I Dati aggiornati. 28710 i malati, 2978 decessi, 4025 i guariti. Il Ministro Spadafora "State a casa o vieteremo attività all'aperto"

di redazione 15/03/2020 CULTURA E SOCIETÀ
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L'emergenza coronavirus e i dati giornalieri della Protezione civile. Sono complessivamente 28.710 i malati in Italia, con un incremento rispetto a martedì di 2.648. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 35.713. Ma mancano i dati della Campania. Sono 2.978 le vittime, con un incremento rispetto a martedì di 475. Ieri l'aumento era stato di 345. 

"I guariti sono oggi 1084 in più, un numero veramente importante, che li porta in totale a 4025, più 37% rispetto a ieri", ha detto il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile. "Ci sono 2648 positivi in più, per un trend stazionario in questa settimana", ha aggiunto.

"E' necessario contenere al massimo gli spostamenti", è il nuovo appello lanciato da Borrelli nella conferenza stampa. "I dati di oggi ci fanno pensare positivo - aggiunge - ma vanno adottati comportamenti corretti".

Sono saliti a 2.629, ovvero l'8,3% dei casi totali, gli operatori sanitari contagiati dal nuovo coronavirus. E' quanto emerge da una rielaborazione della Fondazione Gimbe aggiornata al 17 marzo 2020 su dati forniti dall'Istituto superiore di sanità. Lo rende noto in un tweet il presidente Gimbe Nino Cartabellotta. Il "numero di operatori sanitari infetti - afferma all'ANSA - è enorme. L'8,3% dei casi totali è una percentuale più che doppia rispetto alla coorte cinese".

Intanto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha detto che di credere "che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all'aperto". "Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica. Ma se l'appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto", ha spiegato.

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L'EMERGENZA IN LOMBARDIA - Un nuovo allarme arriva dal governatore della Lombardia Attilio Fontana sulla situazione nella sua regione per l'emergenza Coronavirus. "Purtroppo i numeri del contagio non si riducono - dice - continuano ad essere alti. Fra poco non saremo più nelle condizioni di dare una risposta a chi si ammala". Fontana è partito da qui per chiedere a tutti di "stare a casa". "Amici io lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po' bisognerà cambiare il tono perché se non la capite con le buone bisogna essere un po' più aggressivi anche nel farvela capire. Non vi stiamo chiedendo un sacrificio così, ma per salvare delle vite umane. Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri".

In Lombardia sale a 1.959 il numero dei decessi per coronavirus, dunque 319 più di ieri: a fornire il dato è stato l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera che in diretta Facebook ha sottolineato che sono 17.713 i positivi, 7.285 ricoverati, 924 persone in terapia intensiva. Quello dei decessi dunque è il dato in maggior crescita, mentre rallentano gli aumenti di tutte le altre voci.

"Domenica o la curva scende o probabilmente bisognerà valutare l'assunzione di misure un po' più rigide", aveva detto in mattinata l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera su 7 Gold parlando dell'andamento dei contagi. "Io spero che i sacrifici di molti e l'atteggiamento consapevole dei lombardi possa essere sufficiente", ha aggiunto. Intanto sale il numero dei medici deceduti per nuovo coronavirus. E' morto il segretario della Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg) di Lodi, Marcello Natali, aveva 57 anni e non aveva particolari gravi patologie pregresse. Dopo il ricovero a Cremona, era stato trasferito a Milano e ricoverato intubato in terapia intensiva per una grave polmonite bilaterale. Natali esercitava la sua attività di medico di famiglia nell'area di Codogno.

EMERGENZA A CHIARI, 24 MORTI IN 48 ORE - "Ci siamo preparati psicologicamente vedendo le immagini della Cina, ma era impensabile immaginarsi una devastazione di questo tipo", ha dettoJean Pierre Ramponi, il direttore sanitario dell'ospedale di Chiari nel Bresciano, dove il primo paziente positivo al Coronavirus è arrivato il 23 febbraio. Tanti i casi di pazienti provenienti da Orzinuovi, paese bresciano con maggiori contagi e dal Bergamasco. "Ora su 450 posti letto ben 220 sono occupati da persone che hanno contratto il Covid - 19", spiega il medico. L'impatto è maggiore rispetto ai principali ospedali bresciani. Tra gli infettati anche 80 dipendenti, tra medici e infermieri. Solo nelle ultime 48 ore i decessi sono stati 24 nell'ospedale dell'ovest bresciano. Per il direttore sanitario: "Tutti i colleghi stanno dando loro stessi, ma c'è un impatto psicologico enorme e reggere a questa valanga di negatività non è facile". 


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