Blitz polizia francese a Bardonecchia. Procura di Torino apre un fascicolo. Il Governo "Aspettiamo le scuse da Parigi"

di redazione 01/04/2018 CULTURA E SOCIETÀ
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La Francia ha sospeso i controlli alla frontiera di Bardonecchia in attesa che si faccia chiarezza sull'incidente della sera del 30 marzo, quando un gruppo di agenti delle Dogane hanno fatto irruzione in un locale in uso a una Ong per sottoporre un nigeriano a un prelievo di urine. "I doganieri non hanno fatto nulla di illegale" assicura il ministro francese dei conti pubblici, Gérald Darmanin, il quale però aggiunge di aver chiesto di "sospendere il funzionamento" dell'accordo transnazionale fra i due Paesi in vista "di una mia visita al governo di Roma".

"L'Italia - ha poi sottolineato - è una nazione sorella". A Torino la procura ha aperto un'inchiesta con delle ipotesi di reato che sembrano indicare una direzione ben precisa: abuso in atti di ufficio, concorso in violenza privata, concorso in violazione di domicilio. Il procedimento per ora è a carico di ignoti perché gli agenti francesi non sono stati identificati. Si valuterà anche l'eventuale sussistenza della "perquisizione illegale". Il procuratore capo Armando Spataro, il magistrato del caso Abu Omar, ha preso l'iniziativa dopo una primo rapporto del Commissariato di Bardonecchia della Polizia di Stato, cui seguirà in tempi rapidi una dettagliata informativa della Questura torinese. Nel frattempo ha già ordinato di acquisire documenti e di ascoltare i testimoni.

L'Asgi (associazione studi giuridici sull'immigrazione) ribadisce che con l'azione delle Dogane "sono state palesemente violate" le procedure e i limiti specifici fissati per gli interventi francesi in territorio italiano. Le norme di riferimento - spiegano i giuristi - sono l'accordo di Chambery del 1997, il trattato di Prum del 2005 (ratificato dall'Italia nel 2009) e l'accordo italo-francese del 2012 (esecutivo dal 2015) sulla cooperazione bilaterale per l'esecuzione di operazioni congiunte di polizia. Secondo l'associazione, inoltre, il prelievo delle urine sul migrante è stato eseguito violando il codice di procedura italiano. Sul caso è intervenuto il senatore Maurizio Gasparri (Fi). "Alla Francia - dice - facciamo tutte le rimostranze dovute. Ma poi ripristiniamo legge e ordine in casa nostra: Bardonecchia è un punto di transito per i clandestini e, di fatto, Ong e altre realtà supportano questo transito illegale".

Intanto La procura di Torino ha aperto un fascicolo su quanto accaduto la sera del 30 marzo a Bardonecchia, dove una pattuglia di agenti francesi delle Dogane ha svolto un controllo di tipo sanitario su un migrante in una sala utilizzata da una Ong come centro di accoglienza. Per ora il procedimento è a carico di ignoti, anche perché non si conoscono le generalità degli agenti transalpini.

Abuso in atti di ufficio, violenza privata e violazione di domicilio. Questi i reati ipotizzati dalla procura di Torino nel fascicolo di indagine aperto per fare luce sui fatti di Bardonecchia. Si sta valutando anche l'eventuale sussistenza del reato di perquisizione illegale.

Il procedimento è stato aperto dopo l'invio di una prima annotazione da parte del commissariato di polizia di Bardonecchia. La questura di Torino trasmetterà prossimamente al procuratore capo Armando Spataro una informativa più approfondita. Nel frattempo sono già stati disposti alcuni atti di indagine: tra essi, l'acquisizione di documenti e l'audizione di persone informate sui fatti.

Ma l'eco della vicenda ha convinto anche Parigi a cambiare rotta. "Ho chiesto ai doganieri, che non hanno fatto nulla di illegale, di sospendere il funzionamento del nostro accordo, in attesa di una mia visita al governo italiano. Se bisogna rivedere l'accordo, ovviamente lo faremo" ha annunciato il ministro francese dei Conti Pubblici, Gérald Darmanin, nella trasmissione 'Grand jury' di Lci-Rtl-Le Figaro. In un tweet, Darmanin ha poi sottolineato che "l'Italia è una nazione sorella".

Sul caso interviene anche l'Asgi, l'associazione studi giuridici sull'immigrazione che sostiene che nel blitz "sono state palesemente violate" le procedure e i limiti specifici fissati per gli interventi nel territorio italiano. E spiega: "Gli agenti francesi che partecipano ai pattugliamenti e alle altre operazioni congiunte di polizia sul territorio italiano devono operare sotto il controllo e, generalmente, in presenza di agenti italiani. Nell'operazione effettuata a Bardonecchia, invece, erano presenti solo agenti della dogana francese, senza alcun coinvolgimento, nemmeno a livello informativo, delle competenti autorità italiane".


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