Onu e Unhcr. "Atrocità in Libia sui migranti"

di redazione 09/09/2018 ESTERI
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Segnalazioni di "atrocità indicibili commesse contro i rifugiati e i richiedenti asilo nelle strade di Tripoli", perfino su un bambino di un anno, sono giunte all'Unhcr, che in una nota denuncia il "drastico deterioramento" della situazione dei rifugiati e dei migranti che vivono nelle aree urbane a seguito degli scontri dei giorni scorsi.

L'Agenzia sollecita "misure alternative alla detenzione", e in particolare "l'uso immediato" del centro di raccolta di Tripoli dove, secondo l'Unhcr, "continuano gli scontri".

L'Agenzia per i rifugiati inoltre indaga sul fatto che alcuni trafficanti di esseri umani avrebbero intercettato dei migranti al loro arrivo in Libia indossando abiti con logo simile a quelli dell'Unhcr e di altre agenzie dell'Onu, sottoponendoli poi ad abusi e violenze. Lo afferma la stessa agenzia in una nota dicendosi "sgomenta" e chiedendo alle autorità libiche "di agire contro tutti i criminali che cercano di colpire rifugiati e migranti disperati".

"Secondo alcuni rapporti ritenuti affidabili dalle nostre fonti e secondo i rifugiati stessi - afferma l'agenzia -, sembrerebbe che alcuni trafficanti stiano spacciandosi per personale delle Nazioni Unite, incluso l'Unhcr, in diverse località della Libia. Questi criminali sono stati avvistati nei punti di sbarco e nei centri di traffico di esseri umani, usando giubbotti e altri oggetti con un logo simile a quello dell'Unhcr. Le informazioni in possesso dell'Unhcr - aggiunge la nota - provengono da rifugiati che riferiscono di essere stati venduti ai trafficanti in Libia e sono stati oggetto di abusi e torture, anche dopo essere stati intercettati in mare". Su questi fatti l'agenzia dell'Onu ha aperto un'indagine, precisando, nel frattempo, che "in Libia l'Unhcr e i suoi partner sono presenti nei punti ufficiali di sbarco per fornire assistenza umanitaria e medica, ma non è coinvolta nel trasferimento di rifugiati dai punti di sbarco ai centri di detenzione. un compito che è affidato alle autorità libiche

 


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