% di risparmio).
Ma il 2021 segnerà un record negativo. Il mercato libero anziché alleggerire le bollette del gas le appesantirà di pochissimo (circa 2 euro in tutto l’anno), facendo registrare dunque un saldo negativo sul fronte risparmio (-0,18%).

Lo studio infine ha valutato l’evoluzione anche del risparmio congiunto, per le bollette dunque sia della luce che del gas. Nel complesso, la convenienza tende a crescere nel tempo con gradualità. Se, ad esempio, nel corso del 2019 il passaggio al mercato libero per entrambe le forniture consentiva un risparmio complessivo di 100 euro (pari al 6%), nel 2020 le somme che si potranno accantonare saranno anche maggiori. Si potranno risparmiare infatti ben 119 euro (pari al 7%). E anche nel 2021 proseguirà il trend positivo, con un risparmio complessivo di 152 euro (circa il 9%). Ciò significa che nel complesso il mercato libero consentirà a un alleggerimento seppur lieve delle bollette di luce e gas.

Per la luce meglio optare per le offerte a prezzo bloccato, che consentono di mantenere fermo il prezzo dell’energia per un periodo prestabilito di 12 o 24 mesi. Per il gas invece, le tipologie di offerte più convenienti sono quelle non indicizzate dall’Authority, il cui prezzo viene calcolato partendo dal costo all’ingrosso del gas a cui il fornitore del mercato libero aggiunge un fisso al metro cubo.

La prima cosa da fare se il governo vorrà adottare le aste è mettere ordine nel mercato dei 623 venditori, molti dei quali non hanno grande solidità e affidabilità, come più volte ricordato anche dall’Arera”, ha aggiunto il Sole 24 Ore, ricordando che “va capito quali saranno i fattori discriminanti: qualche tempo fa era circolata l’indiscrezione che potevano essere esclusi soggetti che avevano avuto indagini e multe antitrust passate in giudicato. Se così fosse, sarebbero fuori gruppi come Enel, Eni, ma anche le grandi utility come A2A o Acea”.

A prezzo fisso o variabile, a fasce o monorarie, cosa cambia?

Le offerte a prezzo fisso prevedono una tariffa unica valida per un certo periodo (un anno di solito), mentre quelle a prezzo variabile prevedono che la quota energia sia indicizzata al valore della materia prima con l’aggiunta di uno spread definito dal venditore.

Nei contratti con fasce orarie, poi, il prezzo cambia in base alle fasce di consumo con differenti prezzi al kWh: F1 di giorno nei feriali, poi F2-F3 rispettivamente la sera e la notte e nei festivi. Nei contratti monorari il prezzo della componente energia invece è sempre lo stesso.

Conviene comunque leggere sempre con attenzione le condizioni economiche di fornitura: vedi l’articolo di QualEnergia.it sulla guida dell’Antitrust per non fare scelte sbagliate.

Cosa sono le PLACET

Visto il gran numero di offerte PLACET presenti, conviene sempre ricordare cosa sono.

Rivolte alle famiglie e alle piccole imprese, sono proposte con Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela (da cui l’acronimo), dove le condizioni contrattuali sono prefissate dall’Autorità, ma i prezzi, che possono essere fissi o variabili, sono liberamente stabiliti dal venditore.

Per quanto riguarda il prezzo dell’energia, è prevista una struttura unica, articolata in quota punto (€/cliente/anno) e in quota energia, proporzionale ai volumi prelevati (€/kWh).

Inoltre, le offerte PLACET non possono prevedere addebiti per la ricezione della fattura o l’accesso ai propri consumi. Il cliente riceverà anche uno sconto nel caso di fatturazione elettronica e domiciliazione dei pagamenti. Il contratto ha durata indeterminata, fatta salva la facoltà di recesso, con condizioni economiche rinnovate ogni 12 mesi e un prezzo liberamente definito tra le parti.

Offerte 100% a rinnovabili

Nelle tabelle sotto, accanto a diverse offerte, si vedrà disegnata una fogliolina stilizzata: significa che l’energia proviene esclusivamente da fonti pulite, cioè da rinnovabili. Come si vede, per le tariffe monorarie queste proposte “verdi” sono spesso anche quelle che fanno risparmiare di più.

