Aids. Giornata mondiale per la prevenzione e la cura. In aumento le infezioni tra i più giovani. Test gratuiti nelle piazze

di redazione 01/12/2019 CULTURA E SOCIETÀ
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ll virus Hiv non è ancora sconfitto: a 36 anni dalla sua scoperta disponiamo oggi di più potenti terapie ed il traguardo di un vaccino si sta avvicinando, ma il 'mostro' Aids continua a colpire e l'allarme torna alto soprattutto tra i giovani. A pochi giorni dalla Giornata mondiale dell'Aids del primo dicembre, il bilancio è infatti in chiaroscuro: il 2018 mostra una complessiva riduzione dei casi, ma non tra i 20-30enni.

In occasione della Giornata Mondiale contro l'AIDS, la Croce Rossa Italiana scende nelle strade, da Milano a Roma e Napoli, per parlare con i cittadini, fare prevenzione, eseguire test rapidi e sensibilizzare soprattutto i giovani ai corretti stili di vita. Dopo il successo dell’anno scorso con oltre 2 mila test eseguiti in tutta Italia, la campagna 'Meet, Test & Treat' torna nelle piazze, nei luoghi della movida ma anche nei penitenziari e nelle zone frequentate da sex workers, per offrire a tutti la possibilità di effettuare test di screening gratuiti, anonimi per HIV e Sifilide attraverso il prelievo capillare con risultati in soli 10 minuti. Esami che saranno effettuati da una équipe di medici e volontari opportunamente formati.

 La diagnosi precoce della malattia è fondamentale. Eppure ancora oggi, circa un terzo delle persone che hanno contratto l’HIV non ne è a conoscenza. L’Italia è al tredicesimo posto in Europa per nuove diagnosi e l’85,6% delle nuove infezioni sono attribuibili a rapporti sessuali non protetti.
 

Per questo, i Giovani volontari della Croce Rossa inoltre si ritroveranno nei luoghi di aggregazione: nelle scuole, nelle piazze, nei locali e discoteche con la Campagna “Ama bene, ama sano” per sensibilizzare i loro coetanei sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Grazie alla partnership con l’azienda LifeStyles Europe SAS quest'anno verranno distribuiti oltre 130mila preservativi Akuel insieme a materiale informativo sui comportamenti sessuali corretti. Nel 2018 i Giovani CRI hanno organizzato oltre 230 attività in tutta Italia raggiungendo 56mila persone.

“E’ una tappa importante della strategia di prevenzione e cura delle malattie sessualmente trasmissibili che la Croce Rossa Italiana - spiega il Presidente Francesco Rocca - sta portando avanti da anni, grazie anche al contributo dei nostri Giovani CRI e di Villa Maraini, Agenzia nazionale per le tossicodipendenze della CRI. Vogliamo coinvolgere le persone in quel processo di sensibilizzazione che portiamo avanti ogni giorno. Desideriamo rendere tutti sempre più consapevoli e soprattutto i giovani, sul fatto che lo stile di vita è un fattore chiave per la propria salute”.

Tutti sono dunque chiamati ad agire e questa volta in prima linea ci sono le città, italiane ed estere, in corsa con il progetto 'Fast-track cities'. Obiettivo: azzerare i casi di Aids entro il 2030. Gli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità segnalano dunque come 'l'arretramento' del virus non coinvolga però i più giovani: nel 2018 le nuove infezioni da Hiv in Italia sono state 2.847 (4,7/100.000 residenti), con una riduzione dei casi in tutte le regioni dopo il picco di incidenza nel 2017 tra i giovani sotto i 25 anni. I nuovi casi di Aids sempre nel 2018 sono invece stati 661, in lieve diminuzione. Ma tra i giovani la riduzione è molto più limitata: l'incidenza è cioè più alta tra i 25-29 anni (11,8 nuovi casi) e 30-39 anni (10,9 nuovi casi).

    La causa è anche un calo dell'attenzione ed una sottovalutazione dei rischi. La maggioranza delle nuove infezioni è infatti dovuta a rapporti sessuali non protetti (80,2%). Ed i numeri sono particolarmente impietosi per i bambini: nel 2018, rileva l'Unicef, circa 320 bambini sono morti ogni giorno per cause legate all'Aids, 13 bambini ogni ora. L'accesso delle madri alle terapie antiretrovirali per prevenire la trasmissione del virus ai loro figli è aumentato a livello globale, raggiungendo l'82%, ma persistono disparità fra le regioni, con l'Africa e l'Asia in svantaggio. Insomma, un quadro generale che conferma come sia urgente mettere in campo contromisure efficaci.

Una sfida colta dalle città: il primo dicembre 2018 il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha firmato la 'Paris Declaration', con cui Milano, prima in Italia, si è impegnata a ridurre al massimo, fino a zero, i nuovi casi di infezione nel 2030, puntando a diventare una 'Fast Track City' ('città apripista') attraverso una serie di azioni che il Comune, con l'ausilio della Fondazione The Bridge, vorrà intraprendere per ridurre le nuove infezioni.

    Pochi mesi dopo Milano, anche Bergamo ha firmato il protocollo internazionale di Parigi, rendendo la Lombardia capofila in questa sfida. Ora è il turno di Palermo, prima città del Sud Italia ad intraprendere questo percorso. Aderiscono pure Firenze e Brescia. Misure ad hoc, dunque, a partire, afferma il presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) Marcello Tavio, da "una maggiore collaborazione tra specialisti e medici di famiglia, poiché i medici di base potrebbero, con poche domande mirate sul comportamento sessuale del singolo, favorire delle diagnosi precoci e individuare il virus con un semplice test". Intanto, è ai nastri di partenza un'iniziativa del Centro studi delle Professioni Sanitarie per la Giustizia che coinvolgerà varie scuole superiori in tutta Italia, dove sarà proiettato un cortometraggio per sensibilizzare i giovani contro il virus Hiv.

    Si intitola 'Io&Frieddie. Una specie di magia': un giovane universitario è diviso tra l'odio verso gli omosessuali e l'amore per Chiara, dalle frequentazioni promiscue. A fare da sfondo l'incredibile fantasma di Freddie Mercury, che guiderà il giovane verso l'amara scoperta della positività all'Hiv


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