Tra i clienti domestici, mostrano i dati Arera, già il  39% di chi è passato al mercato libero sceglie di acquistare elettricità al 100% da rinnovabili, coperta da Garanzia di Origine.

In sostanza, se si sceglie con cura, sul mercato libero dell’energia elettrica c’è la possibilità di risparmiare non poco e tra le offerte a prezzo fisso, in molti casi, le più convenienti sono quelle che permettono di avere energia esclusivamente da fonti rinnovabili.

 

 

Dal primo gennaio 2022, come stabilito dal recente decreto Milleproroghe, si dirà addio al regime tutelato dell’energia elettrica e del gas naturale.

Ma quanto conviene passare al mercato libero e come evolverà la possibilità di risparmiare nei prossimi anni? L’ultimo studio SosTariffe.it ha calcolato la convenienza massima ottenibile con il mercato libero nel corso dell’anno appena concluso, ma anche del 2020 e del 2021. E mentre per la luce il risparmio annuo possibile crescerà fino al 23%, per il gas tra 2 anni si arriverà a spendere addirittura di più rispetto ad ora.

Luce, nel 2021 arriveremo a risparmiare 150 euro

Considerando solo la luce, ci accorgiamo come l’utente tipo nel corso del 2019 passando al mercato libero è riuscito a risparmiare 85 euro, pari al 14% di quanto avrebbe speso rimanendo nel regime di maggior tutela. Nel corso del 2020 appena iniziato optare per un fornitore di energia elettrica del mercato libero converrà ancora di più. In tutto l’anno infatti sarà possibile alleggerire le bollette di 112 euro. Ciò significa un risparmio del 18% rispetto alla maggior tutela.

 

E tra due anni? La situazione tenderà a migliorare ancora. Secondo le proiezioni di SosTariffe.it la concorrenza tra i vari fornitori di energia elettrica dovrebbe consentire di mettere da parte ben 150 euro nel corso del 2021. Con un risparmio stimato del 23%.

Gas in controtendenza: nei prossimi anni spenderemo un po’ di più

Per il gas naturale le prospettive di risparmio non sono altrettanto allettanti. Un utente tipo con un consumo annuo di 1400 metri cubi nel corso del 2019 è riuscito a risparmiare 15 euro, pari solo al 1% rispetto alla maggior tutela. Una convenienza minima, che nei prossimi anni tenderà a ridursi ancora. Nel 2020 ad esempio, si potranno risparmiare ancora 7 euro (1% di risparmio).
Ma il 2021 segnerà un record negativo. Il mercato libero anziché alleggerire le bollette del gas le appesantirà di pochissimo (circa 2 euro in tutto l’anno), facendo registrare dunque un saldo negativo sul fronte risparmio (-0,18%).

Luce e gas: la convenienza aumenta con gradualità

Lo studio infine ha valutato l’evoluzione anche del risparmio congiunto, per le bollette dunque sia della luce che del gas. Nel complesso, la convenienza tende a crescere nel tempo con gradualità. Se, ad esempio, nel corso del 2019 il passaggio al mercato libero per entrambe le forniture consentiva un risparmio complessivo di 100 euro (pari al 6%), nel 2020 le somme che si potranno accantonare saranno anche maggiori. Si potranno risparmiare infatti ben 119 euro (pari al 7%). E anche nel 2021 proseguirà il trend positivo, con un risparmio complessivo di 152 euro (circa il 9%). Ciò significa che nel complesso il mercato libero consentirà a un alleggerimento seppur lieve delle bollette di luce e gas.

App e comparatore per scegliere l’offerta su misura

Per la luce meglio optare per le offerte a prezzo bloccato, che consentono di mantenere fermo il prezzo dell’energia per un periodo prestabilito di 12 o 24 mesi. Per il gas invece, le tipologie di offerte più convenienti sono quelle non indicizzate dall’Authority, il cui prezzo viene calcolato partendo dal costo all’ingrosso del gas a cui il fornitore del mercato libero aggiunge un fisso al metro cubo.


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali